Martedi, 27/06/2017 - Ancora una volta in un bosco, nel bosco del giardino nascosto della Casa Internazionale delle Donne, sabato 24 giugno al calare della sera le energie positive del solstizio d’estate hanno trovato l’ambiente dove dare forza ai riti benefici che le streghe hanno visto tramandarsi nei secoli, anche grazie alla loro tenace volontà di sopravvivere a ogni annientamento.
Riti al riparo del buio, vissuti alla luce del fuoco che ancora una volta ha giocato con la notte regalando le sue forme zampillanti , sguscianti, sognanti in una continua rincorsa tra il buio e la luce grazie a mani di donna.
Una serata speciale iniziata con il coro, anzi due cori, diretti da Patrizia Nasini: quello della Casa Internazionale delle Donne insieme a Sabatoincanto del Circolo Gianni Bosio; coro che ci ha, a noi ospiti protagoniste/i attive/i della notte, coinvolte in una serie di canzoni tradizionali soprattutto tipiche delle zone rurali del nostro paese ripercorrendolo dal nord alle isole. E mentre le voci ci avvolgevano con le loro storie e parole vibranti qualcuno ci coccolava offrendoci, per dono di buona fortuna, l’essenza di fiori e foglie d’iperico e l’acqua di San Giovanni accuratamente preparata e lasciata decantare alla rugiada della notte precedente, di cui è proprio l’iperico fra le tante essenza simbolica, non a caso chiamata erba di San Giovanni .
Fatti e ritualità si sono rincorsi sotto l’abile e inedita coordinazione di Laura, abile e sorridente animatrice della serata. E mentre le voci del coro terminavano il loro volo nell’aria e l’acqua dava refrigerio e sogni ai partecipanti, proprio Laura ci ha introdotto all’attesa dello spettacolo di Alexandra del fuoco. Ed è con lei che è iniziata la notte magica, mentre il buio si era fatto intenso e fra gli alberi si intravedeva Venere, pianeta stella della sera dalla luce fissa e potente, la parte più emozionante, straordinaria ed evocativa della serata. Un balletto dove l’abilissima artista di strada ci ha regalato il suo magico gioco col fuoco organizzato in modo che molteplici fiammelle si rincorressero in una giostra irrefrenabile piena di presagi e di forme danzanti al tocco delle sue morbide movenze evocative di secolari cavalcate delle notti delle streghe fuggenti tra i rami degli alberi come le linguelle del fuoco, gioco di luci e oscurità . Ed è stato un goccio di nocino bevuto in solidale compagnia e un brindisi di condivisione che ha preparato il rito che ognuna/o di noi ha reso protagonisti in primis della sera, ormai galoppante verso la notte. Mentre Alexandra preparava il cammino del fuoco con un foglio e una matita che Laura ci ha regalato, ciascuno/a ha scritto tre desideri, tre sogni che luce, fuoco e magia di questa notte - che onorando il solstizio d’estate sferza la natura verso la piena maturazione dei suoi frutti e dei suoi arcani - può donarne la realizzazione. Sogni scritti, fuoco crepitante verso la brace fatta di gemme preziose e noi tutte e tutti in cerchio ad osservare il fuoco a cui affidare i nostri pensieri, mentre la più piccola del gruppo ad arricchire l’incanto al fuoco s’avvicina temeraria, guardata a vista perché per lei forse il fuoco è già sogno e incanto e desiderio di gioco e allegria.
Comunque disciplinate/i e allegramente immerse nella parte poggiamo i nostri fogli perché la cenere di parole li regali al vento e con altrettanta allegria chi può salta il piccolo confine del fuoco per la realizzazione del desiderio più importante. La sera con un nuovo piccolo goccio di nocino, che delle streghe è la bevanda, volge al termine mentre la lanterna che dovrebbe volare decide di rimanere a terra ma solo per questo previsto e innocente fallimento ottenendo un nuovo sereno sorriso.
Una notte magica fra fuochi, foglie e pensieri danzanti che delle streghe hanno preso la parte migliore ma pur senza far dimenticare almeno alle donne più mature presenti, a quale forte simbologia per noi donne le streghe son legate.
“Tremate, tremate le streghe son tornate” scandivano urlando tante donne nelle manifestazioni degli anni Settanta, quando la nuova stagione del femminismo parlava della forza, determinazione delle donne di quella parte forte contrapposta agli stereotipi dell’angelo del focolare, a quella accezione di trasgressione sinonimo stesso di strega che costò secoli fa la vita di tante donne.
Ma torniamo alla Casa Internazionale delle Donne e alla magica notte di questo 24 giugno 2017 per ringraziare chi l’ha organizzata e dire che sarà bello replicare nell’anno che verrà con riti, vecchi e nuovi, vecchie e nuove canzoni, giochi tradizionali e di nuova invenzione ma con l’eterno bisogno di credere a un permanente e immanente pizzico di stregoneria e di bianca magia che della vita costituisce una sana aromaterapia.
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