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'Sulle vie della Parità' e Toponomastica Femminile prende il volo

'Sulle vie della Parità' e Toponomastica Femminile prende il volo

Giornata di festa a Roma per le premiazioni della seconda edizione di 'Sulle vie della parità', concorso indetto da Toponomastica Femminile e Fnism

Sabato, 30/05/2015 -
"Voi siete il nostro oggi e il nostro futuro. Il concorso Sulle vie della parità (foto) lo sentiamo come parte integrante del lavoro importante su cui è concentrata questa legislatura che vuole essere di profondo cambiamento". Così Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, si è espressa portando il saluto istituzionale a studentesse, studenti e scolaresche arrivate a Roma da tutta Italia per ritirare i premi della seconda edizione del concorso ideato da Toponomastica Femminile.

L'Aula magna del Rettorato dell'Università Roma Tre, colma nelle due sessioni del mattino e del pomeriggio, ha ospitato un appuntamento che sta affermandosi a livello nazionale come punto di riferimento nel mondo delle scuole tanto per la sua mission quanto per aver messo in campo una straordinaria capacità di coinvolgimento. Le circa 50 scuole selezionate tra le centinaia di lavori presentati è testimonianza della validità del progetto con cui Toponomastica Femminile in collaborazione con la Fnism (Federazione nazionale insegnanti) richiama l’attenzione dei/le docenti sollecitandoli ad una partecipazione che non si aspetta grandi ricompense. I lavori selezionati, infatti, ottengono un diploma da incorniciare e delle visite guidate, libri e abbonamenti a riviste da mettere a disposizione della scuola. Accogliere la sollecitazione che propone il bando, osservare il territorio ed elaborare in classe il progetto: tutto questo è già una vittoria per le insegnanti, che colgono il senso profondo del concorso: un lavoro comune indispensabile per decostruire nelle giovani menti gli stereotipi che ancora penalizzano la figura femminile. “Tornare a guardare il cammino fatto dalle donne nelle competenze e nei saperi significa dare loro un grande riconoscimento e il lavoro fatto con questo progetto è la testimonianza che voi siete quella buona scuola che andrebbe ascoltata e riconosciuta” ha sottolineato Fedeli, portando da parte del Senato “vicinanza, sostegno e plauso” e riconoscendo il supporto delle famiglie e della società.

Da Imola sono arrivati in tanti: insieme alle rappresentanze di cinque scuole ci sono anche il vicesindaco Roberto Visani e la presidente del Consiglio comunale Paola Lanzon; hanno consegnato alla giuria del concorso, insieme alla loro evidente soddisfazione, alcuni pannelli artistici che invitano ad intitolare una strada alle mondine, una alle lavandaie e una alle sarte.

La maestra della scuola primaria ‘S. Caterina’ di Cagliari ha illustrato come è stata costruita nella classe, poco a poco, la consapevolezza che a ‘quella’ piazza era stato cambiato il nome. Dalla conoscenza all’azione, il passo è stato breve, e l’amministrazione ha ricevuto una lettera con cui bambini/e chiedono al sindaco di restituire ‘il maltolto’, tornando a chiamare quello spazio ‘Piazza S. Caterina’, come la loro scuola!

Ogni gruppo, classe, scuola, illustrando il lavoro fatto ha raccontato la ‘sua’ storia, la sua ricerca e la proposta. Perché questo hanno in comune tutti i lavori: una proposta semplice che vuole contribuire a ristabilire uno sbilanciamento a sfavore delle donne, che intende riportare alla luce esistenze negate o che punta a valorizzare una donna dimenticata. Proposte che non costano nulla e per questo è impossibile - o dovrebbe esserlo - ignorarle.

Proposte che dal Sud arrivano a Roma con la sola presenza dell’insegnante, perché il viaggio da Messina costa troppo per molte famiglie. “La nostra è una realtà a rischio - spiega la professoressa Clelia Stupia (videointervista), dell’Istituto comprensivo Salvo D’Acquisto - che trae molti vantaggi dagli stimoli che propone il concorso. Sono occasione anche per far conoscere a ragazze e ragazzi figure, anche femminili, che hanno vissuto contrastando l’illegalità. La conoscenza li aiuta in un percorso di consapevolezza. Penso al discorso sull’omertà: quando abbiamo parlato di Rita Atria, la giovane che si è suicidata dopo la morte di Giovanni Falcone, e della madre, che ha profanato la tomba della figlia. D’altra parte è importante anche la sollecitazione che arriva alle famiglie attraverso questi progetti, soprattutto quando parliamo di violenza contro le donne”. Un lavoro quotidiano sconosciuto e prezioso, quello che è arrivato da Messina, e che abbiamo raccolto grazie al concorso Sulle vie della parità.

Molti, dunque, i meriti di questa iniziativa per la quale “diventa difficile scegliere considerati i tantissimi lavori presentat” spiega Maria Pia Ercolini, presidente di Toponomastica Femminile (videointervista). Un grande lavoro è quello fatto e tanti sono i progetti per il futuro. “Su Fb abbiamo superato le 8.000 adesioni e quest’anno si è aggiunta anche la Slovenia: la nostra idea ha varcato i confini nazionali. È bellissimo! Poi abbiamo una piattaforma, presentata oggi da Nextar Consulting, su cui sono pubblicati tutti i lavori. Inoltre avviamo anche una collana con un primo libro che speriamo possa essere preso da esempio per altre pubblicazioni simili: il titolo è ‘Itinerari didattici ad Albano Laziale in ottica di genere’ di Mary Nocentini, edito da EUS (Edizioni Umanistiche Scientifiche)”.

Insomma, le ‘toponomaste’ sono scatenate. E ci fa piacere fotografarle così: belle, entusiaste e propositive. (Foto della giornata)



Mostra 'Donne e lavoro', Centrale Montemartini (Roma, fino al 2 giugno 2015). Galleria fotografica

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