Politica/ Quote rosa - “Capolavoro di stupidità politica”. “La maggioranza si è auto affondata sulle donne”. “Legge anticostituzionale, Ciampi non dovrebbe controfirmarla”
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2005
Settimana nera per le quote rosa. Entrambi gli emendamenti, dell’Unione e della Cdl discussi in Parlamento sono stati bocciati.
L’emendamento dell'Unione, più favorevole alle donne, prevedeva l'alternanza tra uomo e donna nella lista e quote con un rapporto “due terzi - un terzo” tra i sessi accanto anche ad un'ipotesi più ampia che proponeva un rapporto del 50% tra i due generi. In entrambi i casi era prevista l'inammissibilità della lista come sanzione nel caso di mancato rispetto della regola.
L'emendamento della Cdl, più complicato e meno adeguato, prevedeva un rapporto minimo di due terzi e un terzo per la rappresentanza tra i sessi e la possibilità di inserire nella lista fino a tre rappresentanti consecutivi di un genere. Per i partiti che non avrebbero rispettato la norma era prevista una sanzione pecuniaria: una riduzione del rimborso per le spese elettorali del 10% per ogni violazione "in misura direttamente proporzionale al numero delle violazioni fino a un massimo del 50%". Dalle elezioni del 2011, poi, i rappresentanti consecutivi di un sesso in lista non avrebbero potuto essere più di due e le violazioni sarebbero state punite con l'inammissibilità della lista.
La mobilitazione
Gli emendamenti sono stati votati a scrutinio segreto. Quello della Cdl è stato bocciato anche dagli stessi componenti della maggioranza con 452 voti, solo 140 i voti favorevoli. In aula, all'annuncio del risultato, è scoppiata una bagarre e la seduta è stata sospesa.
Dal centrosinistra è partita la mobilitazione con una raccolta di firme per un appello al presidente Ciampi affinché non controfirmi una legge di riforma elettorale giudicata "incostituzionale" perché passibile di discriminazione nei confronti delle donne.
I COMMENTI:
Piero Fassino: “È emerso in modo chiaro quello che si sapeva: il centrodestra guarda con diffidenza e paura alle donne e al loro ruolo nella società e nella politica - così il segretario dei Ds ha commentato la bocciatura dell'emendamento della maggioranza -. Hanno respinto i nostri emendamenti che puntavano a dare una adeguata rappresentanza alle donne nelle liste elettorali e in parlamento, e hanno bocciato anche il loro modestissimo provvedimento che era già inadeguato, ma che non sono neanche stati in grado di far approvare".
Ha invece accusato la sinistra Stefania Prestigiacomo. La ministra per le Pari opportunità, commentando la bocciatura dell’emendamento della Cdl per aumentare la presenza femminile nelle liste elettorali (emendamento criticato dalle deputate del centrosinistra soprattutto per le sanzioni previste in caso di violazione che non includono l’inammissibilità’ delle liste), ha dichiarato: “È una grande responsabilità, perché tutte le richieste di voto segreto sono venute da lì. Io sono l’unica che si é astenuta sugli emendamenti della sinistra, c’é da chiedersi cosa abbia preoccupato le parlamentari della sinistra”. Ed ha continuato “L’inammissibilità non sarebbe passata, perciò abbiamo cercato di fare un accordo graduale ma qualificante. Personalmente il 3 a 1 non mi dava soddisfazione, ma me la dava la previsione che dal 2011 ci sarebbe stato un miglioramento di questa situazione”. Concludendo la ministra ha commentato: “La sinistra si è presa la responsabilità di dare un grande schiaffo alle donne italiane. A questo punto chiederò a tutti i leader della Cdl di alzarsi in piedi in Aula e di dichiarare solennemente che si comporteranno come se il nostro emendamento fosse stato approvato dal Parlamento e che quindi le liste elettorali abbiano una quota riservata alle donne”.
Per la deputata Elena Montecchi (Ds), il vero schiaffo è stato lo stesso emendamento presentato dal centrodestra per non candidare le donne. Ed ha poi commentato. “Ma lo schiaffo più sonoro, è arrivato in aula quando soltanto 140 sì hanno appoggiato il cosiddetto ‘emendamento rosa’ della Cdl. Così, questa maggioranza, che ha trovato l’accordo su tutti i passi di questa impresentabile legge elettorale, si é autoaffondata sulle donne. Berlusconi aveva parlato di ‘accordo raggiunto’ ed é stato smentito dai suoi: 140 sì, contro 452 no. Oltre 190 deputati della Cdl hanno ‘disobbedito’. Prestigiacomo farebbe bene a dire la verità e prendere su di sé e sui suoi la responsabilità di quanto è successo”.
Dopo le votazioni sulle quote rosa Gianfranco Fini ha affermato: “È stato un capolavoro di stupidità politica da parte dei deputati del centrodestra che votando contro l'emendamento proposto dalla commissione hanno fatto sì che la sinistra segnasse un punto a suo vantaggio”. Il vicepresidente del consiglio, rivolgendosi ai suoi, ha aggiunto: “Diciamolo chiaramente, sono mancati i voti di Forza Italia e Udc”.
Rosy Bindi, esponente della Margherita, ha detto: “Non abbiamo votato l’emendamento del governo perché per avere il 30% di donne al quarto posto in una lista bloccata si doveva aspettare 5 anni. Preferisco fare per le donne una battaglia nel mio partito, anche in considerazione del fatto che i nostri partiti sono molto più avanti di quel vincolo di legge offensivo. La destra si sarebbe gloriata di aver promosso le donne in politica. Ma le percentuali del 3 contro 1 di rappresentanza maschile nelle liste elettorali, sono inadeguate a dare dell’Italia un’immagine di paese moderno e democratico”.
Per Katia Belillo, dei Comunisti italiani “Siamo una vergogna mondiale, in questo Paese la democrazia è a rischio. Hanno fatto la guerra all’Iraq - sottolinea Belillo - per portare la democrazia, e in quella Costituzione è previsto il 25% di donne, e così anche in Afghanistan, dobbiamo soltanto vergognarci, è un’indicazione per affermare che questa è una legge truffa”.
“Le donne sono state protagoniste dei più significativi processi di trasformazione sociale che hanno contraddistinto l'ultimo secolo di storia del nostro Paese quindi per affermare il rispetto della parità giuridica uomo-donna, come sancito nella nostra Carta Costituzionale, oggi il problema va affrontato a tutti i livelli con coerenza a cominciare dai partiti”. Questo il pensiero di Luciana Sbarbati, parlamentare europea e segretario nazionale del Movimento Repubblicani Europei.
Tina Lagostena Bassi ha affermato: “Con la bocciatura delle quote rosa è cominciato il funerale di questa riforma elettorale. Il presidente della Repubblica potrebbe non controfirmarla proprio perché sono stati respinti emendamenti applicativi dell'articolo 51 della Costituzione. Questo significa che questa legge è anticostituzionale”.
“Mi dispiace, ma non posso che prendere atto della decisione del Parlamento. Poiché la presiedo, non posso che prendere atto del voto dell'assemblea”. Pier Ferdinando Casini ha commentato così il no alle quote rosa della nuova legge elettorale, uscendo poi dall'Aula della Camera.
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