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A scuola non si insegni la diseducazione sessuale

A scuola non si insegni la diseducazione sessuale

In scuole pubbliche italiane l'associazione Teen star ha tenuto corsi che si propongono di educare gli adolescenti alla responsabilità sessuale, partendo dal presupposto che i contraccettivi siano dannosi alla loro salute

Sabato, 08/02/2025 - Sono ancora vivi i ricordi delle proteste avviate un mese fa in Parlamento dalle opposizioni, avverso la sconcertante decisione del governo Meloni di distrarre i fondi previsti dalla legge di bilancio per promuovere la salute e l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole secondarie. Un emendamento delle opposizioni, con primo firmatario Riccardo Magi di +Europa, approvato in Aula, aveva difatti previsto al riguardo un fondo da mezzo milione di euro. Sennonché il ministro per i Rapporti con il parlamento, Luca Ciriani (FdI), rispondendo alla Camera dei Deputati ad un’interrogazione della Lega, ebbe ad annunciare che il fondo sarebbe stato impiegato per formare gli insegnanti «prioritariamente riguardo alle tematiche della fertilità maschile e femminile, con particolare riferimento all’ambito della prevenzione delle infertilità».
Nell’immediatezza di tale retromarcia, ci si chiese cosa c’entrasse la scuola con la fertilità oppure con la prevenzione dell’infertilità, un argomento che vedrebbe assegnare alle istituzioni scolastiche pubbliche un ruolo nelle strategie di contrasto della denatalità che è, come minimo, tutto da discutere. Per certo un mese fa si è venuto a sapere che l’emendamento Magi non fosse stato digerito dalla Lega e dalle associazioni Pro Vita, contrarie a un’educazione sessuale intesa da loro come veicolo della fantomatica “ideologia gender”, nonché a chi, in nome di prerogative educative della famiglia, non voleva che dovesse affidarsi alla scuola pubblica l’informazione sui dispositivi di protezione e di contraccezione.
Una vicenda capitata lo scorso anno alla scuola media inferiore Schiavinato di San Donà di Piave (VE), però, potrebbe offrire una risposta al perché dello storno dei fondi destinati all’educazione sessuale a favore, invece, delle tematiche sulla fertilità. Un gruppo di genitori degli alunni di tale scuola ha denunciato e continua a denunciare a gran voce i criteri di insegnamento dell'Associazione Teen Star, che era stata autorizzata dall’amministrazione comunale a tenere in tale scuola un corso ispirato ad un approccio, per così dire, ideologico alla sessualità. Difatti il corso Teen Star si propone di educare gli adolescenti alla responsabilità sessuale, partendo dal presupposto che i contraccettivi siano dannosi alla loro salute. Al posto dei preservativi proporrebbe il "metodo del ciclo ovulatorio", come unica forma di contraccezione giusta, come rimarcato da alcuni genitori, le cui figlie sono state invitate a compilare un modulo sul ciclo mestruale e a identificare i giorni fertili attraverso il controllo del liquido vaginale.
Trattasi, però, di un procedimento che non è basato su certezze scientifiche, dato che il ciclo mestruale può essere anche irregolare, e che peraltro non onora il diritto in capo agli studenti di avere dall’istituzione scolastica un'informazione completa e scientificamente accurata in tema di salute sessuale. L’altra istituzione pubblica interessata, ossia il Comune di San Donà di Piave, nella persona del sindaco, Alberto Teso, pare che abbia smorzato le critiche dei genitori, precisando che Teen Star sia un programma educativo come altri e che non abbia alcuna connotazione ideologica. Addirittura il primo cittadino ha equiparato il rapporto sessuale al meccanismo che presiede al funzionamento di pistoni e cilindri, provocando le conseguenti polemiche di chi tentava di avviare un confronto costruttivo con il Comune.
