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UNA CASA DI COMPASSIONE

UNA CASA DI COMPASSIONE

Compassione: il valore di un essore umano.

Lunedi, 03/10/2016 - UNA CASA DI COMPASSIONE



In un articolo, stamattina, si domanda : quanto valete ?



Per saperlo, non ho tirato fuori il mio salvadanaio ma soltanto i miei più bei tubi che mi collegano a tutti gli esseri umani. Quelli che mi mettono in relazione.



Valgo quanto vale la mia compassione.



Compassione: soffrire con, amare.



Ogni giorno i notiziari annunciano la loro parte di dolore umano : una ragazzina bruciata viva ; emigranti disperati ; popoli affamati ; vittime di violenze familiari ; persone disperate per la perdita totale dei loro beni a causa di un incendio ; adulti, bambini, neonati imprigionati, sfruttati, torturati, uccisi.



Mi ritorna senza sosta quel sentimento che sale dal più profondo di noi stessi e che ci fa provare ciò che l’altro sopporta. Potremmo chiamarlo umanità ; quella percezione inesprimibile di ciò che l’altro vive e che proviene da un sentimento vicino all’amore ...



Non ci si può impedire di soffrire, ma se si decidesse di non farlo da soli ? Se ci si immaginasse un luogo umano, una casa alla portata di uomini e donne, in cui la compassione sarebbe regina ? Un nido ben caldo dove si saprebbe di poter andare quando la sofferenza ci stringesse il cuore .



Ci si ritroverebbe in quel luogo unico sapendo che là i nostri vicini sarebbero altrettanto oppressi dal dolore. Forse saremmo portati a tener loro la mano come segno della nostra presenza, oppure avremmo bisogno di ricordarci della loro.



Sono qui.



Non sono sola.



Sto male, e anche tu stai male. Lascia che io metta la mano sul tuo braccio. Sono desolata per ciò che provi.



Ti sono solidale.



Valgo questa solidarietà che ti offro.



Valgo ciò che sono di compassione.



È strano, ho l’intuizione che la mia casa ne sarebbe cambiata.

Oh sobriamente, sono sola a offrire la mia compassione.



Voi offrite la vostra ? Ah, siamo in due.



E poi il vostro vicino e il mio, e poi la mia amica e...



Questo meraviglioso sentimento di empatia, riconoscimento dello strazio dell’altro, l’altro me simile e diverso.



Il diverso che mi rimanda la mia immagine alterata dalla sua specificità. Altrettanto bella. Simile. Uguale, ma che mi rimanda il rispecchiamento di ciò che sono.



Ho l’intuizione che la mia casa ne sarebbe alterata.



Che sarebbe più grande, si allargherebbe, si gonfierebbe ...



E se andasse sino alla pace?

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