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A TRAME. 2 IL CORAGGIO DELLE DONNE

A TRAME. 2 IL CORAGGIO DELLE DONNE

Si è conclusa domenica a Lamezia Terme la seconda edizione di TRAME.2, il Festival dei libri sulle mafie ideato da Tano Grasso e diretto da Lirio Abbate

Mercoledi, 27/06/2012 - “Facciamo loro abbassare lo sguardo e cacciamoli via” . Chiude con le parole di Lirio Abbate TRAME.2, l’unico festival dedicato ai libri sulle mafie. Un’idea vincente, (oltre 50 incontri, 160 ospiti, 8.000 presenze di pubblico) come vincente è stata l’idea di farla nel cuore di a Lamezia Terme, quella Calabria terra di frontiera dove con queste iniziative si incoraggia tutto quello che di buono c’è per contrastare il delitto e il malaffare della 'ndrangheta. Ma Trame.2 è iniziato con un incontro ancora più forte “Il coraggio Delle Donne” condotto dalla giornalista Bianca Stancanelli, con ospiti come il magistrato Alessandra Cerreti, la scrittrice calabrese Angela Bubba, la giornalista Angela Corica minacciata per la su attività di cronista e Maria Teresa Morano per l’Associazione Antiracket.

Tutte donne che con il loro lavoro danno un contributo straordinario alla lotta contro la ‘ndrangheta. Una lotta che in modo eccezionale viene, da qualche tempo, anche dalle pentite della 'ndrangheta: come Giusy Pesce che ha contribuito con la sua testimonianza alla frantumazione della cosca Pesce di Rosarno. Ma anche al coraggio e alla determinazione di donne come Alessandra Cerreti che segue i processi di ‘ndrangheta alla procura di Reggio Calabria, la cui scelta di lasciare Milano dopo 15 anni e di tornare nel meridione a fare il suo dovere perché “Sentivo in me i sensi di colpa, e sentivo il dovere di tornare perché non facevo abbastanza per la mia terra”. Donne coraggiose come Angela Corica, giornalista attentata dalla 'ndrangheta per un’inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti. Ad Angela è stata svuotato un caricatore di pistola sulla sua macchina dopo quell’inchiesta, e non ha trovato la solidarietà che cercava, non dal suoi concittadini, non dal suo giornale dal quale ha dovuto dimettersi.

C’è sempre più bisogno di donne che aprano finestre, da loro può venire lo schiaffo più forte a tante regole sociali arcaiche, remote che rendono fortissime le reti e le fila che tengono unite le famiglie di ndrangheta. Le ‘ndrine sono formate da matrimoni combinati dalle famiglie che decidono della vita di bambine di tredici anni e che se non accettano “Allora verranno rapite e violentate da boss davanti ai loro sgherri, per accertare che la donna è stata disonorata”. Alessandra Cerreti racconta tanti episodi e ci fa intendere l’eccezionalità e l’aspetto rivoluzionario delle pentite di 'ndrangheta che ha assunto non solo una rilevanza sociale ma anche un'importanza culturale e sociale terribile per la 'ndrangheta: “Quando una cosca avversaria ha saputo della collaborazione di una donna hanno festeggiato, perché dimostrava che perdevano potere sia dentro che fuori”.

Figlia di Calabria è Angela Bubba, scrittrice giovanissima anche’essa rompe regole linguistiche adottando un linguaggio terreno e creativo parlando di una Calabria come “Terra di morti. Parlare della terra dei morti era parlarne per non sentirsi morti davvero: è la frase di un immigrato sfruttato a Rosarno, la parola è un’arma importante che ho a mia disposizione ed è per questo che ho cominciato a scrivere libri”. Maria Teresa Morano, dell’Associazioni Antiracket, osserva:  “Se c’è una donna forte accanto a un uomo che condivide il percorso di giustizia, l’uomo avrà più coraggio di affrontare la ‘ndrangheta”. Il ruolo della donna è strategico e fondamentale, non esistono donne coraggiose ma donne che con il loro impegno e la loro determinazione rendono migliore il mondo in cui vivono.

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