A Finale Ligure si combatte il Covid anche con l'ascolto di psicologi
Un progetto delle Associazioni “Il Canto della Terra - Finale Ligure“ e “A Cielo Aperto" sostenuto dal Comune rivolto ad anziani, giovani, malati oncologici
Sabato, 08/05/2021 - È stato approvato dal Comune di Finale Ligure per tutto il 2021, il progetto che prevede iniziative mirate rivolte ai più fragili e vulnerabili del nostro territorio con l’obiettivo di prevenire e affrontare sintomi conseguenti alla grave epidemia in corso quali: depressione, ansia, ritiro sociale, comportamenti aberranti. Il progetto Ascolto di Comunità è stato proposto dalle Associazioni “Il Canto della Terra - Finale Ligure“ e “A Cielo Aperto“ che contano sulla collaborazione e sul supporto di 6 psicologhe.
Questo sono le fasi previste nel progetto. 1 ) Attivazione dello Sportello di Ascolto di Comunità per i PAZIENTI ONCOLOGICI e loro familiari. L’emergenza Coronavirus ha monopolizzato gli scenari della sanità nazionale, ma permangono altre patologie da monitorare, altrettanto gravi.
I malati oncologici da un anno a questa parte hanno dovuto, a volte, rimandare visite e cure di vitale importanza. Tuttavia anche la paura di poter contagiare il COVID li ha frenati dall’effettuare i dovuti controlli. Il livello di stress, depressione e panico si sono notevolmente elevati e mai come ora necessita l’intervento dello psicologo per aiutare questi pazienti a valutare con equilibrio le scelte mediche per ritrovare la strada della cura, ma soprattutto l’equilibrio interiore, emotivo.
I malati devono sapere che non sono soli. Per questo motivo l’Associazione “ Il Canto della Terra - Finale Ligure “ impegnata da diversi anni nel campo oncologico, nell’ambito dello “ Sportello di Sostegno per malati oncologici e loro familiari”, mette a disposizione gli Psicologi per un sostegno immediato rivolto a tutti i malati oncologici e familiari in difficoltà di Finale Ligure nel rispetto delle norme anti - COVID. Proseguono anche le visite domiciliari e gli incontri di gruppo supportati da professionisti esterni (Nutrizionista, Operatori olistici).
2 ) Attivazione dello Sportello di Comunità per gli OSPITI della RESIDENZA PROTETTA dell’ ISTITUTO RUFFINI. Gli anziani nelle RSA sono stati tra i soggetti più colpiti nel periodo dell’emergenza sanitaria provocata da Covid-19.
A seguito dell'introduzione delle misure di contenimento del Covid-19, le RSA hanno dovuto interrompere quel rapporto fecondo tra il dentro e il fuori che le rendeva luoghi aperti e attraversati. Da risorsa e sostegno per il benessere della terza età, il contatto sociale è diventato, nel corso dell’ultimo anno, un fattore di rischio. Il ritiro funge da “rifugio” nel quale proteggersi dall’esterno ormai minaccioso, ma anche un rifugio che può tramutarsi in una gabbia che cela noia e solitudine. Se da una parte questi accorgimenti sono stati finalizzati a salvaguardare i sistemi sanitari ormai sovraccarichi e proteggere dal contagio i soggetti più a rischio come gli anziani, la separazione dai familiari e dalla rete di relazioni informali può comportare conseguenze preoccupanti per la popolazione della terza età. Negli studi sul fenomeno dell’invecchiamento, infatti, si sottolinea il ruolo fondamentale dei contatti sociali nel contribuire alla qualità della vita dell’anziano, non solo in termini di mantenimento di uno stile attivo, dinamico e indipendente, quanto anche nel rispondere ai bisogni di protezione, sicurezza e appartenenza che si intensificano in età avanzata. Il ritiro sociale e l’esclusione dalle relazioni familiari, da quelle informali costituite dalle amicizie e dalla rete di vicinato, può dunque minare il senso di sicurezza e la salute degli anziani.
Armitage e Nellums (2020), hanno pubblicato su The Lancet una breve rassegna delle ricerche che osservano gli esiti dell’isolamento sugli anziani sia dal punto di vista medico sia da quello psicologico. Fra i vari studi viene citato il lavoro di Gerst-Emerson K. e Jayawardhana J. (2015) che rileva quanto la separazione dalle relazioni possa essere considerata una condizione preoccupante per la salute pubblica a causa dell’aumento del rischio di problemi cardiovascolari, autoimmuni, neurocognitivi e di salute mentale. Lo scopo del progetto è diminuire la solitudine degli anziani a lungo deprivati, per l’epidemia di Covid19, delle visite dei familiari e segnati dai lutti. Si potrà vigilare sullo stato psicologico degli ospiti per aiutarli nell’elaborazione e accettazione dei propri vissuti legato al difficile periodo in corso.
3 ) Attivazione dello Sportello di comunità per i GIOVANI. Attraverso l'ascolto ed il supporto, lo sportello si pone l'obiettivo di contrastare gli effetti sociali e psicologici della pandemia sui giovani. Recentemente la rivista scientifica Lancet Regional Health ha pubblicato uno studio condotto da diverse università europee per il quale sono stati utilizzati dati raccolti da 200mila cittadini di Francia, Danimarca, Olanda e Regno Unito e secondo il quale gli effetti del lockdown sulla salute mentale sono allarmanti, soprattutto per i giovani sotto i 30 anni, perché sono loro a vivere i maggiori livelli di solitudine e ansia.
La chiusura delle scuole, l'impossibilità di praticare sport o attività di interesse, l'isolamento dovuto al lockdown, ha alimentato vissuti come solitudine, emarginazione e paura che influenzano negativamente la qualità di vita dei giovani che vivono, ormai da tempo, un'esistenza limitata. Se non accolti ed elaborati, tali vissuti potrebbero sfociare in disturbi d'ansia , del sonno e depressivi oltre che alimentare stress, irritabilità e disagio generalizzato. Sebbene i giovani mostrino grandi risorse, è bene non sottovalutare l'importanza di dar loro la possibilità di esprimersi. Si riscontra un aumento delle violenze in famiglia a cui assistono anche i ragazzi, dell’aggressività negli stessi adolescenti e di un aumento dei casi di abuso di alcol e droghe. Si osservano nei ragazzi stati depressivi e ansiosi, attacchi di panico, autolesionismo, disturbi del comportamento alimentare, e sociale, stati ipocondriaci conseguenti alle caratteristiche della pandemia e comportamenti devianti.
Con questo progetto si darà ai giovani la possibilità di accedere a colloqui con Psicologi (eventualmente anche con i genitori ) e di confrontarsi in gruppo con i pari ( online o in presenza a seconda dell’andamento dell’epidemia, osservando le misure di sicurezza ) sulle problematiche suscitate da questo periodo. Si analizzeranno le attuali modalità d’incontro tra giovani.
Gli interessati coinvolti nei Progetti di Ascolto di Comunità saranno ricevuti in orari prestabiliti presso la Consulta del Volontariato di Finale Ligure e gli anziani direttamente in RSA. I dati raccolti durante l’esecuzione dei Progetti saranno valutati statisticamente.
Le Psicologhe disponibili:Dr. Martina Gallione, Dr. Barbara Castiglione, Dr. Manuela Iona, Dr. Luana Lauretta, Dr. Elisa Cavallini, Dr. Alice Dinicastro, Dr. Cinzia Aicardi
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