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Rovigo, Torino, Verona... - Le differenze retributive / Il premio “Più donne per lo sport” alla nazionale di pallavolo femminile / Parole di pari opportunità

Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2008

Rovigo / Differenziali salariali

L’Ufficio della Consigliera di Parità, della Provincia di Rovigo, Annalisa Vegna, ha svolto in collaborazione con la ricercatrice Raffaella Polimeno, una Analisi sui differenziali salariali nel territorio provinciale. L’indagine si pone l’obiettivo di migliorare la conoscenza delle problematiche connesse alle differenze di salario ed alle relative disparità tra uomo-donna, al fine di poter studiare azioni volte a rimuovere le attuali ineguaglianze fra lavoratrice e lavoratori sul piano retributivo.
Da quanto emerso, la donna incontra ancora oggi grosse difficoltà per accedere alle professioni più qualificate, più riconosciute e più remunerate.
I dati indicano che la classe delle lavoratrici con maggiori assunzioni è quella tra i 30 ed i 49 anni, seguita dalle giovani con età inferiore ai 30 anni. La ricerca ha evidenziato inoltre che le donne entrano nel mondo del lavoro prevalentemente con contratti a tempo determinato (65% delle assunzioni). Solo il 20% è assunto con contratti a tempo indeterminato. In crescita negli ultimi anni è la percentuale di donne che entrano con il contratto di somministrazione lavoro (interinale) che arriva al 6%. Il differenziale salariale è definito come la differenza percentuale tra il salario medio lordo dei lavoratori maschi e quello delle lavoratrici di età compresa tra i 15 ed i 64 anni, quindi della popolazione in età attiva che lavora almeno 15 ore a settimana. Secondo la ricerca, nella provincia di Rovigo, a parità di inquadramento, il differenziale è pari al 29,72%, ma si è constatato come la differenza retributiva annua cresca in maniera rilevante con l’età e la qualifica. Le giovani lavoratrici guadagnano il 18% in meno dei loro colleghi, mentre la differenza è sostanzialmente maggiore per le trentenni (25%), le quarantenni (33%) e le lavoratrici più anziane (40%). L’età può essere quindi considerata come un’approssimazione del grado di esperienza, che risulta essere sempre minore per le donne. Questo perché gli uomini godono di una maggiore continuità nel rapporto di lavoro mentre la donna viene penalizzata dai periodi in cui rimane assente dal mercato del lavoro. I dati confermano quindi ampie differenze di genere: il 29,29% delle donne percepisce circa 1.100 euro al mese contro il 5,49% degli uomini, mentre il 12,70% delle donne guadagna da 1.500 a 2.000 euro al mese rispetto al 41,49% degli uomini.
Nelle fasce più alte, oltre i 2.000 euro, si trova l’11,04% dei lavoratori (di cui il 10,82% uomini). (come si vede nel grafico). I livelli retributivi medi sono quindi più bassi dove è più elevata la presenza femminile. Ciò è dovuto al fatto che le donne occupate sono presenti in misura maggiore nel terziario, in attività tradizionalmente prerogativa delle donne (servizi alla persona, pulizie, istruzione) dove i livelli retributivi sono i mi previsti dalla legge.
Roberto Giannese


Torino / Il premio “Più donne per lo sport” alla nazionale di pallavolo femminile

L’11 gennaio a Torino in occasione del ”ALL STAR GAME” le stelle del Volley Taismaris Aguero, Sara Anzanello, Jenny Barazza, Paola Cardullo, Antonella Del Core, Francesca Ferretti, Simona Gioli, Eleonora Lo Bianco, Martina Guiggi, Serena Ortolani, Francesca Piccinini, Manuela Secolo ricevono il premio “Più donne per lo sport - Torino 2008”.
Il riconoscimento è istituito dalle Consigliere di Parità Laura Cima e Ivana Melli e dalle Assessore Patrizia Bugnano, Aurora Tesio, Giuliana Manica, Marta Levi e Renato Montabone. L’iniziativa si inserisce nel percorso di riconoscimento del pari valore dello sport femminile come stipulato nella Dichiarazione di Impegno “Più donne per lo Sport” 2007 per “una maggior visibilità delle donne nello sport e dei risultati raggiunti ed il sostegno alle giovani generazioni con iniziative mirate a una maggior partecipazione delle ragazze all’attività sportiva a qualunque livello”.
Elena Ribet


Verona / L’A B C delle Pari Opportunità

E’ a cura di Alessandra Allegrini il libretto che la Consigliera di Parità della Provincia di Verona, insieme al settore Lavoro della Provincia e al Ministero del Lavoro, ha voluto realizzare allo scopo di dare informazioni sui compiti e sulle funzioni della Consigliera. Il contenuto centrale della pubblicazione è però dedicato alle parole. “Mi sono resa conto che che sul tema delle pari opportunità le parole che vengono utilizzate hanno bisogno di essere decifrate, tradotte, riconnesse con i percorsi culturali, storici e politici che le hanno generate – ha scritto Luisa Perini nella presentazione. – Sono parole e linguaggi che hanno in sé un valore di rappresentazione di mondi simbolici che le nuove generazioni raramente possiedono”. Così sfogliando le pagine colorate si incontrano in ordine alfabetico le definizioni di ‘azione positiva’, ‘approccio di genere’, ‘deficit di democrazia’, ‘femminilizzazione’ fino a ‘tetto di cristallo’ e ‘uguaglianza’. L’autrice riferisce che il lavoro non pretendo di essere esaustivo e osserva che “sono stati privilegiati termini di uso corrente nel lessico delle pari opportunità, ambito che si orienta maggiormente a un approccio giuridico e/ sociologico alle ‘questioni di genere’” nella consapevolezza che la parzialità della scelta è data anche dalla complessità e attualità che le questioni affrontate nel libretto. “Le tematiche di genere non sono infatti un’astratta materia da insegnare, imparare, diffondere, ma sono questioni esistenziali che hanno la loro ragion d’essere nell’esperienza quotidiana in contesti di vita …che evidenziano trasformazioni significative del presente in cui viviamo”.
Nadia Angelucci


(29 gennaio 2008)

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