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Il piccolo Principe, nell'approccio 'crossmediale' di Maria Alessandra Soleti

Il piccolo Principe, nell'approccio 'crossmediale' di Maria Alessandra Soleti

“Ancora una volta Piccolo Principe. L’essenziale diventa ‘visibile’ agli occhi” (Ed Il Poligrafo) sarà presentato a Padova sabato 7 ottobre

Lunedi, 02/10/2017 - “Dagli studi medievali e da Giovanna d’Arco e Christine de Pizane sono approdata su uno strano asteroide, quello della letteratura per ragazzi e dell’illustrazione, un terreno dove mi sento un po’ una straniera e un po’ una migrante perché seguo le correnti della mia passione”. Maria Alessandra Soleti ci introduce così al suo ultimo lavoro, “Ancora una volta Piccolo Principe. L’essenziale diventa ‘visibile’ agli occhi”, che è stato riconosciuto come inedito al premio Murazzi di Torino (edizione 2016, assegnato marzo 2017). Pubblicato da Il Poligrafo, la stessa casa editrice che ha pubblicato il suo primo libro su Margherita Porete, il libro sarà presentato per la prima volta a Padova il 7 ottobre al Festival delle Parole (programma). Oltre alla prefazione di Chiara Lepri e la presentazione di Antonio Vigilante, il libro contiene illustrazioni di Emanuele Greco, “un giovane artista toscano che si è prestato al gioco dell’illustrazione con grande coraggio”.  Conosciuto e riprodotto a livello mondiale, il Piccolo Principe “festeggia settant’anni di vita da supereroe” e Soleti “ci consegna un’ampia e documentata riflessione, una sorta di guida per potersi orientare tra i diversi codici narrativi del medesimo racconto e personaggio, secondo un approccio ‘crossmediale’ che, oggi, interessa in particolare una letteratura per l’infanzia e l’adolescenza sempre più contaminata, non soltanto nei generi”.



Perché tanto interesse per il personaggio di Saint’Exupéry?

Sono stata folgorata più dal fenomeno “Piccolo Principe”, virale e dilagante, che dalla ‘rilettura’ del testo in sé.

Il primo incontro con il piccolo eroe è avvenuto ai tempi del liceo, ma la sua riscoperta è stata recente e casuale: due anni fa sono scaduti in Italia i diritti, fino ad allora riservati alle edizioni Bompiani, e sul mercato editoriale si è verificata una esplosione incontenibile. Nuove traduzioni, in ogni formato, con illustrazioni rinnovate, l’ho poi ritrovato a fumetti, fino a vederlo animarsi anche sul grande schermo. Mi inseguiva, ovunque e sotto ogni forma, quel ‘classico’ della letteratura per l’infanzia scritto anche per gli adulti sembrava suggerirmi altri percorsi per attraversare la narrazione. Dalle pagine di alcune edizioni era possibile perfino ascoltarne la voce attraverso la mediazione di dispositivi elettronici - in alcuni casi i protagonisti della storia parlano perfino dialetto e si animano nei formati 3D, ormai vere e proprie ‘star’ dei social con siti ufficiali in più lingue - una molteplicità di canali narrativi che ho deciso di attraversare (solo in parte) per trarne un suggerimento metodologico. Suggerimenti per un altro modo di accostarsi alle storie, non solo a quella del nostro aviatore.



Con quel “L’essenziale diventa ‘visibile’ agli occhi” a cosa alludi?


La citazione più nota del testo - stampata ormai ovunque, su magliette, tazze e ogni sorta di gadget - viene ‘desacralizzata’ nel titolo con un tocco di ironia, in realtà si intende anticipare il nucleo della riflessione del volume. Si rimanda alla possibilità di cogliere una narrazione attraverso media differenti, perfino in modo esperienziale (in maniera virtuale tramite le app, a teatro, al parco), fino a ritrovare tracce principesche sotto altre vesti (grafiche e testuali). Non a caso nelle pagine del libro i disegni accompagnano il testo, un apporto indispensabile per “mostrare” le possibili trasformazioni del personaggio, ma soprattutto i condizionamenti e le risorse offerte all’immaginario dei lettori, grandi e piccini.



Come spieghi il successo universale di questa ‘strana’ storia?

Una storia ‘strana’, ebbene sì, la più letta e tradotta in tutto il mondo, seconda solo alla Bibbia, perché? Continuo a chiedermelo anch’io ad ogni lettura, ma è proprio questo il mistero di ogni classico e di questo in particolare. Resta l’incanto di scoprirne nuovi segni e significati ad ogni rilettura.

Permane la magia di quel volo - “cross mediatico” sin dal principio - attraverso la solitudine dell’universo umano e la malinconia che addomestica chi si accosta alla storia.

Resta l’irritante interrogare di quell’ ‘ometto-so-tutto-io’, il martellante incalzare delle domande, che può risultare magnetico fino al rigetto… senza voler anticipare troppo di questo bizzarro saggio illustrato, che si avvita in una ricerca circolare per aprirsi ad altre possibili letture.



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MARIA ALESSANDRA SOLETI si è laureata in Filosofia all’Università di Siena, con la discussione di una tesi su Margherita Porete (poi pubblicata nel volume Margherita Porete: un processo ancora aperto. Una voce mistica nell’Europa tardomedievale, Il Poligrafo, 2011), cui sono stati riconosciuti il premio “Grazia Zerman” e “Paese delle Donne”. Ha pubblicato diversi saggi su figure femminili tardo medievali, e con una dissertazione su Christine de Pizan ha conseguito il dottorato di ricerca. L’interesse per gli studi di genere è proseguito con un Master e la collaborazione con la rivista «noi Donne», tuttora attiva. Dopo aver lavorato in editoria come redattrice, ha continuato la sua formazione in questo settore a Firenze, iniziando ad esplorare il terreno degli “autori, editori e testi per l’infanzia”. Prosegue le proprie attività tra editoria, ricerca e insegnamento.








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