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A proposito di un opuscolo antistupro distribuito nelle scuole friulane

A proposito di un opuscolo antistupro distribuito nelle scuole friulane

Lettera aperta dell'Unione Donne in Italia all'assessora regionale friulana all'Istruzione sul vademecum dal titolo 'Prevenire le aggressioni, combattere la violenza', edito dal comune di Cividale del Friuli con un contributo finanziario regionale.

Giovedi, 19/01/2023 - Gentile Alessia Rosolen, Assessora all’Istruzione della Regione Friuli-Venezia Giulia, l’Unione Donne in Italia le scrive in merito alla notizia di pochi giorni fa apparsa sui media nazionali, relativa alla diffusione di un opuscolo nelle scuole d’istruzione superiore del Comune di Cividale del Friuli (Udine). Ci riferiamo ad un vademecum dal titolo 'Prevenire le aggressioni, combattere la violenza', edito dallo stesso comune con un contributo finanziario regionale, vademecum che nei suoi intenti perseguirebbe l'obiettivo di dare consigli alle studentesse, eventuali vittime di violenza di genere, su come sia meglio comportarsi e vestirsi.

Le adolescenti vengono invitate a non rivolgere «sorrisi ironici o provocatori a sconosciuti», a non indossare abiti «troppo eleganti o vistosi», a non mettersi in mostra con gioielli o «oggetti di valore», facendo chiaramente intendere che, ove ciò avvenisse, le conseguenze negative ricadrebbero su di loro. Frasi come «Non guardate insistentemente e non fate commenti indirizzati all’altrui ragazzo/a», a nostro giudizio, costituiscono delle fuorvianti affermazioni, che fanno ricadere sulle potenziali vittime della violenza di genere la responsabilità dei comportamenti abusanti maschili.

Ben ha rimarcato il “Movimento studentesco per il futuro” che la prevenzione non possa ridursi a capovolgere il ruolo tra vittime e carnefici. Gli stessi studenti di Cividale, coinvolti in tale iniziativa, hanno definito inammissibili le frasi contenute nell’opuscolo, contestandone anche l’impostazione. Difatti a loro giudizio l’essersi rivolti alle presumibili vittime sta a significare che non si vuole fare prevenzione nei confronti degli aggressori. “Siamo convinti che alla violenza ci si oppone con l’educazione, non colpevolizzando le vittime”, chiosano i diretti interessati al vademecum.

Non riusciamo a comprendere come l’Istituzione regionale possa avallare il pregiudizio che vede nella donna la responsabilità della condotta del violento, un tabù nettamente sessista figlio di una mentalità che deve essere contrastata da un ente pubblico democratico, intenzionato invece a porre in essere efficaci azioni di prevenzione in tema di violenza maschile contro le donne e non a perpetuare pregiudizi secolari Ci aspetteremmo al riguardo che la Regione Friuli Venezia Giulia investa il denaro pubblico in altro modo, semmai supportando la conoscenza e la critica storica-culturale nonché l’educazione alla consapevolezza, attraverso corsi di educazione sessuale e all’affettività.

Per esperienza pluridecennale mai saremmo favorevoli a che un’istituzione pubblica suggerisca che limitare la libertà di abbigliamento e di espressione della propria personalità possa costituire un argine alla violenza maschile contro le donne. Al fine di consigliare supporti educativi in grado di venire incontro ai necessari obiettivi dell’assessorato regionale all’Istruzione in tema di contrasto a questa emergenza sociale, come è stata definita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, vi proponiamo di conoscere e valutare la Mostra Oltre Dafne Fermare Apollo che è stata esposta in molte città italiane, compresa Trieste, con un concorso rivolto a centinaia di scuole ed alle e agli studenti che ha visto incontri e idee proposte da loro di grande valore storico, psicologico e culturale.

Restiamo a disposizione per ogni altra informazione.
UDI-UNIONE DONNE in ITALIA

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