Giovedi, 10/02/2011 - È arrivato il momento in cui la parola individuale e collettiva delle donne sulla politica in generale e sui temi che ci riguardano direttamente si levi alta e forte.
Pensiamo che il tema all’ordine del giorno non sia il moralismo in contrapposizione alla libertà di prostituirsi, bensì il rifiuto della mercificazione del corpo delle donne.
Crediamo nella necessità di riaffermare l'importanza di una sessualità libera e consapevole che non ha nulla a che vedere con il mercato delle cariche pubbliche.
Pensiamo che gli stereotipi siano lesivi della donna e anche dell'uomo, costretto in una rappresentazione machista e lontana dall'attualità.
Diciamo no all’idea dei corpi femminili offerti come oggetti di consumo e agli stereotipi che propongono un’immagine offensiva delle donne.
Sosteniamo le donne che nel mondo reale (e non nei reality) lavorano per affermarsi o per poter vivere con dignità.
Non tolleriamo più che l’Italia sia il Paese dei raccomandati e ‘degli amici di’, ma vogliamo che sia una nazione davvero moderna in cui siano rispettate le persone e riconosciuti i talenti di donne e uomini.
L'autodeterminazione delle donne non sia messa in discussione mai più e le libertà individuali siano il faro che muove le scelte politiche e amministrative.
Contestiamo le scelte misogine dei governi e in particolare quelle dei governi Berlusconi che insistono sui corpi delle donne: legge 40 sulla fecondazione assistita, l'aumento dell'età pensionabile, l'abolizione della legge contro la pratica delle dimissioni in bianco, che consente il licenziamento delle lavoratrici in gravidanza, a cui si aggiungono gli attacchi alla legge sull'interruzione volontaria di gravidanza, il tentativo di stravolgimento e privatizzazione dei consultori (legge Tarzia per la regione Lazio), il boicottaggio alla diffusione della pillola RU486.
Pretendiamo che tutti i partiti ritengano prioritarie politiche e pratiche a favore delle donne, considerandole davvero come l’unica possibilità di uscire da una situazione di pericolosa involuzione e per trovare strade per il necessario sviluppo economico e culturale a vantaggio di tutti e tutte.
Chiediamo alle donne dei partiti uno scatto di orgoglio affinché si rendano libere da logiche di corrente e contribuiscano a cambiare le regole interne aprendo spazi reali di partecipazione femminili.
Riteniamo che tutte le donne che hanno un potere, piccolo o grande che sia, abbiamo il dovere di agire per modificare e migliorare le condizioni sociali, culturali e politiche del nostro Paese ed in particolar modo delle donne.
Crediamo e vogliamo che i rapporti tra le persone siano liberi, liberati e basati su un'affettività e relazioni paritarie e fondate sul rispetto dei diritti umani.
Lascia un Commento