Lunedi, 05/08/2019 - La Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia del Cinema di Venezia - che si svolgerà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2019 - ha raggiunto il 76° anno di età ma le presidentesse della Giuria più importante del Festival, quella che assegna cioè il Leone d’Oro al Miglior Film (sia pur trascurando gli anni in cui la manifestazione non era competitiva o venne sospesa per la guerra) si contano sulle dita di una mano: Sabine Azéma, Jane Campion, Gong Li, Catherine Deneuve e, dopo 11 anni, Annette Bening (nel 2017), poco più di una per decennio a partire dagli Anni Ottanta. Un numero non troppo alto anche quello delle presidentesse della sezione ‘Orizzonti’ - fra cui Shirin Neshat e Ann Hui - fondata successivamente e dedicata a film capaci di rispecchiare nuove tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale.
Quest’anno, nuovamente, è stata selezionata, dopo la presidenza 2018 di Guillermo del Toro, la talentuosa regista argentina, Lucrecia Martel, per il ruolo di presidente della Giuria che assegnerà il Leone d'oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali, forse perché il decennio stava finendo ed il ‘politically correct’ necessitava almeno un’altra presenza femminile, oppure per adeguarsi alla magnetica attrazione del Festival di Cannes, sempre molto attento alla parità di genere nella scelta delle giurie: ma l’importante è il risultato. “È un onore, un piacere e una grande responsabilità - ha affermato la regista latinoamericana - far parte di questa celebrazione del cinema e dell'immenso desiderio dell'umanità di capire se stessa”.
L’artista, nata nel 1966 e resa nota a livello internazionale dal suo primo lungometraggio, La Ciénaga, del 2001, è nota per lo stile raffinato e per i grandi drammi familiari e sociali del suo Paese che riesce a descrivere nei suoi film con uno stile inconfondibile tra ‘dogma’ e iperrealismo. Rispondendo ad una intervista relativa al maschilismo ed al sessismo che ha dovuto affrontare in patria, la regista ha risposto con grande intelligenza e senso di realtà: “Se sei una donna, bianca e della classe media, le cose non saranno facili per te. Ma, paragonandomi alle persone della stessa nazione, povere e con la pelle scura, le mie difficoltà non sono niente”.
Grande attesa dunque per le pellicole selezionate, anche perché il direttore del settore cinema della Mostra, Alberto Barbera, ha sottolineato durante la conferenza stampa, che la condizione femminile farà da fil rouge all’intera rassegna. Tra i film in concorso, ‘The perfect candidate’, della regista Haifaa Al-Mansour, prima regista donna dell’Arabia Saudita, già nota per ‘La bicicletta verde’, e l’australiano ‘Babyteeth’ della regista e attrice Shannon Murphy, già nota per il film ‘Sisters’, del 2017. Fuori Concorso sarà presentato il film ‘Vivere’ di Francesca Archibugi, con Micaela Ramazzotti. Madrina della manifestazione sarà la brava attrice napoletana Alessandra Mastronardi, nota per numerose serie TV.
Fra gli eventi speciali da segnalare, un ‘Seminario sull’eguaglianza di genere e l’inclusività nell’industria cinematografica’ (Seminar on Gender Equality and Inclusivity and Film Industry), organizzato da La Biennale, Eurimages, Women in Film Television and Media Italy e Dissenso Comune presso lo Spazio Incontri dell’Hotel Excelsior lunedì 2 settembre (h.15.30–17.30) e la
proiezione del film ‘Viaggio in Italia: la Corte costituzionale nelle carceri, per la regia di Fabio Cavalli (produzione Clipper Media con Rai Cinema), in collaborazione con la Corte costituzionale, previsto per giovedì 5 settembre, sempre all’Hotel Excelsior, alle h.17.00.
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