Sarà inaugurata domenica 13 dicembre l'installazione artistica permanente e dinamica: il progetto è coordinato da Elisabetta Maresio
Giovedi, 10/12/2020 - Domenica 13 dicembre alle ore 10 a Trieste si è inaugurato WALL OF DOLLS dedicato alle donne vittime di violenza.
Il progetto, coordinato da Elisabetta Maresio, ha portato a Trieste, nel Parco di Villa Bazzoni (Via Navali, 9), un'installazione artistica permanente e dinamica già presente nei maggiori comuni italiani. L' obiettivo - proposto dalla Onlus Wall of Dolls fondata da Jo Squillo a Milano -, è quello di sensibilizzare su questo tema sia sul piano artistico che su quello educativo. L'installazione nasce in collaborazione con il Comune di Trieste, il Lions Club Trieste San Giusto, la Rete Espansioni, la Consulta Femminile, l' Adei Wizo, il centro antiviolenza GOAP, Italiane a Londra, La start up Port Art Women, i Rotary Club Trieste, Trieste Alto Adriatico e Trieste Nord e di tutto il Distretto Rotary INTERNATIONAL 2060, i KENTUKY COLONELLS e molte altre realtà.
Ecco le foto del WALL OF DOLLS di Trieste. All'evento hanno partecipato anche alcune artiste di ESPANSIONI (Rassegna d' Arte Contemporanea Internazionale - percorsi di creatività delle donne):
Lorena CHIARCOS e Manuela D'ANGELO di "Anthea" (Latisana); Estella LEVI del Circolo Fotografico Triestino; Lucia ANANIA, Agnese BELARDI, Albertina BELLO, Carmen PAFUNDI del Salotto Letterario "Donata Doni" di Lagonegro (Basilicata); il Gruppo AISM di Trieste coordinato da Brunella BRUNI; Nadja MONCHERI in rappresentanza del Gruppo78; Ester PACOR dell' UDI "il caffè delle donne" e le artiste Dodi FERRANTE e Fiorella MACOR.
Nei collages di Estella LEVI sono riassunti gli attimi di questa bellissima iniziativa che continuerà.
Un grande grazie a Elisabetta MARESIO che ci ha coinvolte. Il Muro resterà nel Parco e continueremo le iniziative per togliere dal mondo la violenza.
L'associazione di promozione sociale Nova Accademia Alpe Adria creerà successivamente iniziative artistiche di musica e ballo sempre presso l'installazione, in cui gli artisti saranno pariteticamente donne e uomini per favorire il diffondersi del messaggio dell'integrazione e della complementarietà anche con il coinvolgimento attivo delle scuole e di professionisti sanitari.
L'obiettivo è che si abbatta il muro di silenzio che sottende la violenza sulle donne e lo si sostituisca con un muro della memoria, un muro in cui vengano ricordate le donne non solo vittime ma soprattutto eroine dei nostri tempi così complessi.
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