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A Christmas Carol - di Mirella Caveggia

A Christmas Carol - di Mirella Caveggia

"tratto dal libro di Charles Dickens, prodotto dalla Walt Disney e atteso come regalo natalizio nelle sale italiane, è un thriller-horror d’animazione tutto da godere"

Giovedi, 03/12/2009 - Volete affondare in un’esperienza stupefacente? Infilate gli appositi occhiali 3D e lasciatevi trasportare da “Christmans Carol”. Il film di Bob Zemeckis, tratto dal libro di Charles Dickens, prodotto dalla Walt Disney e atteso come regalo natalizio nelle sale italiane, è un thriller-horror d’animazione tutto da godere. In questa escursione infernale che fa precipitare da un girone all’altro è consigliabile non portare i bambini. Andateci soli, voi adulti, per rabbrividire come quando da piccoli facevate irruzioni in cantina al buio per un assaggio di terrore. Ritroverete tutte le paure, le angosce e i tripudi dell’infanzia se vi cacciate dentro l’avventura intrisa di malvagità, di angoscia e di terrore del protagonista del fantastico lungometraggio. È questo un vecchio signore molto sgradevole, afflitto da avarizia, grettezza, malignità e da una bruttezza che non teme confronti. Incapace com’è di emozioni e di sentimenti, di fronte alla dolcezza e agli affetti del Natale, invece di aprire uno spiraglio di bontà, l’uomo inasprisce i suoi difettacci, infierendo con crudeltà verso sé e verso gli altri, che lo temono e lo evitano. Saranno spettri mutanti a dargli una lezione la Notte della Vigilia trascinandolo nell’aldilà. Alla catena di castighi e di espiazioni lo spettatore prende parte viva, circondato da sfondi pazzeschi e risucchiato nei gorghi inenarrabili che aspirano l’arido vecchietto. L’attraversamento in quel mondo infestato da presenze paurose, strane e minacciose che si trasfigurano senza lasciare scampo e lo costringono a rivivere gli errori e le mancanze di una vita mal spesa avviene in una tridimensionalità che taglia il fiato. E questo grazie agli occhialetti 3D che si devono inforcare e non si toglieranno fino a quando con un sospiro di sollievo arriverà il lieto fine obbligatorio negli spettacoli di animazione.

“Christmas Carol” è un film ben fatto, ironico, sorprendente, da applaudire. Del romanzo restituisce alla perfezione le atmosfere estrose e cordiali ma anche il clima di miseria, di umiliazioni, di abbandono in una Boston natalizia ottocentesca dove oggetti, ambientazione, paesaggio urbano acquistano un aspetto simbolico. Ma illumina anche con efficacia stregonesca gironi infernali, di passaggi terrificanti, profondità insondabili.

Il tuffo nel mondo tridimensionale di “Christmas Carol”, un prodigio da sperimentare a fondo, è stato proposto in anteprima nazionale nell’ultima giornata della View Conference, la decennale convocazione dei vertici mondiali della computer grafica e della creatività digitale. Diretti e coordinati dalla californiana Lena Gutierrez, questi incontri hanno riunito a Torino le migliori creazioni del mondo digitale e hanno svelato tutti gli aspetti, anche i più segreti, di questa tecnica, mettendo in luce il lato spettacolare, le applicazioni delle 3 dimensioni, che non sono soltanto divertimento e gioco, ma anche scienza e tecnologia.

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