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25 Aprile 2012 nel ricordo di Ada Gobetti, una grande combattente

25 Aprile 2012 nel ricordo di Ada Gobetti, una grande combattente

Ricordo di Ada Gobetti, partigiana e donna impegnata in politica e nel panorama socio-culturale dell'Italia del dopoguerra

Mercoledi, 25/04/2012 - Una bella iniziativa del Gruppo donne NoDalMolin di Vicenza invita a ricordare Ada Prosperi, più conosciuta come Ada Gobetti avendo preso il cognome dal defunto marito Piero Gobetti, giornalista e politico antifascista.

Ada fu una grande combattente nella lotta partigiana in Val di Susa, dove svolse compiti di collegamento tra l'Italia e la Francia e collaborò alla fondazione e organizzazione dei Gruppi di difesa della donna insieme a Lina Fibbi e Pina Palumbo. Erano organizzazioni che si occupavano di coordinare una azione clandestina di aiuto alla guerriglia, controinformazione e che arriverà ad auspicare un impegno politico delle donne.

Medaglia d'argento della resistenza, il suo impegno politico e civile nel dopoguerra fu costante. Da vicesindaco di Torino a membro della consulta per il Partito d'Azione, dalla direzione della rivista "Educazione Democratica" alla creazione del Centro Studi Piero Gobetti.

Nel 1956 entrò nel PCI, portando avanti gli ideali di solidarietà e libertà che avevano contraddistinto la sua vita sin dagli anni giovanili. In quegli anni pubblicò "Diario partigiano" una raccolta di scritti sulle drammatiche esperienze degli anni della Resistenza e fondò "Il Giornale dei Genitori" (diretto poi, dopo la sua morte, da Gianni Rodari). Tuttavia fu anche insegnante e pedagoga, pubblicando varie traduzioni dall'inglese, dal russo e dal francese, nonchè studi di pedagogia e libri per la Scuola.



In questo particolare momento storico che vede la politica incapace di proporre, in modo autonomo, un'azione seria volta alla risoluzione dei gravi problemi in cui versa il nostro paese, mi piace ricordare le sue parole all'indomani della fine della guerra, nel momento in cui iniziava la fase politica di ricostruzione:

"Confusamente intuivo però che incominciava un’altra battaglia più lunga, più difficile, più estenuante, anche se meno cruenta. Si trattava ora di combattere non più contro la prepotenza, la crudeltà e la violenza, ma contro interessi che avrebbero cercato subdolamente di risorgere, contro abitudini che si sarebbero presto riaffermate, contro pregiudizi che non avrebbero voluto morire… e si trattava inoltre di combattere tra di noi e dentro noi stessi, non per distruggere soltanto, ma per chiarire, affermare, creare; per non abbandonarci alla comoda esaltazione di ideali per tanto tempo vagheggiati, per non accontentarsi di parole e frasi, ma per rinnovarci tenendoci vivi”.

Purtroppo le parole della Gobetti sono attualissime, ciò vuol dire che la nazione Italia ha ancora tanta strada da percorrere. Certamente è la classe politica ad avere le maggiori responsabilità, ma il popolo, i cittadini onesti devono concorrere con il loro comportamento alla rinascita del paese, nella logica del "diritto-dovere" sancito da quella Costituzione a cui la stessa Ada Gobetti lavorò con entusiasmo e dedizione.

Buon 25 Aprile a tutti

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