- Dal 26 al 28 giugno tre giorni dedicati a NOIDONNE, alla memoria e all’attualità con una festa organizzata dall’associazione Archivio dell'Udi della Provincia di Siena
Redazione Domenica, 31/05/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2015
Dal 26 al 28 giugno l’associazione Archivio dell'Unione delle Donne Italiane della Provincia di Siena organizza il ‘Festival di Noi Donne’ dal titolo ‘I sapori della tavola, i saperi della vita’ (via dei Pispini, 18 - giardino ex ‘Borri’, davanti a piazza Santo Spirito). Abbiamo chiesto alla presidente Tiziana Bruttini quali sono gli obiettivi di questo impegnativo appuntamento. “Il 2014, prima, e ora il 2015 sono due anni di importanti ricorrenze per la storia dell'Udi di cui noi conserviamo la memoria in provincia di Siena. Abbiamo ricordato i 70 anni dalla nascita dell'Udi, nell'ottobre del 1944, e abbiamo poi pensato che potesse essere interessante ripercorrere 70 anni della storia italiana e delle lotte e conquiste delle donne attraverso Noi Donne, il giornale che le ha accompagnate. Inoltre - continua Bruttini - la nostra, come tutte le associazioni che si sostengono con il lavoro volontario e il tesseramento, organizza spesso iniziative di autofinanziamento. Ad esempio organizziamo pranzi a cui accompagniamo anche momenti ludici e di riflessione: la rievocazione delle feste delle sartine che concludevano i corsi di cucito organizzati dall'Udi è stata una di queste. Da queste esperienze è nata l'idea di una festa di più giorni con momenti di riflessione (segnalo, tra gli altri, l’intervento di Luisella Battaglia sul tema Con voce di donna, etica e politica della cura) e occasioni riservate alla memoria. Poi, onestamente, la parte gastronomica serve a ricavare un po' di autofinanziamento”.
Nell’archivio voi custodite documenti e testimonianze che con una mostra itinerante - Le carte parlano - da anni state facendo conoscere in tutta la provincia di Siena. Quale riscontro avete avuto?
La nostra mostra è stata inaugurata nel 2009 a Siena, da allora ha girato molti comuni della provincia. L'ultimo è stato Chiusi, dove è rimasta dall'8 dicembre 2014 fino all'8 marzo scorso. Sia in questo ultimo caso che nei precedenti, nel periodo di apertura della mostra abbiamo sempre organizzato incontri che, partendo dalla memoria che le carte ci tramandano, fossero anche occasioni di riflessione sull'oggi. Il nostro intento è sempre stato costruire un filo rosso fra la storia che le nostre carte documentano e ciò che oggi è necessario fare. In particolare, ci siamo soffermate sul tema della cura che vogliamo approfondire anche nella festa di "Noi donne". Sia la mostra che le iniziative ad essa correlate hanno visto una buona partecipazione che ha unito donne che in quelle carte e foto si sono ritrovate a donne che hanno fatto altri percorsi, ma che sono interessate a conoscere e confrontarsi.
Tramandare la conoscenza delle lotte delle donne è un problema non facilmente risolvibile. Il linguaggio delle carte, metterle in mostra come state facendo, è un veicolo efficace per sensibilizzare le giovani generazioni?
La sensibilizzazione delle giovani generazioni è un tema da noi molto sentito e su questo versante da anni interveniamo nelle scuole superiori con progetti di storia delle donne e di storia di genere. Anche in questo anno scolastico abbiamo proseguito un progetto triennale con il Liceo della formazione di Siena e, in occasione dei 70 anni dalla Liberazione, abbiamo realizzato due progetti sul ruolo delle donne nella Resistenza in due istituti professionali quasi completamente maschili. Crediamo che questa sia la via maestra per poter raggiungere le giovani generazioni e la mostra è stata un aiuto a raggiungere questo obiettivo. Allo stesso modo i documenti che conserviamo sono uno strumento utile quando gruppi di studentesse visitano l’archivio e possono toccare le carte e leggerle direttamente. Vediamo che si emozionano, ed è una bella cosa.
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