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“Una vedova piuttosto allegra”

“Una vedova piuttosto allegra”

Originalissimo musical-commedia rappresentato dalla compagnia “Quelli del piano di sopra” al Teatro delle Muse in Roma.

Venerdi, 18/12/2015 -
Un successo indiscusso, per “Una vedova piuttosto allegra”, proprio come per la precedente commedia “Er carnevale de Meo Patacca”, due musical da teatri come il Sistina o il Brancaccio. La novità della Compagnia “Quelli del piano di sopra” è la partecipazione di due grandi nomi della lirica, quali il tenore Edoardo Guarnera e la soprano Emanuela Digregorio, oltre ai consueti componenti e interpreti: Daphne Barillaro, Salvatore Lambiasi, Rocco Aversano, Daniela Rosci, Pina Rossetti, Annalisa Marcone, Claudio Emiliani, Isabella Di Bellardino, Maurizio Melaragni, Alex Lai, Alessandro Loreti, Armando Giacomozzi, Francesco Testa, Silvia Loreti, Alexia Riccitelli, Eleonora Pedini, Monia Bucchi, Sara Giambenedetti e Ylenia De Angelis, Jacopo De Bonis, scenografo, Elena Tomei, assistente di scena, Maria D'Alessandro, aiuto regista, Mariateresa Marotta, coreografa, già étoile di danza classica, Tina De Marco, costumista, Fabio M. Forzato, responsabile audio e luci.



La regia è di Claudio Natili, con la collaborazione di Carlo Giustini. Il regista, attore, compositore, Direttore Artistico Claudio Natili, già chitarrista dei Romans si afferma, tra l’altro, a Sanremo, nel panorama musicale e artistico del anni ’70-80 sia in Italia sia all’estero. Premiato nel 2013 presso la Sapienza di Roma con la medaglia d’oro dalla “Maison des Artiste” per i suoi successi internazionali, a Los Angeles riceve il premio ASCAP per una sua canzone “Volver”, molto famosa in Messico e negli USA. Attualmente Natili collabora spesso con il valente autore Carlo Giustini.

Le musiche sono di Franz Lehar, violinista e compositore austriaco di origine ungherese, che deve la sua fortuna e fama proprio all’operetta “La vedova allegra”, messo in scena per la prima volta nel 1905 a Vienna. Proprio come nell’originaria operetta, in “Una vedova piuttosto allegra” si narra la storia del conte Danilo Danilowitsch e della vedova Anna Glawari interpretati da Edoardo Guarnera e Emanuela Digregorio, personaggi di spicco, sia per il ruolo svolto, sia per la loro resa vocale, penetrante e calda per il tenore, vibratile e aggraziata per la soprano.



Molto originale la trovata del regista sul contesto che precede la trama della Vedova Allegra. Non solo divertente ma raffinato in tutte le sue parti, con un sapore d’anima tutta italiana a impronta romana! Nel primo atto i personaggi si preparano nell’importante operetta e è già commedia divertente la scelta dei ruoli che svolgeranno nel secondo atto. Una commedia originale anche per l’espediente in cui il primo atto si svolge tutto dietro le quinte con gli aspetti dinamici tra i personaggi: le loro incomprensioni, debolezze, diatribe, e potenzialità talentuose. Tutti bravissimi, incluse le ballerine, oltre le due voci liriche -Guarnera e Digregorio- spiccano tra gli attori, Alex Lai, nel ruolo del regista Gaston, per sua la sua voce e la presenza scenica, Maurizio Melaragni, nel ruolo di Felice, lo scenografo sordastro, e in quello del generale Kromow, per le divertenti interpretazioni che evidenziano le sue notevoli capacità da caratterista, Claudio Emiliani nei ruoli del produttore Tirchietti e del factotum Njegus, Alessandro Loreti nei ruoli di Alvise detto Elvis, cabarettista scalcinato, e in quello di Camille de Rossillon, amante d’assalto. Tra le donne, notevole la presenza scenica, la voce e l’interpretazione di Annalisa Marcone nel ruolo di Liviana, la soprano “stonata” e capricciosa, artefice dello scioglimento della compagnia, e Daphne Barillaro nei ruoli di Marisa la borgatara –prettamente verdoniana- dalla voce possente e nel ruolo di Valencienne, la moglie fedifraga. Tutti straordinari per la malia interpretativa -caratteristica soprattutto del ruolo della vedova-, quasi a voler dire: amateci tutti per la nostra capacità di amarvi. Tutti attori che nella vita svolgono anche altri ruoli, sempre attinenti al mondo artistico. Tra gli altri, Annalisa Marcone è anche stilista con la sua nuova stupenda collezione Tekyla, mentre Daphne Barillaro è una psicoterapeuta, e svolge un’arte per eccellenza comunicativa rivelata dalla sua voce, penetrante, così impregnata d’immedesimazione nei ruoli e di senso dell’Io.

Come in ogni spettacolo della Compagnia “Quelli del piano di sopra” si viene catturati dall’originalità dell’insieme, per la bellezza dei costumi, delle scene, dell’interpretazione scenica degli attori, della fonica, delle luci e soprattutto della potenza empatica che ogni attore riesce a donare al pubblico. Si sente che la parodia nasce dal sentimento e dalla simpatia artistica che vibra nei cuori degli artisti. L’amore per l’arte si trasforma in un ritmo fluente di bellezza e d’empatia. Una “miscellanea” armonica di commedia, musical, operetta, così definisce il puro divertimento della serata Pippo Baudo, presente in platea. Ci tiene a ringraziare e congratularsi per l’originalità dello spettacolo rivolgendosi agli artisti e al pubblico. Non manca mai la sorpresa finale, come nel primo atto d’impronta un po’ pirandelliana, la battuta fuori programma della Barillaro con la frase particolarmente divertente: “E io manco ce volevo venì”! Gli auguri di compleanno a fine spettacolo cantati dal tenore e da tutta la compagnia a due persone in platea, Lucia e Salvatore, con ulteriore dedica: “al fantastico medico Salvatore Palamara” sorprendono alla grande tutto il pubblico come se si giocasse veramente in casa!



Ci si augura al più presto una replica.

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