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A caccia di dis-parità

A caccia di dis-parità

Parità/ Piemonte - Seminari, ricerche, strumenti di promozione: ecco il bilancio consuntivo dei quattro anni di attività della Consigliera regionale di Parità Anna Mantini

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Novembre 2005

Divisa in quattro, scrupolosa casalinga ed iperattiva manager, divisa tra faccende domestiche, computer, cellulari e quaderni di lavoro (ma attente a non strafare), è la donna disegnata sulla copertina dell’agenda 2005 delle Consigliere di Parità piemontesi. La pubblicazione di quell’agenda, ha segnato l’ultimo dei cinque anni che Anna Mantini, in veste di Consigliera regionale piemontese ha trascorso fornendo molti strumenti utili alle donne della sua regione in tema di parità, diritti e doveri in famiglia, sul lavoro, nella previdenza e per l’immigrazione.
La Consigliera sta concludendo il suo incarico con un’ultima pubblicazione dove si fa il punto dei progetti realizzati e dei traguardi raggiunti. A partire dal 2001, anno della sua nomina, sono state numerose le iniziative, i progetti, gli strumenti messi in opera per la diffusione e la promozione della cultura delle Pari opportunità nella sua Regione. Come lei stessa precisa: “Il cammino delle Consigliere di Parità del Piemonte è ancora lungo ma ha buone basi per poter incidere in modo importante non solo per il raggiungimento delle Pari opportunità nel mondo del lavoro, ma in tutti gli ambiti della società civile. Non si tratta qui solo del rispetto della legge, ma anche di un cambiamento più profondo che interessa tutti gli ambiti e gli aspetti della nostra cultura. Non si deve allentare la presa, le Pari opportunità nel lavoro, nella società civile sono un valore aggiunto per tutti”.
L’inizio, forse non ancora a tutti noto, fu reso possibile dal Decreto 196 del 2000 che assegna sedi e fondi alle Consigliere di parità italiane. La Mantini nominata per il Piemonte, si è trovata, come molte altre sue colleghe, a costruire dal nulla, a definirsi in qualche modo un percorso. In questo ha trovato solido sostegno anche dalle 15 Consigliere di Parità provinciali, due per provincia tranne Alessandria dove non è stata nominata la supplente.
La rete delle Consigliere provinciali piemontesi si è riunita periodicamente, dall’anno della sua nascita (2001), per scambi di esperienze e per coordinare e rafforzare l’efficacia delle singole azioni. “C’è una bella frase che ho ascoltato da un’imprenditrice cuneese durante un convegno – afferma al riguardo Anna Mantini – e che mi pare descriva bene la nostra situazione: forse da sole siamo invisibili, ma insieme siamo invincibili!”. Una forza che nel 2004 si è ulteriormente allargata alle consigliere di parità regionali di Val d’Aosta e Liguria, creando un polo di più vasta efficacia nelle Regioni del Nordovest italiano.
Sin dall’inizio, seminari, ricerche, azioni di promozione in tutte le province sono state le più efficaci armi delle Consigliere piemontesi, a partire dal progetto Aspasia, presentato nel corso della conferenza nazionale organizzato nel 2003 a Messina dal Ministero delle Pari Opportunità intitolato “Il parco progetti delle Pari opportunità”. Concluso nel 2004, lo scopo di “accrescere la cultura di Parità nelle istituzioni, nel mercato del lavoro e nella formazione” viene attuato anche attraverso ricerche commissionate al Cirsd (Centro interdisciplinare ricerca e studi delle donne) dell’Università di Torino, attraverso la raccolta di strumenti utili per parlare di conciliazione dei tempi con persone, imprese ed istituzioni. L’opuscolo intitolato “L’azienda che vorrei” si unisce a prodotti promozionali e seminari sulle tematiche di conciliazione di tempi di vita e di lavoro, per far conoscere il ruolo delle Consigliere in tutta la Regione.
A questo si collega la creazione di www.kila.it. Il sito nasce on line nell’agosto del 2002 fornendo conoscenze più ampie sulle normative e le politiche attuate a livello europeo e nazionale, con ampio spazio sull’attualità e sulle iniziative in atto, raccogliendo consensi non solo tra le analoghe realtà regionali italiane ma anche tra la stampa di settore che attinge dal sito informazioni, approfondimenti, segnalazioni.
Ingiuste disparità da risanare vengono individuate anche tra i portatori di handicap. Viene messo in campo il progetto intitolato Disabilità non è dis-parità con azioni di sensibilizzazione e diffusione di una nuova cultura del disabile, ed azioni di sensibilizzazione delle istituzioni.
Ricerche sul campo per fornire un quadro delle difficoltà che una persona transessuale si trova a dover affrontare nel proprio percorso di transizione di genere, è stato poi al centro del Progetto Iselt, attraverso anche la realizzazione di uno sportello gestito da professionisti preparati a fornire informazioni in grado di migliorare le condizioni di vita delle persone transessuali, affiancandole anche nella ricerca attiva di un’occupazione con tirocini formativi o sezioni di orientamento.
Un’ultima partecipazione si è vista nel recente seminario informativo ed esplicativo sulla Legge 10 aprile n. 125, promosso dal Comitato Nazionale di Parità, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Consigliera di Parità Regionale in Piemonte, in vista della scadenza annuale della presentazione dei Progetti di Azioni Positive, sulla modalità di presentazione dei Progetti e sul Programma Obiettivo 2005. Le azioni positive: opportunità e finanziamenti con la legge 125/91 e Programma Obiettivo 2005 è il titolo dell'incontro avvenuto martedì 25 ottobre 2005 presso il Centro Congressi di Torino.

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