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A partire da Don Milani

A partire da Don Milani

"Lettera a una professoressa": celebriamo il mezzo secolo. Oggi sicuramente l'autore la intitolerebbe "Lettera ai maestri"

Venerdi, 25/08/2017 - Don Milani è ormai un grande classico. La Lettera a una professoressa è uscita postuma e ne celebriamo il mezzo secolo. Oggi sicuramente l'autore la intitolerebbe "Lettera ai maestri", non solo per evitare discriminazioni di genere, ma per un doveroso riguardo alle cosiddette "scienze dell'educazione" paurosamente incapaci di fare il punto sull'educazione di generazioni che vivono (e vivranno) tempi di grandi trasformazioni. Per la stessa ragione avrebbe potuto indirizzarla "alla scuola": le critiche si rivolgerebbero all'intera istituzione, anch'essa in assoluto ritardo rispetto ai bisogni sociali e storici del 2017.

Anche don Lorenzo aveva dovuto leggere a scuola o a casa il deamicisiano Cuore, un altro grande libro che ha formato generazioni intere di italiani, ma che - diciamo la verità - per un ragazzo nato nel 1923 era già, anche se non se ne accorgeva, insostenibile perché non più "sua". E' il destino dei classici, che durano nel tempo se letti con distacco e percepiti come carburante per una macchina che ha cambiato motore.

Comunque. Cinquant'anni fa si poteva pensare che il figlio del padrone conoscesse mille parole più del figlio dell'operaio; oggi entrambi usano un unico lessico impoverito (la tv impiega al massimo ottocento parole; e figurarsi i social), si fanno gli stessi selfie e praticano facebook insultandosi senza che sia migliorato il diritto dell'uguaglianza.



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