Donne.Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione: la rappresentazione femminile attraverso la storia
A Roma fino al 13 ottobre 2019 una mostra sull'evoluzione dell’immagine femminile dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità
Domenica, 03/02/2019 - “Donne.Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione” è il titolo della mostra dedicata alla "rappresentazione femminile attraverso la storia" con un focus ben definito, quello "dell'evoluzione dell’immagine femminile, protagonista della creatività dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità". Le curatrici Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi, Daniela Vasta hanno potuto contare sul sostegno di Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, che ha realizzato la mostra in collaborazione con Cineteca di Bologna; Istituto Luce-Cinecittà e con l'organizzazione di Zètema Progetto Cultura
Ad ospitarla è la Galleria d’Arte Moderna di Roma fino al 13 ottobre 2019.
"Da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni Sessanta: la mostra DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione è una riflessione sulla figura femminile attraverso la visione di artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri".
In mostra sono presentate circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica,fotografia e video, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica.
Nel comunicato di presentazione si legge quanto segue.
“Le donne devono essere nude per entrare nei musei?” – si domandava in maniera provocatoria lo slogan di uno dei più famosi collettivi di artiste femministe americane. L’interrogativo rifletteva su una verità incontrovertibile.
Per secoli l’immagine femminile è stata, infatti, protagonista della creatività: il nudo femminile come forma da studiare, modello di bellezza, di erotismo o di ludibrio, mentre la modella diventava, alternativamente, la musa ispiratrice, la fonte di ogni peccato, l’esempio di doti domestiche e di virginale maternità.
Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del XX secolo la rappresentazione della donna è incardinata in un ossimoro che ne mostra l’ambivalenza: da una parte immagine angelica, figura impalpabile ed eterea, puro spirito immateriale, dall’altra minaccia tentatrice, fonte di peccato e perdizione. Da Le Vergini savie e le vergini stolte di Giulio Aristide Sartorio, alle modelle discinte in pose provocanti dei pittori divisionisti (Camillo Innocenti, La Sultana) passando a L’angelo dei crisantemi di Angelo Carosi, la donna vive sospesa tra il suo essere allo stesso tempo ninfa gentile e crudele seduttrice, Musa e Sfinge, analogamente a quanto avveniva nella contemporanea letteratura simbolista e decadente di D’Annunzio e dei poeti d’oltralpe e nelle stupefacenti pellicole cinematografiche che facevano vivere sullo schermo le prime dive dell’epoca moderna.
I profondi cambiamenti sociali, politici che seguirono la fine della Grande Guerra con la messa in crisi dei valori tradizionali, determinarono anche la prima grande rottura di quell’immaginario consolidato.
Di pari passo all’emancipazione sociale delle donne – dai primi movimenti delle suffragette in Europa alla prepotente entrata nel mondo del lavoro a causa delle contingenze storiche - anche la raffigurazione dell’immagine femminile nelle arti visive risentì delle contraddizioni di una società che stava cambiando. Alla trasformazione delle dinamiche sociali si aggiunse l’impatto che su tutta la cultura occidentale del Novecento ebbero le teorie freudiane (L’interpretazione dei sogni è del 1900) che scardinarono per sempre l’immagine armonica della famiglia tradizionale, ora descritta come coacervo di pulsioni e conflitti.
Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano della mostra spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé. Il valore iconico dell’immagine è racchiuso nello sguardo che muta lo stupore in seduzione e curiosità trasformando il ritratto della giovane donna da oggetto da ammirare a soggetto misterioso. Figure allo specchio si interrogano sulla propria identità, volti enigmatici restano ermetici allo sguardo, realistici nudi espressionisti si alternano a visioni di un’umanità felice in uno spazio senza tempo.
Il forte richiamo alla famiglia italica tradizionale propagandata dal Fascismo, insieme al decremento dell’occupazione femminile, al fine di sottolineare e riaffermare l’esclusivo ruolo della donna come madre, trovò riscontro in molte delle espressioni artistiche coeve.