Anche l'assessora all'istruzione, Federica Marcuzzo, prima interessata dai genitori non avrebbe fornito, a loro dire, adeguate risposte agli interrogativi posti, fomentando ancora di più le perplessità sui motivi della scelta dell’associazione Teen star come esperta di temi afferenti all’educazione sessuale nelle scuole pubbliche sandonatesi. Tuttavia, ricercando notizie su tale associazione, ci si può imbattere in un’analoga vicenda successa sempre lo scorso anno a Torino, presso la scuola media inferiore Nigra, allorché cinque famiglie di una sua classe terza decisero di non fare partecipare i propri figli ai corsi predisposti da Teen star. Anche allora i genitori avevano saputo che alle adolescenti fosse stato chiesto di compilare una tabella sui sintomi dell’ovulazione per valutare la fertilità mensile. Indubbiamente si palesava una probabile somiglianza con il metodo Ogino Knaus, che consiste nell’astenersi dai rapporti durante i giorni fertili del ciclo. Ma, come ben evidenziato durante un’intervista dalla madre di un’alunna sandonatese di terza media partecipante al corso, tale metodo “è pericoloso sia per la trasmissione delle malattie che per il comportamento dei giovani”, che potrebbero andare incontro a gravidanze indesiderate.
Esplorando allora la rete si può leggere, in un articolo di Maria Cristina Valsecchi, che l’associazione Teen star sia “il ramo italiano di un'organizzazione internazionale dichiaratamente ispirata alla teologia del corpo di Giovanni Paolo II, cioè al concetto che ogni manifestazione della sessualità è finalizzata alla generazione della vita, dunque contraccezione, aborto, masturbazione e omosessualità sono distorsioni della natura umana. L'unica forma di controllo delle nascite compatibile con queste premesse è l'astinenza sessuale durante la finestra fertile del ciclo femminile……Creata negli anni '80 dalla suora missionaria e ginecologa statunitense Hanna Klaus e dalla ginecologa cilena Pilar Vigil - che annovera nel suo cv, tra gli altri, un dottorato di ricerca in Scienze biologiche della Pontificia Università Cattolica del Cile e che ha avuto un mandato quinquennale presso la Pontificia Accademia per la Vita dal 2017 al 2022 -, Teen Star opera oggi in 56 Paesi.
In Italia è un'associazione fondata nel 2009, dal 2016 è accreditata dal Ministero dell'Istruzione per fornire corsi di aggiornamento al personale scolastico, erogati a spese pubbliche ai docenti di ruolo, e dal 2023 è iscritta al Registro Nazionale del Terzo Settore. L'associazione tiene in tutto il Paese corsi per la formazione di tutor ai quali non è richiesto alcuno specifico titolo di studio, che vengono così abilitati a portare il programma di educazione sessuale nei circoli e nelle associazioni giovanili, nelle parrocchie, nelle scuole private. E in quelle pubbliche. Spesso gli istituti scolastici entrano in contatto con Teen Star attraverso un proprio docente che ha seguito il corso per tutor, oppure con il passaparola. Non sempre, come dimostrano i fatti, le famiglie degli studenti sono consapevoli dei contenuti e dell'impostazione dell'iniziativa”.
Indubbiamente la scuola pubblica italiana necessita di un adeguato aiuto per la realizzazione di percorsi educativi afferenti alla sessualità ed affettività, facendosi affiancare dai diversi professionisti del settore, sempre in rete con le altre realtà del territorio, come ad esempio i consultori che hanno tra i loro compiti istituzionali anche informare gli adolescenti sulla procreazione consapevole e responsabile. Quanto capitato a San Donà di Piave ha acceso riflettori sulla necessità di coinvolgere tali enti, con il risultato che agli organi di stampa è stata recentemente data la notizia che il nuovo corso sulla sessualità alla scuola Schiavinato si terrà nel prossimo mese di marzo a cura della Ulss 4. Ne tragga le dovute conseguenze il governo Meloni e destini agli enti pubblici preposti quelle risorse, stornate dallo scopo previsto dalla legge di bilancio per i corsi scolastici alla fertilità. Altrimenti sorgerebbe il legittimo sospetto che possa avallare associazioni che si muovono sulla scia di Teen star, compiendo così una scelta politica di parte per nulla consona ai bisogni degli adolescenti del nostro Paese relativi alla loro sfera sessuale, che riveste invece una notevole importanza nello sviluppo della persona, soprattutto nelle fasi di vita di passaggio dalla pubertà all’adolescenza.

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