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Carcere: giustizia e università insieme per il reinserimento dei detenuti

Carcere: giustizia e università insieme per il reinserimento dei detenuti

Innovazione organizzativa, digitalizzazione, gestione razionale delle spese degli uffici giudiziari e trattamento dei detenuti tra i punti principali della convenzione firmata dal ministro della Giustizia e dal presidente della Conferenza dei rettori dell

Giovedi, 28/01/2016 - ROMA – Giustizia e associazione delle università italiane uniscono le forze “per promuovere, sviluppare e sostenere iniziative e progetti da realizzare fra enti universitari e strutture periferiche dell’amministrazione della giustizia”. E’ questo l’obiettivo della Convenzione quadro che il Guardasigilli Andrea Orlando e il presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), Gaetano Manfredi, hanno firmato ieri mattina in via Arenula. Al centro del documento, una sinergia tra il mondo della Giustizia e quello universitario per realizzare attività di collaborazione “che possano favorire l’innovazione organizzativa, la digitalizzazione e una più razionale gestione delle spese di funzionamento degli uffici giudiziari”.

Non ultimo: dare impulso e supporto a progetti finalizzati a migliorare le condizioni di trattamento e reinserimento sociale dei detenuti. Un obiettivo già perseguito in esperienze consolidate come quella tra l’Istituto superiore di studi penitenziari, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e il dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre che due settimane fa hanno inaugurato il terzo Master di secondo livello su “Diritto penitenziario e Costituzione” che vede la presenza, tra gli studenti, di personale del Dap: direttori e commissari di istituti di pena compresi.

L’iniziativa riflette il senso degli Stati generali sull’esecuzione penale, la rivoluzione culturale voluta dal ministro Orlando con l’intento di dare un volto nuovo al sistema carcere. Un movimento di idee, ricerche e proposte che ha tra i principali obbiettivi l’interazione tra carcere e società per promuovere tutti i possibili scambi di esperienze e competenze affinché all’importante azione trattamentale e di reinserimento dei detenuti partecipi anche il mondo esterno: prerogativa fondamentale per la buona riuscita di un percorso delicato quanto complesso.

“Se l’università vuole avere una presenza sul territorio non può essere una presenza semplice e facile ma deve lavorare anche sul reinserimento nella struttura urbana della città” aveva sottolineato il rettore di Roma Tre, Mario Panizza, durante l’inaugurazione del Master. “La convenzione è in linea con le iniziative che Roma Tre aveva intrapreso - spiega il direttore del Master, Marco Ruotolo - e che alla luce della nuova intesa troveranno maggiore forza. Le nostre attività hanno anticipato i tempi con gli accordi portati a termine con il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e che, per una serie di iniziative, vanno nella stessa direzione”.

Le modalità di attuazione dei diversi progetti saranno regolate da specifici accordi sottoscritti da atenei e articolazioni del Ministero, uffici giudiziari e strutture penitenziarie. “Si tratta di un passo importante per mettere a disposizione di tutta l’amministrazione della Giustizia il prezioso contributo di conoscenza ed esperienza in termini di strumenti e metodi di formazione – si legge nella nota del Ministero che annuncia la convenzione - che è proprio del mondo universitario italiano. La collaborazione con l’università rappresenta una rilevante occasione per tutta la pubblica amministrazione, nel caso specifico per la Giustizia, poiché attraverso il contributo della ricerca si può costruire un salto di qualità in termini di misurazione della qualità dei servizi, della loro valutazione e sui processi organizzativi innovativi”. (Teresa Valiani)

© Copyright Redattore Sociale / 28 gennaio 2016 - 15:12

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