Eppure quel modello, fatto proprio da molta arte degli anni Trenta e Quaranta, viene spesso disatteso pur nella ripresa di un analogo soggetto in cui l’intimità delle mura domestiche diventa un luogo e un universo segnati da indecifrabili solitudini esistenziali (Antonietta Raphaël, Riflesso allo specchio; Luigi Trifoglio, Maternità; Mario Mafai, Donne che si spogliano; Baccio Maria Bacci, Vecchie carte).
Il voto delle donne nel 1946, conquista ottenuta anche grazie alla partecipazione femminile alla guerra di liberazione, rappresentò una svolta radicale nella storia italiana. Fu solo a partire dalla fine degli anni Sessanta, però, che le lotte per il raggiungimento della parità di diritti produssero, nelle donne, un profondo cambiamento nella percezione di sé, delle proprie possibilità e potenzialità nei più vari ambiti compreso quello dell’arte.
Contemporaneamente alla contestazione sociale dei modelli patriarcali, la consapevolezza di una nuova identità femminile fu al centro della ricerca di molte artiste (Tomaso Binga, Bacio indelebile; Giosetta Fioroni, L’altra ego) ed anche il ruolo predestinato di “madre”, passando dalla condizione di scelta obbligata, divenne il fulcro del dibattito sulle libertà della donna e sulla riappropriazione del proprio corpo (Sissi, Nidi).
Il percorso espositivo è accompagnato da videoinstallazioni, documenti fotografici e filmici tratti da opere cinematografiche e cinegiornali provenienti dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà che ne hanno curato la realizzazione. In una sala della mostra è proiettato il film, prodotto dall’Istituto Luce, Bellissima (2004) di Giovanna Gagliardi che attraverso documenti storici dell'Archivio Luce, spezzoni di film, canzoni popolari e interviste racconta per immagini il cammino delle donne nel ventesimo secolo.
L’ultima sezione della mostra, dedicata alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe, presenta materiale documentario proveniente da ARCHIVIA – Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne - e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione fondamentale provenienti da collezioni private, importanti Musei e istituzioni pubbliche (Museo di Roma in Trastevere; Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale; Galleria Civica d'Arte Moderna Torino; MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - Archivio Tullia Denza).
Per tutta la durata della mostra il percorso sarà arricchito da nuove opere presentate al pubblico con incontri inseriti nel ciclo L’opera del mese secondo un calendario in corso di programmazione che partirà da marzo prossimo.
Saranno anche organizzate, fra aprile e ottobre 2019, una serie di iniziative culturali nel segno dell’interdisciplinarietà – incontri, letture, performances, presentazioni, proiezioni, serate musicali e a tema – sulle tematiche affrontate dalla mostra.
La GAM Galleria d'Arte Moderna dalla primavera 2019 lancerà, attraverso il suo sito e i social network, anche il contest #donneGAM tramite il quale inviterà il pubblico a postare fotografie di donne protagoniste della propria storia familiare. Immagini di nonne, madri, sorelle, compagne, ritratte al lavoro, a scuola, in casa o in altri luoghi di vita, di attività e di impegno per documentare le tante storie di donne di ieri e di oggi. Tutte le fotografie saranno trasmesse in mostra, tramite un monitor, in un'area appositamente allestita.
Fino alla fine di febbraio nelle sale della Galleria sarà presente anche un focus sull’opera di Fausto Pirandello grazie al prestito speciale del Museo del Novecento di Milano del dipinto Il remo e la pala (1933), esposto insieme ad altre opere della GAM Galleria d’Arte moderna dello stesso autore.
INFO
Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione
Dove Galleria d’Arte Moderna di Roma
Via Francesco Crispi, 24
Apertura al pubblico: 24 gennaio – 13 ottobre 2019
Orari Da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
Ingresso consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura. Giorni di chiusura: lunedì, 1 maggio
Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: € 7,50 intero e € 6,50 ridotto, per i non residenti; € 6,50 intero e di € 5,50 ridotto, per i residenti; gratuito per le categorieprevistedallatariffazionevigente.
Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.
060608 (tutti i giorni ore 9:00 - 19:00)
www.museiincomune.it; www.galleriaartemodernaroma.it
I PIANO
I sala
Giulio Aristide Sartorio, Le Vergini savie e le Vergini stolte, 1890-1891, olio su tavola
Senis, Amor Sacro e Amor profano, 1900-1917, matita e acquerello su carta
Giuseppe Carosi, L'Angelo dei crisantemi (L'Angelo del dolore), 1921, olio su tavola
Livia Kuzmikl Papini, Judith, 1928, bronzo
Virginia Tomescu Scrocco, Giochi di bambine, 1913-1915, olio su tela
Adolfo De Carolis, Donna con fiori - Nudo di donna, 1910, olio su tela
Istvan Csok, Angolo di studio, 1905-1910, olio su tela
Camillo Innocenti, Interno con figura distesa, 1951, olio su cartone
Camillo Innocenti, La sultana, 1913,olio su tela
Alessandro Pigna, Frigidarium, 1882, olio su tela
Ettore Ximenes, Signora con vestaglia alla greca, 1920-1926, gesso
Mario Rutelli, Naiade con cavallo marino, 1900-1905, bronzo
Augusto Bompiani, Figura pompeiana, 1901, acquerello su carta
Adolfo De Carolis, Venere e Adone, 1903,olio su cartone
Sigmund Lipinski, Odissea, 1911-1923, acquaforte
Milena Barilli, Composizione, 1932, olio su tela
II sala
Attilio Selva, Figura femminile, ante 1914, gesso
Arturo Dazzi, Nudo di donna, 1926, tecnica mista su cartoncino
Tommaso Bartolino, Malizia, 1950, bronzo
Adolfo De Carolis, Nudo di donna, 1903-1914, olio su tela
Arturo Dazzi, Nudo di donna, 1926-1927, tecnica mista su cartoncino
Alfonso Mazzucchelli, Sulla spiaggia-Nudo di donna, 1914, marmo
Attilio Torresini, Bagnante, 1934-1936, bronzo
Felice Carena, Serenità, 1925, olio su tela
Marino Marini, Frammento, 1930-1931, terracotta
Raffaele Costi, Due nudi di donna, 1945-1960, olio su tela
Fausto Pirandello, Bagnanti nella rifrazione, 1959, olio su cartone
Mario Ceroli, Goldfinger/Miss, 1964, legno dorato
III sala
Nicola D'Antino, Nudo di donna, 1909, bronzo
Leopoldo Silva, Nostalgia, 1910-1915, bronzo patinato
Giovanni Granata, Nudo di donna, bronzo patinato
Nicola D'Antino, Figura femminile, 1916, bronzo
Alexander Lux Elex, Ballerina, 1920-1928, bronzo
Nicola Rubino, Acrobate, 1950-1957, bronzo
Biagio Poidimani, Danzatrice in riposo, 1958, bronzo
II PIANO
Corridoio
Giacomo Balla, Il dubbio, 1907-1908, olio su carta
Amedeo Bocchi, Nel parco, 1919, olio su tela
Sigismondo Meyer De Schanensee, Miretta, 1900-1918, olio su tela
Ettore Ximenes, Americana con cappello, 1909-1920, gesso
Lionne (Enrico Della Leonessa), Violette, 1913, olio su tela
FilippoA nivitti, Ritratto, 1914, olio su tela
Antonio Mancini, Enrica in viola, 1920, olio su tela
Antonio Barrera,Ritratto, 1929, olio su compensato
Camillo Innocenti, Vestito viola, 1923, olio su tela
Vittoria Morelli, Ritratto, 1914-1916, olio su tela
Deiva De Angelis, Ritratto di donna (Ritratto di ignota in giardino), 1919, olio su cartone
Deiva De Angelis, Ritratto della Signora Bertoldi (Ritratto di Faustina Bertoldi), 1920, olio su cartone
