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8 marzo 2013. Segnali di empowerment e diritti paritari

8 marzo 2013. Segnali di empowerment e diritti paritari

- Il lavoro femminile. Fattore decisivo per lo sviluppo del Paese di Palma Costi, presidente dell’Assemblea Legislativa Regionale

Costi Palma Domenica, 10/03/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2013



Vi sono novità che vanno segnalate, a maggior ragione in occasioni simboliche qual è la Festa della Donna. Lo scorso 16 gennaio la modenese Palma Costi è stata eletta presidente dell’Assemblea Legislativa Regionale con voto unanime: la Regione Emilia-Romagna guadagna una “donna al potere” che, come dimostra l’intervento scritto per questo numero di Noi Donne, sa anche come usarlo con grande concretezza e consapevolezza della rappresentanza. Un’altra bella novità è la nomina a coordinatrice nazionale degli organismi regionali di parità della nostra presidente di Commissione Roberta Mori. Segnali di empowerment, frutto di un protagonismo femminile qualificato e sodale, che dall’Emilia-Romagna gettano una luce di speranza per i diritti delle donne italiane.





È motivo di grande responsabilità festeggiare l’8 marzo da neo-Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna. Si è trattato di una nomina sicuramente non scontata e banale. Una scelta che denota una cultura avanzata e coerente sul tema della parità di questo territorio ma che prelude ad un impegno e un potenziamento di tutte le azioni messe in campo per la promozione di condizioni di autentica e piena parità tra donne e uomini.

Un impegno che dovrà essere speso su più fronti, in primis quello per combattere il preoccupante fenomeno della violenza sulle donne e puntando strategicamente sul lavoro femminile come elemento fondamentale dello sviluppo economico e della qualità sociale ed umana. Una via maestra che in questa Regione è stata tracciata da tempo ed è stata rafforzata dagli impegni contenuti anche nel recente Patto per la crescita dove sono inserite azioni specifiche a sostegno del lavoro femminile.

Ed è su questo solco che è necessario rafforzare un impegno che dovrebbe diventare, a mio giudizio, un elemento programmatico per l’intero Paese.

‘Far largo alle donne’ è diventato infatti urgente non solo per ragioni di pari opportunità e di giustizia sociale, ma perché costituisce un fattore decisivo di crescita per l’intero sistema paese. Nell'ultimo decennio l'incremento dell'occupazione femminile negli altri paesi sviluppati ha contribuito alla crescita globale più dell'intera economia cinese. I dati del nostro Paese invece ci restituiscono un quadro dove il divario occupazionale tra donne e uomini rimane il più alto d’Europa: 20 punti percentuali. La crisi ha portato con sé un aggravamento dei problemi strutturali, in particolare per quel che riguarda qualità e retribuzione. L’occupazione femminile è più spesso a tempo determinato e precaria rispetto a quella maschile, il divario salariale resta molto ampio a parità di istruzione e di mansione. Naturalmente sono dati che fanno il paio e in gran parte si spiegano con la carenza di servizi.

Se l’Emilia-Romagna riesce a soddisfare circa il 33% delle richieste di accesso agli asili nido, in Italia siamo sotto il 10%. Bisogna invece rendere compatibili maternità e occupazione con uno sforzo di politiche conciliative che porti ad avere un’offerta di servizi scolastici e assistenziali non solo più omogeneo sul territorio nazionale ma anche con orari più lunghi e più in sintonia con le necessità di una famiglia in cui entrambi i coniugi lavorano full-time. Il prolungamento di questi servizi, tra l’altro, amplierebbe le opportunità di lavoro in primo luogo femminile. È necessario mettere in campo azioni di supporto per lenire la differenza nei carichi di lavoro domestico e di cura tra i due sessi e, soprattutto, ridurre i fattori di disuguaglianza, di sopraffazione che si evidenziano dai dati agghiaccianti sulla violenza e sulla soppressione fisica delle donne. Valorizzare le donne non solo conviene dal punto di vista economico, ma l’affermazione del principio di uguaglianza è un fattore di coesione e innalzamento della qualità sociale al pari della questione giovanile, altro elemento cardine per una strategia votata alla ripresa.

Mi ha molto emozionato partecipare, qualche giorno fa, all’inaugurazione di un’azienda del biomedicale delle zone del terremoto. La titolare ha voluto inaugurare la nuova sede danneggiata dal sisma consegnando borse di studio a tre giovani meritevoli. Ebbene queste borse di studio sono dedicate al marito, titolare dell’azienda rimasto sotto le macerie il 29 maggio scorso.

Consapevole dell’importanza, della bellezza e della forza di questo gesto voglio dedicare, in questo 8 marzo, un pensiero speciale alle donne e ai giovani, forza della nostra nazione, su cui è necessario credere e investire. Un impegno che cercherò di portare avanti nelle istituzioni in modo assiduo e appassionato.





ROBERTA MORI COORDINATRICE NAZIONALE CONFERENZA ORGANISMI REGIONALI DI PARITA’



(Bologna, 6 febbraio 2013)

Italia all’80° posto su 135 nazioni nella classifica 2012 del Global Gender Gap Report, che misura in particolare lo squilibrio tra occupazione maschile e femminile e tra presenza di uomini e donne nelle istituzioni, nei CdA, nei luoghi di potere. Una condizione che peggiora di anno in anno e sottrae all’economia e al rilancio del Paese risorse fondamentali, quali sono appunto il lavoro, le energie, le competenze femminili.

Da questa consapevolezza parte l’impegno della neo coordinatrice nazionale degli organismi di pari opportunità di Regioni e Province autonome italiane, Roberta Mori, designata a succedere alla coordinatrice uscente del Friuli, Santina Zannier, in occasione dell’ultima assemblea della Conferenza svoltasi a Roma lo scorso 21 gennaio. Un successivo passaggio con le presidenti assenti quel giorno ha sancito la nomina.

“Mi sento davvero onorata per questo incarico – afferma Roberta Mori, presidente della Commissione assembleare dell’Emilia-Romagna per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini – incarico che mi viene conferito in un momento così delicato della vita del Paese, e ringrazio innanzitutto la presidente Zannier per il lavoro sin qui svolto e tutte le colleghe che mi hanno dato fiducia”.

“Sono certa - afferma Palma Costi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna - che da Roberta Mori verrà un ulteriore importante impulso affinché il tema della parità di genere si imponga a livello nazionale e nei territori, per giungere a misure concrete per garantire pari opportunità ovunque, nel lavoro e nella vita quotidiana, dove già le donne sono chiamate a un impegno suppletivo, e il loro ingresso nelle istituzioni e ai vertici di aziende pubbliche e private. A Roberta Mori, che abbraccio, vanno i nostri auguri di buon lavoro: anche per quest’ultimo incarico, ha e avrà il sostegno dell’intera Assemblea legislativa”.

La Conferenza riunisce le presidenti delle commissioni o comitati per le pari opportunità che operano negli organi elettivi di Regioni e Province autonome, con l’obiettivo di coordinare e rendere più incisive le politiche di sostegno alle donne a livello nazionale e locale, di rinnovare l’impegno di tutte le forze politiche e delle istituzioni a realizzare una democrazia paritaria compiuta, rivedendo anche le leggi elettorali di riferimento.

“Noi pensiamo che il cambiamento di cultura necessario in Italia a colmare il gap di diritti e opportunità – sottolinea la presidente Mori - debba essere sostenuto necessariamente da meccanismi normativi ed è ciò che stiamo promuovendo, nelle nostre Regioni come sul piano parlamentare.”



(redazionale)

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