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PAOLA: PENSIERI E PAROLE IN LIBERTA' / IL POTERE CHE LE DONNE RISCHIANO DI PERDERE

PAOLA: PENSIERI E PAROLE IN LIBERTA' / IL POTERE CHE LE DONNE RISCHIANO DI PERDERE

Dalla crisi della Merkel e dell'Ue al risarcimento milionario di Veronica a Berlusconi fino agli stupri e femmincidi, le donne e il potere che (non) hanno

Martedi, 21/11/2017 - Paola: Pensieri e parole in libertà
Sono giorni e settimane che il protagonismo femminile nell’informazione fa parlare di sé più del solito, e in modo fortemente differenziato. Un crescendo di denunce di molestie e violenze partite dal mondo del cinema americano e dilagate in molti paesi compresa l’Italia, dove Asia Argento ha assunto un ruolo decisivo nelle rivelazioni tutt’altro che gratificanti.
Le angolature in cui le donne fanno notizia sono le più diverse, situazioni in cui non manca mai l’aggiungersi di uno o più femminicidi per dirlo in tono drammaticamente ironico.
E ancora notizie golose come la sentenza che costringe la ex moglie di Berlusconi, non solo a prendere atto che non ha più diritto a un congruo assegno mensile ma è condannata a restituire al marito un numero di milioni pari probabilmente al bilancio di molti piccoli comuni italiani. Notizie tutte che meriterebbero lunghe riflessioni e che in alcuni casi non vorrei neanche ricordare per la vergogna che rappresentano, ma responsabilmente non si possono tacere per la gravità che portano in sé come quella riguardante un prete, di nuovo a Bologna, che si permette di scrivere che Emma Bonino ha sulla coscienza più morti di Totò Riina.
Vi è poi il G7 di Taormina delle rappresentanti alle Pari Opportunità dei paesi più industrializzati del mondo, di cui in verità non è trapelato abbastanza, ma voglio pensare che sia stato comunque un incontro utile di cui godremo nel futuro delle conseguenze di sviluppo per il mondo femminile.
E ancora molto altro come il ruolo di Grace, l’ambiziosa seconda moglie di Mugabe dittatore, forse ex moglie, che nel golpe dello Zimbabwe sembra avere avuto un ruolo non ammirevole. Descritta come assetata di potere e “impegnata” per prendere il posto del 93enne “marito-dittatore” sembra essere stata “convinta” che quello non era il suo destino, facendole fare un - certamente non spontaneo - passo indietro.
Si è potuto persino sognare guardando le immagini e leggendo i 70 anni d’amore del matrimonio della Regina Elisabetta, anni cruciali che hanno visto aggomitolarsi e sgomitolarsi la storia d’Europa.
Ed è proprio citando l’Europa che emerge la notizia femminile, diciamo così, su cui sento l’importanza di soffermarmi, perché davvero carica di conseguenze che ci riguardano tutte e tutti, quelli che ancora guardiamo all’Europa come un orizzonte politico a cui crediamo. Il tema riguarda Angela Merkel, la leader che più ha creduto all’Europa, appunto, e che ora in questi giorni dichiara che forse si dovrà, in Germania, andare a nuove elezioni in quanto è venuta meno la possibilità di una coalizione per governare che, prima dell’uscita dei liberali sembrava cosa fatta. Angela Merkel, va ricordato a noi stesse/i, che alle ultime elezioni ha diminuito i consensi, come dicono gli analisti della politica, soprattutto per le sue posizioni sull’emigrazione che non ha rinunciato ad affrontare, ritenendolo evento ineludibile con cui confrontarsi. Una posizione che le è costata la crescita della destra nel paese e in particolare del partito di ispirazione nazista rientrato per la prima volta in parlamento dopo la fine della guerra. L’indebolimento di Angela Merkel ha l’effetto di provocare instabilità nel paese economicamente più forte dell’Unione Europea e colpire la leader che per questa Unione si è spesa con potere reale, fatti che accadaono in contemporanea con il maturare della Brexit e delle problematiche spagnole circa l’ autonomia della Catalogna. Ho l’impressione che tutto ciò davvero rappresenti il tema del protagonismo e del potere femminile, che molto ci interessa non si spenga.
Per quei giochi della mente che non seguono quasi mai regole logiche, ma volano componendo pensieri liberi, ho immaginato che il 25 di novembre nella grande manifestazione contro la violenza sulle donne, ma che come ovvio le problematiche femminili le percorre tutte e quanto mai quelle del potere e della rappresentanza, non sarebbe male spuntasse un cartello che ricorda la Merkel come una donna di potere che non ci piace pensare di rischiare di perdere.
Ps: Ieri ancora una volta nel centro di ROMA sulla terrazza del Pincio la grande bellezza di una ragazza di tredici anni è stata violata da uno stupro.
Paola ortensi

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