Ildebrando Urbani del Fabbretto, Gelato da pomeriggio, 1941, olio su tela
Marius Ledda, L'oracolo, 1949, olio su tela
Nicola D'Antino, Busto femminile, 1918, marmo bianco
Vincenzo Gemito, Ritratto di Anna Gemito, 1886, terracotta, creta
Alessandro Monteleone, Testa femminile, 1925, bronzo
Ettore Colla, Ritratto (Busto di giovinetta), 1926-1927, bronzo
Bruno Saetti, Ritratto, 1930, olio su tela
Antonio Donghi, Donna alla toletta, 1930, olio su tela
Nicola Fabbricatore, Mezza figura (Mia madre, Ritratto di donna), 1930-1939, olio su tavola
Umberto Natale Bertoletti (NinoBertoletti), Figura- Ritratto di mia moglie, 1937-1939, olio su tela
Emilio Greco, Sibilla, 1951, bronzo
Primo Conti, Siao TaiTai /La cinese / LiaoTaiTai, 1924, olio su tela
III PIANO
Sissi, Nidi, 2004(Macro 24), bombè di ratan, carta, china
Antonino Calcagnadoro, Le madri, 1924, olio su tela
Bruno Saetti, Madre veneziana, 1937, tempera su tela
Massimo Campigli (MaxIhlenfeldt), Le spose dei marinai, 1934, olio su tela
LudovicoTommasi, Donna con bambino, 1927 ca., olio su tela
Virginia Tomescu Scrocco, Mater Dolorosa, 1931 ca., olio su tela
Tommaso Bertolino, Madonnina, 1940, terracotta, legno
Antonietta Raphael Mafai, Riflesso allo specchio, 1945-1961, gesso
Omero Taddeini, Bozzetto-Maternità, 1972-1973, gesso
Ettore Ximenes, Ecce Mater, 1910-1920, cemento
Giacomo Della Giustina, Gioie materne, 1940-1950, bronzo
Luigi Trifoglio, Maternità, 1921, olio su tela
Giuseppe Pascali, La gravida- Maternità, 1964, centina di legno, palloncino, smalto, tela
Armando Spadini, Gruppo di famiglia sotto gli archi, 1914 ca., olio su tela
Ercole Drei, Intimità familiare- La famiglia, 1930, olio su tela
II SALA
Felice Casorati, Susanna, 1929, olio su tela
Ferruccio Ferrazzi, Frammento di composizione, 1920-1921, olio su tela
Cesare Breviglieri, Le sorelle, 1929-1930, olio su tela
Contardo Barbieri, Mattino, 1930, olio su tela
Ercole Sibellato,Capanna, 1910-1930, olio su tela
Emanuele Cavalli, Bagnante, 1933-1934, olio su tela
Mario Mafai, Donne che si spogliano, 1934, olio su tavola
Contardo Barbieri, Ragazza alla finestra, 1935, olio su tela
Vincenzo Irolli, L'attesa, 1915-1925, olio su tela
Maria Bacci Baccio, Vecchie carte, 1953, olio su compensato
Maria Bacci Baccio, Convalescente, 1930, olio su tela
Guglielmo Janni, Cassandra, 1934-1935, olio su tavola
Rolando Monti, Popolane in riposo, 1938, olio su tela
Luigi Di Sarro, Senza titolo, 1975, gelatina bromuro d’argento
Paola Gandolfi, Ambra Jovinelli, 2000, olio su tela, legno
III SALA
Achille Albacini, Donna velata, 1897, marmo
Sissi, Riccardo Abate, Fotografia dalla performance "T", 2003, stampa fotografica su alluminio(Macro)
Giosetta Fioroni, Marco Delogu, L'altra ego, 2012, stampa a getto d’inchiostro su alluminio(Macro)
Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli Menna), Bacio indelebile, 1960, collage, plastica
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