Martedi, 06/09/2016 - Roma può adesso vantare un “Giardino Ipazia d’Alessandria”. Finalmente!
Spero che nessuna donna pensi in questo momento solo all'orrore della sua fine, voluta da un vescovo abitato da odio omicida nei confronti della cultura greca e pagana, ma che tutte si rallegrino di questo giardino in zona Tor Sapienza, più gentile della targa su una via: speriamo che ci siano delle panchine, che ci giochino dei bimbi, che si riposino gli anziani e ci si fermino le coppie. Magari che ci legga il breviario qualche prete ignaro di operare un risarcimento.
Tutti dovrebbero sapere che fu matematica, astronoma, filosofa e che aveva fama grande nel mondo ellenistico, come racconta tra i tanti, uno storico tollerante nonché cristiano, Socrate Scolastico, che dice di lei: "per la magnifica libertà di parola e di azione che le veniva dalla sua cultura, accedeva in modo assennato anche al cospetto dei capi della città e non era motivo di vergogna per lei lo stare in mezzo agli uomini: infatti, a causa della sua straordinaria saggezza, tutti la rispettavano profondamente e provavano verso di lei un timore reverenziale".
A me piace citare un poeta dell'Antologia Palatina, Pallade:
"Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle tue lezioni,
levando lo sguardo alla casa celeste della Vergine.
Perché verso il cielo sono rivolti i tuoi interessi,
Ipazia sacra, bellezza del ragionamento,
astro incontaminato della cultura sapiente".
Il “Giardino Ipazia d’Alessandria” è stato chiesto da un Comitato “Una Piazza per Ipazia”, costituito da: ANPI Trullo – Magliana Sez. “F.Bartolini”; Ipazia ImmaginePensiero onlus;Donne di Carta; Associazione Filomati-Philomates Associaton; Associazione Toponomastica Femminile; G.A.MA. DI; UDI Monteverde; Circolo UAAR Roma, Civiltà Laica Roma, Adriano Petta.
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