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A proposito del Vademecum del comune di Roma

A proposito del Vademecum del comune di Roma

A leggerlo ci è sembrato così scontato da non aver bisogno neppure di essere preso in considerazione. Ma viste le autorevoli firme per amore di tutte le donne che lo hanno letto o lo leggeranno, vale la pena spendere qualche parola

Venerdi, 29/07/2011 - L’Associazione culturale onlus “8 Marzo” di Albano Laziale vorrebbe precisare alcuni punti.



Intanto che cosa significa “sicurezza”, secondo noi la sicurezza o il sentirsi sicure non sono atteggiamenti o sensazioni soggettive ma sono sentimenti positivi che nascono da relazioni forti e sane con gli altri, relazioni di tipo affettivo, amicale, interpersonale e che si esplicitano in famiglia, sui posti di lavoro, nei luoghi di studio, in quelli ricreativi, tra amici, nel rapporto di coppia, tra cittadini e quindi anche per strada, in macchina, sui mezzi pubblici, nei servizi privati, nei centri commerciali. Ovunque andiamo siamo persone. Quindi la sicurezza andrebbe costruita a priori e prima di scendere in strada, andare in macchina, prima di vestirsi e passeggiare nel parco. Se abbiamo costruito una società sulla paura, che vede nell’altro un pericolo, perché poi dovremmo pretendere e “permetterci il lusso” di sentirci sicure?



L’importante è comunque che non si insinui in voi il dubbio che se non avrete usato o non siete riuscite a usare i suggerimenti del Vademecum siete quasi responsabili del vostro dramma.

Leggendo pagina 4 risulterebbe che il traffico intenso sia un elemento di incitamento alla violenza di genere ma allora perché non si va fino in fondo al problema, cercando di progettare piani di migliore viabilità e circolazione a Roma? Sempre a pagina 4 si dice che manifestazioni e cortei raccolgono gente da tutta Italia, ma vorremmo ricordare che chi manifesta, sciopera o fa cortei è tutta gente perbene e rispettabilissima, che magari le prende dalle forze dell’ordine, non mi ricordo di aver mai sentito di una violenza perpetrata durante una manifestazione.



Per quanto concerne il turismo: le turiste spesso vengono violentate, difficile che a violentare siano i turisti. Per gli immigrati invece va fatto un discorso a parte nel senso che andrebbe rivista tutta la loro situazione sociale complessiva, è ovvio che la criminalità aumenta quando questi nostri cittadini, che sono anche numerosi, sono lasciati in abbandono, in povertà, vengono sfruttati e impoveriti, vengono insultati ed emarginati, viene loro negato il diritto di voto. Che altro dovremmo aspettarci? Una società civile che ha paura dell’altro, genera paura e con la paura la violenza.



I dieci comandamenti, ahimè, li troviamo banali, superflui e perfino ingenui, sono cose che mettiamo in atto tutti i giorni con il solo buonsenso. Non potevate dirci qualcosa di meglio o in più?

Ma il finale merita una attenzione a parte, anche la violenza e anche la suddetta paura valeva la pena che fossero mercificate, tant’è che dopo gli ovvi suggerimenti, siamo invitate a munirci di un innovativo sistema di sicurezza personale che si chiama PETRA e che naturalmente VA COMPRATO, 299 € il pacchetto base, e questa è violenza di mercato, così già in apertura di vademecum si ringraziavano per il loro contributo, la Synaps Technology, la Petra, l’Italpol e la Security line, e adesso il depliant pubblicitario, fatto coi soldi del comune di Roma, è proprio al completo.



a cura di Loredana Massaro



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