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È meglio aver cura di un sacco di pulci che di una donna

È meglio aver cura di un sacco di pulci che di una donna

Massime e minime - Quale è il genere di cura che non si dovrebbe riservare alle donne?

Ortensi Paola Martedi, 14/06/2011 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2011

Pare che questa “preziosa” massima venga dal latino e che sia antichissima.

La prima curiosità è quale sia il genere di cura che (non) si dovrebbe riservare alle donne secondo questo modo di dire. Governarle? Indirizzarle? Proibire che percorrano strade impreviste e sgradite? Domarne fantasia, creatività, intraprendenza? Difenderle da se stesse e dalla loro irresistibile natura di “piume al vento” o di bisbetiche da domare? Il tutto tenendo conto che le pulci pare possano davvero essere curate o meglio “ammaestrate”. Famosi i circhi delle pulci in voga a fine ‘800 primi ‘900. Per quanto non auspicabili per i nostri amici a quattro zampe, cani e gatti, per cui le pulci sono un vero tormento, questi insetti evocano talvolta una sorta di simpatia. Per la loro piccolezza, la capacità di saltare e pizzicare all’improvviso, hanno generato modi di dire e parallelismi. Una piccola pulce è, per lo più, un bambino vivace e divertente ; avere una pulce nell’orecchio fa passare dal solletico alla ricerca di risposta a una domanda o curiosità che ci insegue. Che dire del fare le pulci? Ovvero analizzare fino al più piccolo particolare nascosto o non immediatamente rilevabile di un discorso di uno scritto; e ancora il mercato delle pulci dove è possibile trovare, acquistare oggetti usciti dal fondo di un cassetto, da una soffitta, da una cantina. Oggetti utili e inutili ma che guarderemo con la simpatia che si pone ai doni trovati, ricevuti, scelti per noi o da noi con amore e rispetto del passato. Quell’amore, rispetto e cura che le donne, come di certo gli uomini, auspicano di ricevere da chi ci sta a fianco in vari e diversi modi. Per tornare alla cura, dimenticando il sacco di pulci; questa è quel genere di dedizione definita lavoro di cura che le donne praticano verso i componenti delle loro famiglie in varie e diverse fasi della vita. Un impegno per alleggerire il quale continuiamo a chiedere servizi adeguati alla società. Ma quasi fossimo considerate pulci con la tosse ovvero troppo pretenziose, per il peso specifico concessoci rimaniamo tristemente “non curate” o inascoltate, ma di certo non rassegnate!







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