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50E50, un passo avanti -  di Tiziana Bartolini

50E50, un passo avanti - di Tiziana Bartolini

UDI, Campagna 50E50: audizione al Senato

Sabato, 13/06/2009 - “Non era un atto dovuto, e quindi abbiamo apprezzato che la Commissione Affari Costituzionali del Senato ci abbia convocato come proponenti di legge di iniziativa popolare e noi, nel pieno rispetto delle istituzioni, abbiamo impostato la presentazione della nostra iniziativa sottolineandone la validità sul piano normativo”. E’ grande la soddisfazione che ha espresso la delegazione dell’UDI - Milena Carone, Maria Cristina Rizzo e Claudia Mattia, cioè tre delle firmatarie e depositarie della proposta di legge di iniziativa popolare dell’UDI che è andata sotto il nome della campagna 50E50 – subito dopo l’incontro in Senato che si è tenuto mercoledì 10 giugno. Sotto un cocente sole romano con le spalle alla magnifica Piazza Navona un presidio dell’UDI ha atteso il termine dell’incontro con bandiere e striscioni. “Dobbiamo riconoscere al Senatore Enzo Bianco di aver voluto dare seguito all’impegno preso quando era presidente della Commissione nella precedente legislatura: tenere vivo un rapporto con i cittadini e le associazioni attraverso le audizioni nella fase di esame delle nuova normativa”. Milena Carone ha sintetizzato così il suo intervento:”Mantenendoci su un profilo istituzionale e giuridico, abbiamo chiesto conto al Parlamento della logica che ha consentito nel 2003 di approvare una modifica della Costituzione introducendo le quote, scelta che tra l’altro noi non condividevamo, e nel 2005 sconfessare quella scelta rigettando una piccola modifica normativa. Forti anche della storia dell’UDI, abbiamo rintuzzato le obiezioni di rigidità informando la Commissione che è di questi mesi una petizione della lobby europea delle donne basata sul concetto del 50 e 50 e la cui prima firmataria è la vice presidente della Commissione europea Margot Wallström. Questo a riprova che la scelta dell’UDI è più che sostenibile. Il punto forte del nostro ragionamento è stata la richiesta di presenza paritaria e non di rappresentanza che si richiede non per aiutare le donne, ma per aiutare la democrazia”. L’attenzione per gli argomenti portati dall’UDI è stata notevole anche da parte degli altri senatori e senatrici presenti che si sono presi l’impegno di comunicarci quando inizierà la discussione in Aula”.

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