Mercoledi, 06/01/2021 - La pandemia da Covid-19, oltre alle più gravi perdite di vite umane, sta facendo morire anche molti luoghi della cultura urbana (e non solo), come i cinema e i teatri. A Roma, tra gli anni Settanta ed Ottanta, si erano diffusi diversi cinema d’essai, spesso legati agli spazi delle parrocchie, come Il Labirinto, che aveva tre salette dove si proiettavano solo film d’autore, e l’Azzurro Scipioni (entrambi nel quartiere Prati), nato per volontà di un personaggio eclettico ed inimitabile (regista e studioso di cinema) come Silvano Agosti, che volle rilevare un vecchio spazio del rione Prati per proiettare un film che nessun cinema voleva prendere. Per più di una generazione, dato che l’Azzurro Scipioni ha circa 40 anni, questi luoghi hanno rappresentato dei veri e propri spazi ‘cult’, dove incontrarsi, discutere di politica e arte, vedere film d’autore nazionali e internazionali, delle oasi metropolitane dove si andava al cinema perché era quello l’unico modo per vedere un film.
Oggi molte di queste sale hanno già chiuso da tempo, ma l’Azzurro Scipioni resisteva, il Cinema Blu dove si entrava con una tessera associativa, oltre che pagando un biglietto a prezzi popolari. Ma è di questi giorni la notizia che Agosti, con un gesto tra il provocatorio e il disperato, ha messo all’asta simbolicamente, mediante un post su Facebook, le attrezzature del cinema, a cominciare dalle sedie, il cui prezzo di partenza è di 5 euro ciascuna. Un gesto che Agosti spiega con le chiusure imposte dal Governo per la pandemia e la mancanza di sostegni alle imprese, a fronte di un affitto alto che non si blocca con l’emergenza e che diventa insostenibile nella situazione attuale.
“Quando ho deciso di aprire questa sala - racconta Silvano Agosti - l’ho fatto perché ci fosse una sala cinematografica da cui nessuno avrebbe osato cacciare il cinema d’Autore. Così è nato il cinema Azzurro Scipioni, azzurro per via del film “Il pianeta azzurro” e Scipioni perché si trova in Via degli Scipioni. Oggi sono costretto a chiudere il cinema se non si troverà una soluzione ed ho iniziato a mettere in vendita quanto contiene, a partire dalle sedie, perché sono costretto a interrompere l'attività a causa delle chiusure: informerò l'assessore alla Cultura di questa decisione, ma non ho grandi speranze”.
Dunque il cinema che, nelle due salette ‘Chaplin’ e ‘Lumiere’, ha ospitato registi ed artisti quali Antonioni, Bertolucci, Fellini e il grande Ennio Morricone scomparirà se non arriveranno aiuti e sostegni seri da parte delle istituzioni o di un privato illuminato. Moltissimi sul web i commenti di sostegno e le proposte di crowfunding a supporto economico della sala che ha segnato un pezzo di storia della cultura cinematografica nella Capitale.
La risposta del vicesindaco con delega alla Cultura, Luca Bergamo, sembrerebbe consolante: "Appena venuto a conoscenza di quanto sta accadendo al Cinema Azzurro Scipioni - ha infatti dichiarato - ho preso contatti per capire la situazione. Vogliamo evitare la chiusura".
Ora però servono fatti ed aiuti tempestivi, per l’Azzurro Scipioni e per tante altre imprese legate alla cultura e allo spettacolo che rischiano di scomparire.
Lascia un Commento