76a Mostra Internazionale del CINEMA di VENEZIA: chi ha vinto di M.Cristina NASCOSI SANDRI
La 76a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia ha appena spento le luci della Sala Grande dove si è tenuta la cerimonia di premiazione dei Leoni d'Oro
Domenica, 08/09/2019 - Non pochissime son state le note polemiche che han caratterizzato questa edizione che, a detta del Presidente della Biennale, Paolo Baratta, è stata una delle più ricche e frequentate, specie da giovani muniti di ....zainetti e biciclette.
Prima fra tutte quella da parte della presidente della giuria, l'argentina Lucrecia Martel, che già dal primo giorno aveva calorosamente dichiarato che non si sarebbe alzata ad applaudire la prémiere del film J'ACCUSE di Roman Polanski (ancora sotto accusa, da decenni, per stupro di una ragazzina quasi quattordicenne che l'ha 'perdonato' da un pezzo) che narra del famoso 'caso Dreyfus' portato avanti dallo scrittore e giornalista francese Emile Zola nel suo testo omonimo.
Ma, alla fine, ha assistito alla proiezione ed ha, come per gli altri premi, avuto il compito di nominare, seppur freddamente, il vincitore del GRAN PREMIO DELLA GIURIA, proprio il film di Polanski.
Ma altrettanto freddamente, lui assente, la moglie, l'attrice Emmanuelle Seigner ha ritirato il Premio, in compagnia di Luca Barbareschi che indossava il kippah, il classico copricapo maschile ebraico, ed ha ringraziato molto sinteticamente la giuria, riportando le - molto scarse - parole del marito, Roman Polanski, che:
"... tiene a ringraziare gli attori e l'équipe".
La Coppa Volpi per la migliore attrice l'ha ottenuta la grande Ariane Ascaride per il film GLORIA MUNDI, l'ultimo lavoro del marito, regista e produttore, oltreché attore, Robert Guédiguian (Francia, Italia), sbaragliando stelle di prima grandezza, tra cui Meryl Streep e Scarlett Johansson.
"La Coppa è 'personale' nella mia mano - ha detto Ariane - Son la nipote di un grande italiano che tanti anni fa s'imbarcò con la famiglia su una nave, arrivando, a Marsiglia, la città dove io sono nata. Questo premio mi dà la possibilità di ritrovare le mie radici. Son figlia di stranieri e son francese, ma ho 2/3 culture ed è importantissimo possederle tutte e tenerle strette nel proprio cuore (...). Questo premio è per tutti quelli che dormono nel Mediterraneo...".
La Coppa Volpi al maschile l'ha meritata l'italiano Luca Marinelli, 35 anni, giovane attore che ama cimentarsi in ruoli sempre più difficili e vari.
Lo si ricorda nella sua interpretazione di Lo chiamavano Jeeg Robot del 2015 diretto e prodotto da Gabriele Mainetti, che gli valse un David di Donatello come miglior attore non protagonista
Il riconoscimento, a Venezia 76, è per il suo ruolo da protagonista in Martin Eden del regista Pietro Marcello che ha tratto, a suo stesso dire, un liberissimo adattamento, dal classico testo omonimo di Jack London.
"Non sarò breve - ha detto commosso Marinelli alla premiazione - Così prima che vi accorgiate dell'errore che avete commesso, attribuendomi la Volpi, inizierò con il ringraziare tutti, ma, soprattutto Napoli che s'è donata, cuore ed anima, a questo film. E poi il regista e la mia famiglia, mia moglie ed i miei figli che mi sopportano e mi supportano (...). Devo questo premio anche a Jack London, che ha creato la figura di Martin Eden, un marinaio che pur esce da un altro tipo di cultura marinara, anglo-irlandese-statunitense che nulla ha a che spartire con quella italiana, napoletana, sicuramente più avventuriera (...). E dedico questo premio a coloro che ora sono in mare a salvare vite umane in fuga e che ci evitano di fare una figura pessima con il prossimo. Viva l’umanità e viva l’amore".
Un'altra nota polemica è scattata al ritiro del PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA, attribuito a: LA MAFIA NON È PIÙ QUELLA DI UNA VOLTA di Franco Maresco (Italia). Il produttore Rean Mazzone, portando il ringraziamento del regista, mai arrivato alla Mostra, ha dedicato a lui gli applausi, dichiarando: "Spero che poi riusciate a vedere il film nelle sale:pure io dico no a ogni tipo di censura".
E last but not least il Leone d'Oro al miglior film è andato inaspettatamente a detta dei più, ma non è poi così...vero, al pluricitato, ad ogni possibile occasione - in questi giorni di festival - JOKER di Todd Phillips (USA).
Forse l'aspettativa era più rivolta al protagonista, un davvero egregio Joaquin Phoenix, interprete quasi metafisico di un personaggio di solito più in ombra che ha saputo contenere piuttosto bene la delusione. Ma il premio è comunque 'corale'.
Infatti il regista ha asserito - invero con una piccola mota polemica, quasi subliminale, nei confronti della presidente della giuria - con la statuetta tra le mani:
"Eclettico questo gruppo di giurati che ringrazio. Dedico al cast ed all'équipe tecnica che tanto han lavorato questo Leone d'Oro. Ringrazio Bradley Cooper, il mio leone dietro le quinte (il produttore del film, n.d.r.) e la mia famiglia, i miei veri leoni e, infine, Phoenix, senza il quale il film non si sarebbe potuto girare. E' il 'mio' coraggioso leone, ed il suo talento è stato ed è davvero meraviglioso".
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