Martedi, 23/10/2018 - Cate Blanchett, la camaleontica attrice due volte premio Oscar, che deve la sua fama ai difficili ruoli femminili interpretati in film quali ‘Diario di uno scandalo (2006)’, ‘Elizabeth: The Golden Age’ (2007), ‘Blu Jasmine’ (2013) e ‘Carol’ (2015), è approdata alla 13a edizione della Festa del Cinema di Roma: irrequieta, misteriosa, bellissima, come molti dei personaggi della sua lunga carriera, ha presentato a Roma il suo ultimo film ‘The House With a Clock in Its Walls’ di Eli Roth, una sorta di favola horror per famiglie. “È una storia che parla di magia - afferma la Blanchett - ma nel mondo reale, sono stata attratta da questa apparente contraddizione. Celebra l’infanzia e la stravaganza degli esseri umani, ma è anche una potente metafora che dovrebbe far arrivare a tutti, soprattutto ai ragazzi, il messaggio che ogni cosa può essere trasformata, cambiata, che non bisogna lasciarsi etichettare o condizionare, che niente è ineluttabile”. Il film racconta l’avventura magica di un ragazzino che si trasferisce a vivere nella vecchia dimora del bizzarro zio Jonathan, luogo che nasconde un mondo segreto di magie, misteri, streghe e stregoni: lo zio stesso e la sua migliore amica, Mrs Zimmermann alias Cate Blanchett, si riveleranno essere due maghi potentissimi con una missione segreta da portare a termine. “Il film - continua l’attrice - racconta di tre persone che hanno perso qualcosa, e che insieme costituiscono una famiglia. Le famiglie si formano in mille modi, è sempre stato così, anche se non sempre le famiglie ‘diverse’ vengono riconosciute dalla società. Io ho quattro figli e questa è già un’enorme responsabilità, ho adottato dei bambini e per me, vi assicuro, non c’è nessuna differenza tra l’amore che provo per i miei figli naturali e per quelli adottivi.” Dal canto suo, il regista, Eli Roth, considerato un esperto di genere horror, dichiara: “Volevo che questo film facesse molta paura, e penso che ci si possa divertire e spaventare allo stesso tempo come hanno dimostrato alcuni film (es. E.T.). È una storia che racconta come, quando accadono cose terribili, alcuni vogliono andare avanti e affrontarle, mentre altri vorrebbero tornare indietro nel tempo per non farle succedere. Si tratta di un vero film horror per ragazzi e famiglie”.
Dopo aver incontrato la stampa, Cate Blanchett è stata protagonista del primo fra gli Incontri Ravvicinati con il pubblico della RFF: a coloro che le domandano dei suoi successi, l’attrice risponde che preferisce sempre “partire dai fallimenti, perché il successo non ci insegna nulla su noi stessi, mentre le sfide e i fallimenti, personali e professionali (e ce ne sono stati tanti) ci cambiano profondamente e ci insegnano molto di più, ci aprono dei varchi, ci indicano la strada. Talvolta mi sono trovata a pensare ai miei successi come a dei veri e propri fallimenti”. A chi le chiede, se fosse davvero una maga, quale potere vorrebbe avere, risponde: “Vorrei che tutti, dopo i 18 anni, andassero a votare alle elezioni negli Stati Uniti. Io vengo da un paese nel quale il voto è obbligatorio, e la libertà una responsabilità di massa, per questo incoraggio sempre tutti ad andare a votare. Mi spiace anzi di non poterlo fare io stessa, visto che sono australiana. Perché anche se si tratta di elezioni americane, il loro esito riguarda tutto il mondo”.
L’attrice, candidata sette volte agli Oscar, è coinvolta attivamente in iniziative sociali, umanitarie ed ambientaliste, tanto che dal 2016 l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati l’ha nominata Goodwill Ambassador - ambasciatore di buona volontà - per il suo impegno umanitario.
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