Laura Piretti Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2008
Abbiamo sentito con angoscia e pena profonda della ragazza tunisina violentata da un connazionale. La giovanissima età della vittima, il contorno dei problemi familiari che si sono associati, tragicamente, nella vita di questa giovane nostra concittadina, all'incontro con la violenza più brutale, le notizie di questi giorni su ulteriori problemi dopo la denuncia e il ricovero in una struttura protetta, consigliano delicatezza e discrezione.
Tuttavia, un po' come sollecitava il consigliere comunale Caropreso, seppur rivolto a quanti gridano sulla sicurezza quando le vittime sono italiane e tacciono quando sono straniere, vogliamo ricordare che la violenza subita da questa ragazza è uguale a quella di tutte le ragazze e le donne di tutte le nazionalità, in tutto il mondo. E' la violenza contro le donne fatta dagli uomini. Nei casolari abbandonati, in famiglia, nei posti di lavoro, nel gruppo di amici, in massa e ovunque nei paesi in guerra, ai confini dei paesi di emigrazione-immigrazione.
Queste denuncie planetarie ogni tanto ce le ritroviamo più vicine, ed è la ragazza che accetta un passaggio o la donna che corre nella pausa lavoro. Qui o altrove, native o immigrate, la violenza ogni tanto ci raggiunge, spesso ci uccide, come accade quasi ogni giorno per mano di ex mariti, fidanzati o padri e fratelli giustizieri. L'UDI - Unione donne in Italia di Modena, insieme con quante vorranno esserci, sarà in Piazza Grande il 25 Novembre 2008, Giornata internazionale contro la violenza alle donne, dalle 17 alle 19, per dire basta. Il presidio modenese sarà collegato idealmente a Niscemi, in Sicilia, dove fu uccisa, dal branco di compagni di scuola, Lorena, e da dove partirà la "Staffetta di donne contro la violenza sulle donne", promossa dall'UDI nazionale. Per un anno, fino al 25 novembre 2009, un'anfora a due braccia, portata da due donne, percorrerà tutta l'Italia (in maggio arriverà anche a Modena), fino a Brescia, dove fu barbaramente uccisa Hiina, condannata a morte dagli uomini di casa. Penseremo al dolore della giovane tunisina, soccorsa ed aiutata dalle istituzioni di questa città, ma certamente sconvolta e segnata per sempre, quando il 25 novembre prossimo, in Piazza Grande, diremo ad alta voce i nomi di tante donne uccise. Diremo anche quello di Aisha, la ragazza somala di 23 lapidata da un potere fanatico e rivoltante, morta lontana, in un modo orrendo, come tante, come troppe. A tutte le Lorena, Hiina e Aisha del mondo vogliamo dire che la violenza sulle donne non può essere più tollerata.
*per il Coordinamento
UDI - Unione Donne in Italia di Modena
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