Lunedi, 20/11/2017 - Un viaggio in venticinque storie di ordinaria violenza, raccontata da chi l’ha vissuto al fianco delle donne nei momenti più difficili e drammatici, come in quelli di rinascita e di liberazione. “Uscire dal silenzio”, la pubblicazione realizzata dall’associazione “MAI + Sole” di Savigliano per i dieci anni di attività, tratteggia le sfumature di una sofferenza indicibile ma qui “addolcita”, senza fare sconti alla verità dei fatti, dalla cura con cui le volontarie hanno saputo raccontarsi e raccontare quel tragitto che accompagna ciascuna donna nel percorso di uscita dal silenzio. Il linguaggio è accogliente, capace di far emergere le emozioni, le paure e le difficoltà ma anche le speranze e le riflessioni sulla gestione complessa del problema e in cui è indispensabile, ogni volta, porsi dalla parte delle vittime, “senza se e senza ma”. “Uscire dal silenzio” propone un interessante esempio di comunicazione efficace del problema, a metà tra il punto di vista teorico sul tema della violenza di genere e la cronaca che ogni giorno appiattisce le storie sulla violenza dei fatti, ottenendo l’effetto di allontanarci dall’orrore, invece di favorire l’empatia e la condivisione. La narrazione qui è utilizzata per dare spessore e dignità alle storie, per quanto drammatiche, e ciascuna di loro Adonella, Anna Maria, Laura, Lena, Marisa , Ornea, Resi e altre, ci prende per mano accompagnandoci poco per volta dall’altra parte, quella della vittima. Una mediazione molto potente, che valorizza le relazioni tra donne, il loro coraggio e la capacità di essere solidali, vicine, capaci di ascoltare senza giudizio le difficoltà e di attivarsi per dare speranza.
E il ponte che attraversiamo con la lettura è anche quello di una maggior consapevolezza di fronte a una violenza che impone ancora alla vittima di fuggire e nascondersi, di cambiare vita, di proteggersi e poi giustificarsi e convincerci, mentre l’aggressore, intanto, rimane al suo posto. Le case segrete- rifugio spesso sono l’unica salvezza per chi è in grave difficoltà ma rivelano anche una profonda debolezza nella risposta che la nostra società sta dando al problema. Un’incapacità che non sempre risolve e, soprattutto, poco si occupa di fare qualcosa, detenzione a parte, per gli autori della violenza al fine di arginare il rischio di reiterazione e di recidiva.
Una riflessione profonda che la pubblicazione, curata da Cristina Trucco saggista e esperta in materie giuridiche ed economiche, ci offre insieme al messaggio di speranza che i dieci anni di attività di MAI + SOLE rappresentano. «Volevo sottolineare questo momento - spiega la Presidente Adonella Fiorito - perché dieci anni fa abbiamo gettato un seme e ora è diventato una grande quercia, simbolo di solidarietà che sostiene, protegge, da forza e ha l’aiuto di moltissime realtà che ci accompagnano. In dieci anni siamo diventate un riferimento per tante donne e bambini in difficoltà, un risultato che MAI + Sole ha raggiunto con le sue 134 volontarie, le 1500 donne ascoltate e in parte accolte nelle case rifugio (in gran prevalenza italiane), l’assistenza 24/24h e il nodo provinciale per il 1522, le 2000 notti che donne e bambini in pericolo di vita hanno trascorso nelle nostre case rifugio, 6 processi in cui siamo state ammesse come parte civile e poi i gruppi di supporto che sono cresciuti in provincia di Cuneo, una casa segreta. Molto è stato fatto e anche la percezione del problema e la ricerca di soluzioni nella società sono cambiate da quel 2007 in cui la nostra avventura ha preso inizio».
In queste storie molto spesso gli esiti sono positivi e ci permettono di comprendere che le vie d’uscita ci sono e che molto si può fare in rete, insieme tra volontariato, servizi sociali e sanitari, forse dell’ordine e della giustizia. Per questo “Uscire dal silenzio” è anche un bilancio, un tesoro da cui ripartire con maggior esperienza e conoscenza del problema. Molte le sfide per il futuro indicate da MAI + SOLE: «La prevenzione è fondamentale e richiede un lavoro senza sosta nelle scuole e nella società, per noi già avvito. Inoltre, è nnecessario incrementare gli sforzi per il recupero degli uomini violenti, favorire la formazione e il reinserimento lavorativo delle donne per dare loro un reddito, l’indipendenza e favorire l’autostima».
Il programma per i prossimi anni è tracciato. Buon lavoro.
La pubblicazione è disponibile in numerose librerie. Per informazioni contattare l’Associazione MAI+SOLE: info@maipiusole.it
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