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A proposito di Cesare Battisti

A proposito di Cesare Battisti

Tabù - "Quanto può resistere un uomo senza dire bugie?" Nietzsche

Emanuela Irace Lunedi, 11/01/2010 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2010

“Il diniego è un modo per mantenere segreta a noi stessi la verità che non abbiamo il coraggio di affrontare”. Stanley Cohen

Dove esistono sogni, esistono incubi. Acquattati nell’ombra sforbiciamo sulle vite altrui, tappezzando di menzogne ragioni umanamente insostenibili. Il mistero della verità è professione ultraterrena. Atto di fede o propensione alla stupidità. Aderire a un unico punto di vista non significa essere liberi. Nè significa essere democratici se si applica la legge seguendo il dogma della vendetta. Come per Cesare Battisti. La verità ha molte porte. Alcune riusciamo ad aprirle. Altre accecano. E allora mentiamo, sicuri di non farlo, entrando in quei luoghi angusti della psiche collettiva che cerca il riscatto nell’istinto. Non nelle istituzioni e nemmeno in una politica colpevole, negli anni di piombo, di aver armato il braccio a uomini e donne che si credevano patrioti. Intellettuali o delinquenti. Moralisti o ammalati di protagonismo, terroristi o fiancheggiatori, assassini. La galassia rossa ha espresso il meglio e il peggio di una generazione orfana di “padri” che credeva nella violenza come ratio necessaria all’edificazione di una società di “uguali”. Soluzione estrema e perversa, al pari di quanti oggi, all’interno delle istituzioni hanno fatto carriera cavalcando nell’ombra gli orrori di una stagione che sventola principi di legalità e giustizia forcaiola. Che la Mafia uccida governando la Borsa di Milano o appestando il futuro di liquami tossici e radioattivi interessa a pochi. Il principio di legalità si infrange davanti ai potenti. Seppellire in prigione Cesare Battisti sarebbe un fallimento. Per lo Stato. Per la giustizia. Per la comprensione di quella stagione scellerata. Quante bugie ci hanno raccontato. E quante menzogne si alimentano della pietas per le famiglie delle vittime. Il dolore non si combatte con altro dolore. Che Battisti sconti la propria pena deve essere un atto di responsabilità. Personale e collettivo. Non il simbolo di una vittoria sempliciotta che tacitando le coscienze ci fa credere di essere padroni di una giustizia che sappiamo non potrà mai essere giusta, ma la verità è insostenibile. Come scrive Nietzsche: “Quanto può resistere un uomo senza dire bugie?”.



(4 gennaio 2010)

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