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Arriva Sibille, racconti di donne-profetesse, per i tipi di Edizioni Arianna a cura di Fulvia Toscan

Arriva Sibille, racconti di donne-profetesse, per i tipi di Edizioni Arianna a cura di Fulvia Toscan

Il progetto nasce all'ombra della IV edizione del Festival delle narrazioni, della lettura e del libro, Naxoslegge, tenutosi lo scorso settembre a Giardini Naxos

Domenica, 08/03/2015 -
Arriva in libreria, l'8 marzo, Sibille, un'antologia, che raccoglie dieci racconti, scritti da donne, per i tipi di Arianna, la casa editrice madonita che si sta facendo largo nel panorama nazionale, grazie ai nomi di spessore che va pubblicando.

Il dieci non è un numero causale, ma è pari alle dieci Sibille della tradizione classica. Anche la copertina non è causale, è firmata da Marcella Brancaforte, illustratrice di successo.

Si tratta di un progetto nato all'ombra della IV edizione del Festival delle narrazioni, della lettura e del libro, Naxoslegge, tenutosi lo scorso settembre a Giardini Naxos. Come spiega la curatrice dell'antologia, peraltro direttora artistica del Festival, Fulvia Toscano, l'idea nasce dall'incontro-gemellaggio tra Naxos, prima colonia greca in Sicilia e Cuma, oggi Pozzuoli, prima colonia greca in Italia. Così dice la Toscano, nella prefazione: -Su questo incontro, come su tutto il festival, è aleggiato, da subito, lo spirito della Sibilla, profetessa a tutti nota, di certo anche solo per le reminiscenze di letture scolastiche virgiliane. Proprio da questa suggestione siamo partiti per orchestrare il nostro viaggio a più voci, un modo di scrivere che, se da un lato salvaguarda la individualità di ognuna delle scrittrici che partecipano al progetto, dall’altro, nell'idea di uno scrivere, per così dire, «in comune», sublima la singola identità, proiettandola in una luce diversa, impersonale, arcana, proprio come si addice alla Sibilla.-

Così, le dieci Sibille si presentano alle lettrici e ai lettori con tutta la forza espressiva, potente e dirompente che è tipica della scrittura femminile. Introdotte da un esergo poetico di Angela Scandaliato, Sento oscure catene, seguono i dieci racconti.

Licia Cardillo Di Prima, con L’estasi della Sibilla, ci conduce in una sorta di piacevole viaggio nella tradizione classica.

Marinella Fiume, ci trascina nel periodo dell'Inquisizione con La Sibilla, Madonna, Fata, Strega, temi molto cari, alla Fiume studiosa e scrittrice. Un mondo di donne-illetterate, con la testimonianza di Vincençia Bulgarello La Esquarchia che fu processata come eretica, blasfema, in commercio col diavolo, a Palermo dal Tribunale del Santo Uffizio siculo-spagnolo, tra il 1625 e il 1627 e liberata dopo alcuni anni di detenzione. La storia viene anche registrata, dalla scrittrice, in una recente testimonianza orale di una nonna che la raccontava come favola ai nipotini, a Fiumefreddo di Sicilia, nel 1988.

Daniela Gambino, con il racconto La panzazza, dà vita a una storia attuale, ma con un filo rosso proiettato tra il passato e il futuro di una giovane donna che guarda alla sua vita, passando per quella di una sua antenata. C'è anche una Sibilla araba, la poetessa, Asma Gherib, trapiantata a Palermo, che racconta le sue donne Sulafa, Yaqut e Bahja, modelli simbolici della cultura e della tradizione islamica.

Simona Lo Iacono, la magistrata-scrittora, col racconto La frase, dà vita a una Sibilla che si scontra con la razionalità della legge, alla quale non resta che soccombere alla naturalezza profetica della vita delle donne e alla potenza della parola letteraria.

Clelia Lombardo, con L’orologio del Piave, ci parla della ribellione alla guerra da parte di una giovane Sibilla.

La giornalista Anna Mallamo “manginobrioces”, con La città, parte dalla cronaca recente per dare vita a una Sibilla reale, sognatrice e ribelle che lotta per la libertà: Kobane.

La scrittrice Beatrice Monroy, con Rita, sticchio di plastica, racconta una Sibilla che si misura con la diversità e la consapevolezza di essere e accettarsi per quello che si è.

Nadia Terranova, con Tuttimpicci, racconta della tragedia del terremoto che sconvolge la vita di una Sibilla che ritrova l'autenticità, dopo essersi scontrata con la sua borghese ipocrisia di donna e madre, la quale tuttavia ritrova se stessa grazie all'amore della figlia.

L'ultima Sibilla è Lina Maria Ugolini, col racconto Dalla parte delle cicogne, che narra di una giovane zingara che nell'inferno della sua vita di schiava violata, trova la liberazione grazie a una cicogna che la salva dal suo carnefice, concretizzando la metafora simbolica di un nido interiore, quale rifugio dell'anima, al quale deve ricorrere per resistere alla violenza.



Le autrici di Sibille devolvono i diritti d’autore all’Associazione Amici del Fondo Librario “Paola Albanese” per il progetto di creazione di una Biblioteca delle donne a Nicotera (VV).

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