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A Sormano Knitting art e non solo - di Attilia Garlaschi

A Sormano Knitting art e non solo - di Attilia Garlaschi

“Un caldo abbraccio per scaldare i cuori”: le installazioni di Pina, Mary e Giovanna per lenire le sofferenze pandemiche

Lunedi, 14/02/2022 - A Sormano, un paese di 600  anime nel Triangolo Lariano,  c’è un gruppo di tre donne, Pina, Mary e Giovanna, che fanno parte del gruppo della Biblioteca, che sorprende per l’energia e la vitalità. Si ritrovano e pensano a come dare un segno visibile a quello che succede intorno a loro, dimostrando sensibilità, intelligenza e il coraggio delle proprie idee. Per cui questa primavera, visibile fino all’inizio dell’estate, c’era in piazza Santa Maria una installazione della loro Knitting art: due grandi sciarpe colorate, che avvolgevano teneramente  gli alberi che caratterizzano la piazzetta. Una aveva i colori della nostra bandiera. “Un caldo abbraccio per scaldare i cuori”, per lenire le sofferenze di questo periodo pandemico fatto di dolori e di mancanze, un abbraccio per unire simbolicamente tutti con un lavoro, in questo caso realizzato a maglia, punto dopo punto, filo dopo filo. Perché un filo inesauribile lega il lavoro di queste tre donne che, per condividere lo spirito artistico del luogo, questa estate hanno preparato un grande arazzo in lana sul tema “Pietra e Legno”, perché di Pietra e di Legno si è parlato  alla Casa dei quadri della Fondazione Sormani Prota Giurleo, che si affaccia sulla stessa piazzetta. Pietra e Legno che sono lo spirito e il fil rouge di questo paese di montagna che si è fondato per generazioni sull’abilità di lavorare questi materiali.  E hanno accompagnato l’arazzo, che rappresenta una bimba che lavora la lana e un bimbo che impara il lavoro di “Picasass”,  con una coloratissima  installazione all’uncinetto, sempre sui tronchi degli alberi, muti ma vivi testimoni della loro voglia di partecipazione. Ritroviamo quindi la stessa vivacità che hanno espresso qualche anno fa  con un’altra installazione sul muro della chiesa di Santa Maria:  una pioggia coloratissima di rose realizzate all’uncinetto, rose per le donne che subiscono violenze o che soffrono situazioni di dolore.

Da dove nasce questa energia di fare? Dalla condivisione, dalla voglia di stare insieme, dalla tenacità tutta femminile di lavorare senza sosta per il raggiungimento di un obiettivo, “dandosi forza e coraggio a vicenda”, hanno tenuto a sottolineare. Ma è importante anche avere un luogo dove trovarsi: inizialmente la biblioteca è stata una culla dove sperimentare la bellezza della condivisione ma il loro sogno è uno spazio di aggregazione dove si possa stare bene insieme, dove si possa condividere un hobby, dove si possano agilmente mettere in atto quelle iniziative di solidarietà che caratterizzano il loro operato (mercatini, pesche di beneficenza…) o dove si possa tramandare un  “saper fare” che si sta perdendo. Lavorare insieme anche per imparare nuovi punti all’uncinetto o come realizzare un cappellino o un golfino. O come riciclare lana e cotone, per non sprecare risorse e valorizzare quello che si ha a disposizione. Arte che si tramandava una volta di madre in figlia, da nonna a nipote…Perché anche questo è uno dei loro obiettivi: mantenere la memoria, non dimenticare la nostra storia. E per questo hanno già raccolto moltissimo materiale per il museo del paese, un museo della memoria, che raccoglie oggetti, attrezzi, fotografie, testimonianze di storia locale e non solo.
Lo spazio esiste già ed è colmo di incredibili cimeli, si aspetta solo di poterlo aprire e sistemare quando tutte le incombenze burocratiche lo permetteranno. “Speriamo al più presto” mi dicono. Anche perché hanno voglia di coinvolgere le nuove generazioni, perché si appassionino alla storia del paese (e non solo), alle tradizioni, a quel sapere fatto di saggezza e commistione con la natura che stiamo progressivamente perdendo: per questo sono già in contatto con le scuole del territorio.
Ma non è tutto: Pina, che ha vissuto in prima persona anche l’esperienza presso la locale fabbrica di tessuti “Testori”, ha anche già scritto due libri di memorie: “La bambola di pezza”, in cui racconta “come si viveva un tempo l’infanzia”. E una continuazione “Pagine perdute” in cui si raccontano anche la storia della latteria e degli eventi importanti accaduti a Sormano. Una preziosissima fonte di informazioni per far rivivere un mondo che merita di essere ricordato e tramandato, un prezioso deposito di storie del paese.

Che altro dire di queste tre ragazze evergreen? La voglia di Pina, Mary e Giovanna di travalicare i  confini va oltre e le vede partecipare anche a progetti di Knitting art nazionale… Teniamole d’occhio…continueranno a sorprenderci con la loro forza e i loro lavori, con l’augurio che possano avere un largo seguito e l’adeguato supporto delle istituzioni. Forza ragazze e ragazzi di oggi! Pina, Giovanna e Mary vi aspettano anche  per regalarvi pillole di passato per un futuro migliore.


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