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NON È COSÌ CHE SI DIFENDONO LE DONNE E I PAESI

NON È COSÌ CHE SI DIFENDONO LE DONNE E I PAESI

COLONIA E DINTORNI / #‎ichbinköln‬

Lunedi, 11/01/2016 - È semplicemente vergognoso il silenzio iniziale che c’è stato sui social network in relazione agli assalti di Capodanno alle donne e il tono di molti commenti successivi, da quello in cui qualcuna si chiedeva “ma che ci facevano 100 donne per strada?”, ad altri in cui si gridava alla bufala e ancora a quelli di chi ha trovato lecito dire che sì, ma era SOLO UNO stupro rispetto ai tanti che avvengono abitualmente, o che ha bellamente titolato il suo pezzo con “La violenza contro le donne a Colonia non c'entra con l'immigrazione”, con una sicumera che si apparenta con la complicità o col delirio.

NON È COSÌ CHE SI DIFENDONO LE DONNE E NEMMENO I PAESI. Questo non è femminismo, è ideologia.



Una cosa è insistere affinché gli Stati cosiddetti occidentali prendano atto delle LORO violenze maschili, di quelle indigene che abitualmente ignorano e decidano di intervenire con misure adeguate, un’altra è minimizzare l’accaduto PER ISCRIVERLO A FORZA IN UN’ASPECIFICITÀ che fa vergogna.



Da parte di alcune si è pure diagnosticata la causa, con una velocità che nemmeno i Servizi di Intelligence avrebbero potuto vantare. Così l’indice è stato puntato con certezza: a Colonia sono stati i razzisti a mettere in moto gli assalti allo scopo di mettere in difficoltà Angela Markel. E una volta che si è indicata una causa si sta tranquille e tranquilli, a prescindere dal fatto che sia o no quella giusta. Un po’ come quando c’è un delitto e si individua un colpevole qualsiasi, il primo che capita a tiro pur di mettere a tacere la popolazione che qualcuno da sbattere dentro lo reclama.



Certo, è possibile che sia stato così. Personalmente avevo già considerato tra le diverse ipotesi anche questa in un mio articolo precedente, senza però farla assurgere al livello di certezza a scapito delle altre eventualità su cui indagare.



Chi ci autorizza a rimuovere il ricordo di avvertimenti precedenti in cui Daesh preannunciava interventi a tappeto ANCHE SULLE DONNE in Europa?

Chi ci dice che non sia una fase della strategia del terrore, come potrebbero anche esserlo gli allarmi ripetuti di bombe inesistenti, una fase che consente di minimizzare o escludere le perdite, per non sfoltire le fila degli adepti, da utilizzare in azioni massive ulteriori?

Chi può arrogarsi il diritto di affermare invece di indagare, col rischio che ci si trovi impreparati?



Gli attacchi - che peraltro non sono avvenuti solo in Germania - sono stati pianificati, ha dichiarato il Ministro della Giustizia tedesco.

Bene (si fa per dire), se è così allora QUESTE ORDE SONO MANOVRABILI, chiunque sia stato o sia il loro mandante. E se sono così facilmente manovrabili, allora costituiscono un pericolo aggiuntivo rispetto a quello a cui eravamo già esposte - ma anche esposti, Charlie Hebdo avrebbe dovuto insegnarci qualcosa - in precedenza o a cui siamo esposte solamente noi donne nella nostra usuale vita quotidiana.



La domanda dunque è: se la nostra strategia per l’immigrazione è stata perdente (il se è retorico, perché I FATTI lo confermano, quali che siano le responsabilità che gli Stati europei hanno avuto nel renderle tali), COSA fare per porvi URGENTEMENTE rimedio?



La correttezza dell'informazione presuppone che non si dia per certo qualcosa che assodato non è, ma soprattutto che non ci si bei di generalizzazioni pericolosissime. L'informazione non la fanno soltanto coloro che hanno a che fare con la stampa (che peraltro non sempre la fanno bene), la fa anche chi lancia proclami assertori, mandando bellamente a quel paese ogni traccia di rigore scientifico, rigore che è sempre una buona norma cui attenersi ma che diventa necessità inderogabile in situazioni di rischio come queste.



Perché in fondo se assimiliamo per intero l'evento agli orrori che sono avvenuti e avvengono nel quotidiano, possiamo continuare a dormire, svegliandoci di tanto in tanto per un incubo, i sonni di ieri e dell'altro ieri. Finché dormire ci sarà ancora possibile, ovviamente.





10.01.2016 © Iole Natoli

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