“Nasco in una famiglia di impiegati, ma ho una grande passione per la natura e per questo sto seguendo gli studi di veterinaria con una particolare attenzione per gli allevamenti zootecnici. Durante gli studi, andando nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ho incontrato il ragazzo che poi è diventato mio marito. Per questo la storia della nostra azienda e quella della nostra vita viaggiano insieme. Mio marito viene da una famiglia di pastori da quattro generazioni e alleviamo ovini a Barisciano, un piccolo paese in provincia dell’Aquila a 950 mt slm. Appena entrata in azienda mi sono subito resa conto che le tre produzioni (latte, carne e lana) non davano reddito sufficiente per la crescita, ma bastavano solo per la sussistenza. La zootecnia montana è svantaggiata e la situazione si è aggravata con il terremoto. Invece di piangerci addosso abbiamo cercato di affrontare la crisi economica e la solitudine migliorando le produzioni, puntando sulla qualità e la creazione di marchi per conquistare prezzi sostenibili con la vendita diretta. L’educazione al consumo è importante perché bisogna spiegare quello che si sta vendendo e il prezzo equo, che sia giusto per il produttore e per il consumatore. Da questo punto di vista abbiamo ottenuto buoni risultati con la carne (alleviamo l’agnello d’Abruzzo IGP) e con il latte (produciamo un canestrato di Castel del Monte, che è un presidio Slow Food). Per la lana ho registrato il marchio AquiLANA (http://lanaquilana.blogspot.it/), che ha l’intento di trasformare il sulcido aziendale in filato per essere venduto in prima classe. Per aumentare la qualità del vello abbiamo adottato la tosatura dolce e la pettinatura invece della cardatura, ottenendo un filato più nobile e pregiato. Per l’educazione al consumo abbiamo fatto corsi conoscitivi in azienda, abbiamo organizzato la tosatura partecipata, il laboratorio di uncinetto, di filatura e di tessitura. Il laboratorio di tintura naturale prevede la raccolta di fiori, radici e cortecce del territorio, alcune sono spontanee e altre sono coltivate. Con Donne in Campo-Cia abbiamo avviato un corso di tessitura soprattutto per le coadiuvanti agricole per recuperare le vecchie tradizioni e valorizzare la lana locale, ma anche per creare un reddito integrativo per le aziende. Nel 2013 abbiamo vinto il premio Bandiera Verde. Con me ora lavorano due signore che realizzano capi artigianali che vendiamo in una bottega a Santo Stefano di Sessanio. Insomma non poniamo limiti alla nostra espansione e speriamo di coinvolgere altre persone anche per dare prospettive ad un territorio che si sta spopolando”. Per contatti: lanaquilana@gmail.com.
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