"La famiglia, le famiglie: l'attualità del pensiero di Nilde" è il titolo dell'incontro celebrativo
Lunedi, 14/09/2020 - Promosso dalla Fondazione Nilde Iotti e dalla Fondazione Reggio Tricolore in collaborazione con la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, SPI CGIL Reggio Emilia, Anpi Reggio Emilia e Istoreco Reggio Emilia, l'appuntamento di sabato 19 settembre 2020 alle ore 10.30 presso il Teatro Cavallerizza (Via Allegri 18/a, Reggio Emilia) ha il titolo "La famiglia, le famiglie: l'attualità del pensiero di Nilde".
Programma
Saluti di:
Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia
Interventi
On. Antonella Incerti, Deputata
Anna Tonelli, Docente Storia Contemporanea
Sen. Anna Finocchiaro, Fondazione Italia Decide
Conclusioni
On. Livia Turco, Presidentessa Fondazione Nilde Iotti
Nilde Iotti ha dedicato larga parte del suo impegno politico e istituzionale per riformare la legislazione sulla famiglia. Fin dagli inizi della sua attività politica, a Reggio Emilia, si dedicò con particolare attenzione alle condizioni di inferiorità e di sudditanza delle donne e dei bambini all’interno delle famiglie contadine. Eletta all’Assemblea Costituente, offrì un contributo decisivo per la formulazione dell’articolo 29 che, ancora oggi, rappresenta un riferimento generale e di principio innovativo sulla concezione delle famiglie. Il suo pensiero politico sui cambiamenti da introdurre nell’ordinamento giuridico fu costantemente guidato da una visione: modernizzare la legislazione sulla famiglia per garantire libertà e diritti alle donne. Gli interventi parlamentari di Nilde Iotti sulla legge che introdusse il divorzio in Italia e sulla riforma del diritto di famiglia mostrano la coerenza di un percorso politico e intellettuale guidato da una profonda conoscenza della condizione femminile.
Nilde Iotti, quasi al termine della sua vita, collaborò con alcuni deputati (Antonio Soda, Lucio Colletti, Marco Tardash, Giovanna Melandri e Pietro Folena) alla stesura di una proposta di legge (12/3/1998) intitolata “Disciplina delle unioni affettive”. In quel testo si sosteneva che una concezione evolutiva dell’articolo 29 della Costituzione consentiva di considerare pienamente legittime le unioni sentimentali tra persone dello stesso sesso.
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