Giovedi, 17/12/2009 - Si tiene venerdì 18 dicembre 2009 la seconda assemblea (palazzo dell’Umanesimo Latino, ore 17) dell’anno accademico dell’Ateneo di Treviso. Letizia Lanza parlerà su “Schiave veneziane, nei secoli dello splendore” e Quirino Bortolato proporrà una riflessione su “1509-2009, i 500 anni del volume “De Divina proportione” di Luca Pacioli”.
Già nei secoli XI e XII si segnala la specificità di Venezia, l’incredibile città-mondo nata dalla laguna e destinata a divenire uno degli Stati più longevi, ricchi e illuminati del nostro Occidente. A dispetto di tanto gloriosa luce, però, anche la storia della Serenissima Repubblica è offuscato dall’utilizzo generalizzato e duraturo di apporti schiavili di entrambi i sessi.
Di fatto, sino agli inizi del Trecento, una delle attività più redditizie è costituita dalle aste servili, che si svolgono nei pressi di Rivo Alto; altri mercati si tengono in diversi giorni della settimana e in luoghi disseminati per la città (a S. Pietro di Castello; a S. Polo; in piazza S. Marco; a S. Giovanni Battista nelle isole Gemini ... ). Benché le aste servili vengano ufficialmente proibite nel 1366, per parecchi secoli ancora da questa data si continua a importare “merce umana” da vendere con lucrose trattative private.
Luca Bartolomeo Pacioli, matematico e frate francescano vissuto tra 1400 e 1500, è una sorta di giano bifronte fra matematica medioevale e moderna. La sua opera da un lato raccoglie tutto il sapere matematico accumulatosi dall’antichità fino ai suoi giorni e, dall’altro, propone spunti di novità per le successive ricerche.La sua opera maggiore reca il titolo di Summa de arithmetica, geometria proportioni et proportionalita. Si tratta di una vasta enciclopedia matematica di 308 carte, la prima diffusa attraverso la stampa, compilata attingendo largamente dai più autorevoli testi del passato: Euclide, Severino Boezio, Leonardo Fibonacci, Giovanni di Sacrobosco, Biagio da Parma e altri, ma anche a materiale contemporaneo. La seconda opera importante è la Divina proportione, stampata a Venezia nel 1509, della quale viene ricordato il 500° anniversario dall’uscita: è opera più legata ai temi e teorie dell’ambiente artistico quattrocentesco dei «prospec¬tivi » pittori e architetti, soprattutto ai trattati di Piero della Francesca, ma anche di Leone Battista Alberti e di Leonardo da Vinci.
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