A proposito di inquinamento, la proposta di soluzioni tecnico-scientifiche realizzabili - di Tommaso
Innovazione e ricerca scientifica per contenere l’inquinamento ambientale sviluppando una cultura dell’ambiente, del recupero e del riutilizzo e dell’uso sostenibile delle risorse
Mercoledi, 27/07/2022 - Non è ben chiaro a chi tocca parlare di inquinamento, è certo tuttavia che molti parlano dei problemi e pochissimi delle soluzioni. E’ indubbio che il Problema c’è e tutti ne siamo coscienti. Lo stesso vale per l’utilizzo e la gestione dei depuratori che esistono e devono poter funzionare nel migliore dei modi. Una massima Zen dice “non concentratevi sui problemi ma agite sulle soluzioni perché per ogni problema c’è una soluzione”. Una delle soluzioni presenti sul territorio per ridurre l’inquinamento ambientale è il sistema “fitodepurativo evapotraspirante” brevettato dall’Ing. Tommaso Cuda, è un processo di bioingegneria ambientale per la depurazione e lo smaltimento delle acque reflue di insediamenti civili ed industriali che può essere anche abbinato ai depuratori presenti sul territorio per un apporto depurativo più ecologico e funzionale.
Il terreno vegetale calpestabile, sopra il serbatoio-canale può essere adibito a verde o piantumato. Il suolo, sotto l’influsso dei fenomeni meteorologici (calore,vento,ecc.) contribuisce, anche con le piante eventualmente presenti superiormente, al processo di smaltimento, facendo risalire ed evaporare l’acqua sottostante. Le piante, se presenti, hanno necessità di umidità ed acqua ed utilizzano, per suzione, quella del serbatoio-canale drenato, in risalita nel terreno, provvedendo a bonificarlo ed asciugarlo. Il refluo finale è un’acqua non potabile ma batteriologicamente pura al 98% ed utilizzabile per vari usi. Il sistema, utilizzato singolarmente, ha necessità della fossa biologica di sedimentazione, di un pozzetto distributore e del serbatoio-canale drenato, elementi tutti opportunamente dimensionati medianti calcoli di ingegneria applicata con la meteorologia del territorio. Se il sistema è utilizzato dopo un depuratore non vi è la necessità della fossa di sedimentazione, potrebbe avere bisogno di un equalizzatore per il suo utilizzo dopo il depuratore. Il maggior danno dei reflui (quello che ora interessa) è quello osservato sulle coste perché inquina la fascia di mare utilizzata dai bagnanti nel periodo estivo. Il danno avviene per l’aumento della popolazione sul territorio costiero e la loro presenza sulle spiagge.
I depuratori, per lo più posti sulle coste o nelle immediate vicinanze, quintuplicano il flusso di liquame da depurare e da smaltire.
L’inquinamento della costa è causato dai reflui non gestiti ed incontrollati, provenienti dagli insediamenti turistici posti sulla costa e dall’emergenza gestionale dei depuratori, che comunque esiste, in quanto non si possono immagazzinare-trattare grosse quantità in arrivo. Se si utilizzasse il sistema di “fitodepurazione evapotraspirante” come sistema a valle dei depuratori ed a ridosso della spiaggia, nelle fasce di verde, utilizzando il troppo pieno dei depuratori, potremmo avere una zona verde, alberata, fiorita, inerbita o attrezzata a verde senza la vista di quegli impianti di innaffiamento a goccia presenti su molti lungomari mai di fatto usati per la mancanza di acqua. Nello stesso tempo avremmo dell’acqua non potabile utilizzabile per tutte le necessità del territorio circostante. Non avremmo, pertanto, la macchia marrone presente a poche metri dal bagnasciuga.
Ricordiamo che più di un decennio fa moltissime persone, anche tecnici, non sapevano cosa fosse la fitodepurazione mentre, come studio di Bioingegneria, in internet già parlavamo di fitodepurazione evapo-traspirante. Il nostro sistema brevettato e depositato come da leggi in materia, è utilizzabile anche per la depurazione dei reflui oleari come descritto nel corso delle settimane tecniche-scientifiche realizzate sin dal 2004; il professionista specializzato in tale settore, titolare dello studio di Bioingegneria, con studi scientifici e progetto di ricerca realizzato sul territorio calabrese con il contributo in parte anche della Regione Calabria, relativi report pubblicati, ha progettato e realizzato efficienti e funzionali impianti di fitodepurazione dal 1992 sia su commissione da parte di privati che di enti pubblici nei comuni di Lamezia, Martirano, Sellia, Benevento.
L’utilizzo della fitodepurazione, brevettato, abbinato ai depuratori ed utilizzato in forme controllate per le acque reflue di insediamenti i cui scarichi non recapitano in pubbliche fognature, risulterebbe utile ai fini di contenere l’inquinamento ambientale. Ottimo utilizzo anche per impianti di trattamento delle acque di depurazione proveniente da attività artigianali o industriali (autolavaggio autovetture e mezzi vari, superfici industriali, garage e parcheggi coperti) realizzati in diversi comuni. Le riflessioni ed esplicitazioni riportate sin qui anche alla luce del recente intervento da parte del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e dell’operazione “Mare pulito”, che ha sancito la firma di un'ordinanza che prevede disposizioni urgenti per la corretta gestione dei sistemi depurativi non collettati alla pubblica fognatura e la tutela dei corpi idrici e delle acque marino-costiere. “Quella della depurazione – ha proseguito Occhiuto - è una problematica che risolveremo entro due o tre anni perché la Calabria ha molte abitazioni e attività economiche che non sono collettate alla rete fognaria ma stiamo registrando già dei buoni risultati. Non basta perché bisogna aumentare i controlli soprattutto quelli sulle strutture ricettive e sui comuni affinché facciano dei controlli nelle zone non collettate per cui oggi ho firmato una ordinanza, che come tutte le ordinanze inviato ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla capitanerie di porto e alle Procure con le quale si dispone che i lidi facciano dei controlli sulla efficienza dei loro impianti di depurazione e inviino gli esiti di questi controlli all'Arpacal e così dovranno fare anche le strutture ricettive e alberghiere. Nell'ordinanza si dispone inoltre che i comuni del litorale calabrese di tutta la regione facciano dei controlli a campione sulle zone non collettate e inviino gli esiti di questi i controlli a campione all'Arpacal”.
In tale contesto, quale risposta migliore e buona pratica attuabile se non il sistema “fitodepurativo evapotraspirante” brevettato dall’Ing. Tommaso Cuda, qui sommariamente illustrato.
Al fine di contenere l’inquinamento ambientale è importante sviluppare una cultura dell’ambiente, del recupero e del riutilizzo e dell’uso sostenibile delle risorse ma è anche importante conoscere le ricerche e le innovazioni scientifiche prodotte in tale settore nella realtà locale favorendo un loro pieno utilizzo.
Tommaso ing. Cuda
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