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A mente fredda

A mente fredda

Note ai margini - Passati un paio di mesi dalle ultime elezioni politiche mi sento più incoraggiata a fare riflessioni in ottica di genere, naturalmente!

Castelli Alida Domenica, 02/06/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2013

Passati un paio di mesi dalle ultime elezioni politiche mi sento più incoraggiata a fare qualche riflessione ai margini dei vorticosi eventi che si sono succeduti. Riflessioni in ottica di genere, naturalmente!

Le buone notizie sono pochine ma, da valorizzare, è la rilevante crescita delle donne elette. Siamo, infatti, quasi nella media europea - soprattutto grazie al PD e al M5S - ed alla Presidenza della Camera abbiamo una donna prestigiosa: Laura Boldrini.

Poi, il succedersi degli eventi ci ha costrette a digerire malvolentieri i 10 saggi nominati dal Presidente della Repubblica, il quale ha involontariamente dimostrato che, quando si parla delle donne difficilmente si sbaglia, e le affermazioni sono tutte più che politicamente corrette, ma quando si prendono vere decisioni, allora è ancora molto facile dimenticare le precedenti affermazioni…. magari in occasione dell’8 marzo.

Il voto per la Presidenza della Repubblica è stato forse uno dei momenti più drammatici di questo periodo, poche e concitate sedute del Parlamento, fino all’esito noto, senza nemmeno pensare di coinvolgere anche qualche nome femminile di cui peraltro si era vociferato. Certo la politica con la “P” maiuscola ha le sue ragioni, ma mi chiedo perché se Sandro Pertini fu eletto al sedicesimo scrutinio (come Oscar Luigi Scalfaro del resto), questa volta al quarto scrutinio siamo stati tutti colti da un attacco di panico collettivo.

Poi la rapida nomina di un Governo di larghe intese, con alla guida Enrico Letta, in cui un terzo dei ministri sono ministre e in cui ci sono 11 donne su 70 tra viceministri e sottosegretari. A Josefa Idem viene assegnato il Ministero dello Sport e delle Pari Opportunità. E questa unione qualcuno me la dovrebbe spiegare. Idem è una splendida atleta, probabilmente essendo una donna sensibile e intelligente è anche attenta alle Pari Opportunità, ma questo ministero doppio non mi piace. Mi ricorda le organizzazioni sia politiche che sindacali, che a parte rare eccezioni, almeno fino a poco tempo fa abbinavano all’incarico rivolto alle donne sempre almeno un altro incarico, come se le Pari Opportunità non richiedessero un impegno a tempo pieno.

E allora credo di aver ragione nel pensare che la cultura delle Pari Opportunità non solo non è diffusa nel Paese, ma nemmeno tra i nostri governanti. Ed infatti ecco l’ultima prova. Viene nominata sottosegretaria alle Pari Opportunità Michaela Biancofiore, destituita a furor di popolo dopo un giorno. Possibile che nessuno si fosse preoccupato prima di informarsi su chi fosse?

Insomma a mente fredda posso confermarlo: le Pari Opportunità non sono considerate né una competenza né una risorsa. E ancora una volta le donne possono aspettare.



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