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Donne in Parlamento, chi cosa / Tracciabilità delle busta paga

Donne in Parlamento, chi cosa / Tracciabilità delle busta paga

Alla Commissione lavoro della Camera si esamina a pieno ritmo una legge fondamentale per il rispetto dei diritti dei lavoratori. Tutti i gruppi e le parlamentari sembrano essere d'accordo

Martedi, 07/02/2017 - Mai più morti bianche di lavoratori sottopagati e sfruttati



Alla Commissione lavoro della Camera si esamina a pieno ritmo una legge fondamentale per il rispetto dei diritti dei lavoratori.



Tra le pratiche più odiose messe in atto dai datori di lavoro per sottopagare i dipendenti senza incorrere nei rigori della legge, quella di far firmare regolari contratti rispettosi dei mimimi salariali fissati dalla contrattazione collettiva, ma poi pagare ai dipendenti, brevi manu, una cifra inferiore (a volte anche la metà). Così il lavoratore è gabbato e il datore di lavoro è formalmente in regola.

Se ne è parlato anche poche settimane fa, alla morte di Paola Clemente, la bracciante di Trani deceduta per infarto da super ménage, impegnata quotidianamente per ben 13 ore e pagata 27 euro al giorno. Questo, malgrado dovesse essere pagata ben diversamente, secondo il contratto firmato.

Alla Camera dei deputati, in Commissione Lavoro, è stata incardinata da poco (ma da prima della morte della Clemente) una proposta di legge di iniziativa della onorevole Titti di Salvo che intende contrastare questa pratica illegale, diffusa soprattutto nel settore agricolo ma anche nel commercio e nei piccoli servizi. Con questa legge si vuole rendere "tracciabile" la retribuzione erogata al lavoratore, impedendo che nel privato venga decurtata. La legge di Titti di Salvo impone che il pagamento delle retribuzioni avvenga obbligatoriamente attraverso gli uffici postali o gli istituti bancari.

La scelta della modalità di pagamento è rimessa al lavoratore, che potrà optare per un accredito diretto nel proprio conto corrente oppure per il pagamento in contanti presso le banche o gli uffici postali. La semplice firma di un contratto non costituirà quindi più la prova del rapporto economico che intercorre tra le due parti e i datori di lavoro, al momento dell'assunzione, dovranno comunicare obbligatoriamente gli estremi della banca o dell'ufficio postale che provvederà al pagamento. L'on Titti di Salvo si batte dal 2006, anche come sindacalista, per questa legge che venne depositata insieme a quella contro le dimissioni in bianco, diventata operativa dopo complesse e alterne vicende.

Questa legge sulla tracciabilità delle buste paga potrebbe anche lei diventare operativa in breve, in Commissione Lavoro nessuno dei gruppi parlamentari fa sbarramento e anzi si pensa di poterla approvare in sede deliberante direttamente in Commissione, senza passare per l'esame dell'aula. Nel Centro Destra l'on Renata Polverini sottolinea infatti come questa legge agirà positivamente anche per il contrasto dell'evasione fiscale e come riproporrà in primo piano un diritto fondamentale: quello di retribuzioni che devono essere proporzionate alle quantità e qualità del lavoro svolto, come sancito dalla nostra Costituzione. Anche il Movimento 5 Stelle la considera una buona legge, l'on Tiziana Ciprini è d'accordo per una veloce approvazione in sede deliberante e sta solo valutando se è opportuno emendarla per evitare che una giusta pratica possa proporre poi degli impicci e lungaggini burocratiche per datori di lavoro e lavoratori onesti.

Questa volta, su una legge che riguarda i diritti fondamentali, tutti i gruppi e tutte le parlamentari sembrano marciare unite e spedite, e in un momento politico delicato come l'attuale, è cosa che deve rendere lieti.

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