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È nata il 21 a primavera. La Casa delle Donne di Firenze

È nata il 21 a primavera. La Casa delle Donne di Firenze

Un percorso partecipato che ha attraversato i vagli della partecipazione condivisa del progetto e che ora ha uno spazio dove proseguire un confronto sulla Comunità a misura di donne

Mercoledi, 27/03/2024 - Riceviamo e pubblichiamo
Cinque anni di incontri più o meno informali, venti associazioni coinvolte, la relazione con l’ente pubblico e con le altre realtà che a livello regionale e nazionale si occupano di promozione dei diritti delle donne e di costruzione di reti sodali per la realizzazione di una comunità accogliente, sicura, empatica.

La Casa delle Donne a Firenze è nata in via delle Vecchie Carceri 8 nel complesso delle Murate, luogo di sinergie importanti (l’Informadonna e l’Informagiovani si trovano qui come l’Ufficio Sostenibilità, l’Europedirect, il Murate Idea Park e Il MUrate Art District, il Caffè Letterario e la JFK Foundation). 

È nata il 21 a primavera perché sapevano, le associazioni sulla barca di questa avventura, che nascere folle e aprire zolle volesse dire seminar tempesta. La tempesta necessaria ad aprire nuove vie per la partecipazione, la condivisione, la realizzazione di una comunità  dove il passato affondi radici sane, il presente coltivi la passione e il futuro lo riprovi a disegnare con la fantasia necessaria a fare quello che mai è stato fatto, che ancora non è stato fatto.

In questa tre giorni è stata ascoltata la comunità che è venuta a curiosare tra le mura fresche di questo nuovo spazio, sono stati realizzati tavoli tematici (sui principi di autodeterminazione, ascolto e partecipazione, nondiscriminazione), sono state ascoltate le ricerche sul campo delle attiviste e volontarie di questa nuova realtà e poi c’è stato spazio per l’arte a firma femminile.

Nella giornata della poesia sono stati raccolti i libri delle poete che le amiche ed amici di questo spazio hanno donato: Alda Merini, appunto, ma anche Alba de Céspedes, Patrizia Cavalli, Rahma Nur, Conceição Evaristo, Emily Dickinson, Arianna Fabbri. I versi di tante di loro sono stati letti da attrici come Fiamma Negri, Letizia Sacco e Flavia Pezzo, poete come Arianna Fabbri e Elisabetta Beneforti. I ritmi della tradizione popolare hanno fatto saltare le partecipanti alla seconda serata grazie alla voce impeccabile di Ginevra di Marco e alla musica di Francesco Magnelli e la world music della versione femminile delle Trinadamas. Le emozioni sono state al centro anche dell’ultima tappa di questa inaugurazione con Punti di Vista Teatro e lo spettacolo “SFUMATURE Cicatrici su misura per donne esposte”.

Partecipazione, condivisione, comunità, ascolto, autodeterminazione, partecipazione, attivismo: sono solo alcune delle parole che hanno graffiato le mura di quelle che furono carceri di donne.

Nell’ultima settimana di marzo le volontarie, le attiviste, le associazioni della compagine di progetto si ritroveranno per l’organizzazione dei prossimi eventi e delle modalità con cui portare avanti queste istanze di ricerca e sviluppo di nuovi linguaggi e riflessioni. Da tenere d’occhio la terza settimana di aprile perché ci saranno belle novità che accompagneranno la primavera inoltrata di questo nuovo spazio dedicato alle energie delle donne.


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