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2011, ANNO NERO PER LE FAMIGLIE ITALIANE

2011, ANNO NERO PER LE FAMIGLIE ITALIANE

Donne & Consumi - Tra crisi economica globale, speculazioni, errori del governo

Conti Viola Domenica, 11/12/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2011

Sempre più grave ed allarmante la crescita del tasso di inflazione, arrivato al +3,4%: record storico mai raggiunto dal 2008. Una crescita ormai incontrollata che si dimostra in piena contraddizione con l’andamento dei consumi e del potere di acquisto delle famiglie. “Un aumento simile non può avere alcuna giustificazione o spiegazione al di fuori delle volontà speculative ormai chiare ed evidenti, nonché della demenziale manovra di aumento dell’IVA operata dal Governo”, dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti “ci troviamo, infatti, di fronte ad un crollo in quasi tutti i settori, persino in quello alimentare, con una caduta dei consumi del -4% ed una progressiva e sempre più radicata modifica nelle abitudini delle famiglie, costrette a tagliare anche sul versante della qualità. Una contrazione che va di pari passo con la caduta del potere di acquisto delle famiglie, stimata nel -7% dal 2008 secondo la Confcommercio e destinata a peggiorare alla luce delle manovre del Governo anche nei prossimi anni. Secondo i calcoli dell’O.N.F., a regime la manovra costerà ad ogni famiglia ben 2.031 Euro. La convergenza tra ricadute inflazionistiche e ricadute della manovra economica comporterà un crollo del potere di acquisto delle famiglie dal 2012 al 2014 di oltre 8.300 Euro. E, solo per quest’anno, di 1.621 Euro. Di questo passo rimarrà ben poco nelle tasche degli italiani. È indispensabile un intervento per il rilancio della domanda di mercato, prima di tutto attraverso un sostegno alle famiglie a reddito fisso ed una seria opera di contrasto alle speculazioni su prezzi e tariffe. Ma questo non sarà sufficiente, da solo, ad avviare una ripresa dell’economia e della produzione e a contrastare, quindi, l’avanzare di cassa integrazione e disoccupazione. Per un pieno rilancio dell’economia è necessaria una ripresa degli investimenti nei settori innovativi”.

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