13 febbraio - Il limite è stato oltrepassato

Venerdi, 11/02/2011 - La Federazione delle Donne Evangeliche in Italia aderisce alla manifestazione delle donne del 13 febbraio “Se non ora quando”, e condivide pienamente le parole d'ordine che le promotrici hanno lanciato alle donne che vivono in Italia, alle associazioni, ai gruppi, alle reti, che da tempo vivono con profondo disagio e imbarazzo il modo in cui le donne vengono trattate. Le accuse rivolte in tal senso a una delle massime cariche dello Stato, ci preoccupano e ci turbano proprio per quanto disvelano di comportamenti irrispettosi ed abusi perpetrati contro delle giovani donne.



Questi comportamenti contrastano con il ruolo che generazioni di donne hanno progressivamente occupato nella nostra società, impegnate nella vita pubblica, nei partiti e sindacati, nelle associazioni e nel volontariato – e diciamo noi – anche nelle chiese, per rendere più civile, più ricca e accogliente la società in cui tutti viviamo.



Con preoccupazione e altrettanto disagio, non inferiore alla rabbia, noi donne evangeliche denunciamo anche la quotidiana rappresentazione deformata dell'immagine femminile che la tv pubblica e privata, con poche eccezioni, proietta nelle nostre case, imponendo nei fatti una visione delle donne, stereotipata, a senso unico, e rivestita di nulla, espressione di un sessismo arcaico e volgare. Questo crea una cultura che riduce le donne a corpo oggetto di desiderio sessuale, le offende, ne disconosce il loro contributo alla vita collettiva, ma soprattutto svolge una profonda azione diseducatrice nei confronti delle nuove generazioni di ragazze e ragazzi che crescono con un modello delle relazioni uomo donna non basato sulla solidarietà e il rispetto reciproco, ma sullo sfruttamento e la compravendita. Ci preoccupano inoltre i comportamenti ispirati a un nuovo tipo di morale sempre più diffusa che vorrebbe raggiungere il benessere e il successo nel più breve tempo possibile e con la minore fatica.



Per questo la Federazione delle Donne Evangeliche in Italia invita tutte le donne evangeliche, ma anche gli uomini evangelici, a scendere in piazza domenica 13 febbraio nelle loro città insieme alle altre donne e uomini per dire che il limite è stato oltrepassato. Chiediamo dignità e rispetto per tutte e tutti, e anche per le istituzioni pubbliche; per affermare che è possibile costruire relazioni diverse tra donne e uomini, anzi che queste esistono già, solo che non trovano spazio nell'arena pubblica rappresentata da televisione e mezzi di comunicazione.

Come donne credenti crediamo inoltre di essere portatrici del messaggio di liberazione di Gesù Cristo che ridona dignità all'essere umano, uomo e donna, e lo incontra nella sua vita concreta rendendolo protagonista di un messaggio di salvezza per tutte e tutti.