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1977. Quando il femminismo entrò in tv. Il libro di Loredana Cornero

È il 1977 quando Massimo Fichera, socialista, direttore di Rai2, accetta la sfida di produrre un programma che, per la prima volta nella storia della televisione, affronti la “questione femminile”.

1977. Quando il femminismo entrò in tv. Il libro di Loredana Cornero, nuova edizione di Harpo. pagg 192, euro 15,00


Il femminismo, che in quegli anni riempie le piazze, approda così anche sul piccolo schermo, arriva senza mediazioni nelle case degli italiani. Nasce Si dice donna. Un gruppo di donne provenienti da esperienze diverse: giornaliste di Noi donne e di Effe, storiche del femminismo, responsabili di associazioni, creatrici di riviste di filosofia delle donne, dirigenti dell’Udi, giovani donne che in seguito saranno chiamate a ricoprire importanti ruoli istituzionali, culturali e politici si riunisce attorno al progetto di Tilde Capomazza. Una redazione di donne unita dalla comune attiva partecipazione al movimento femminista. Esperienza breve (nel 1981 il programma verrà cancellato dai palinsesti) e contrastata, ma nello stesso tempo una avventura culturale e politica del tutto originale e di grande risonanza i cui esiti investirono milioni di telespettatori. Una trasmissione televisiva dove si proponeva un’immagine femminile articolata, ricca di testimonianze e di differenti modelli di riferimento. Quella delle donne è stata chiamata la più importante rivoluzione del Novecento.

E di questa rivoluzione Si dice donna è stata testimone e protagonista.



Loredana Cornero, dopo una lunga esperienza come regista, è stata responsabile dell’Ufficio Studi della Rai e della collana di studi socio-semiotici sui media VQPT. Lavora alla Direzione Relazioni

Internazionali di Rai ed è Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona. Esperta dei temi legati alla rappresentazione di genere, ha scritto saggi e ricerche sulla lingua italiana, sul ruolo sociale dei media e sulla rappresentazione femminile in televisione. Collabora con l’Unesco ai progetti Women make the news e Media Gender Mainstreaming. Fa parte del gruppo tematico dell’EIGE (European Insitute Gender Equality). Tra i suoi libri: Una, nessuna… a quando centomila. La rappresentazione della

donna in televisione; Noi e gli altri. Lingua italiana e minoranze; L’italiano di fronte e La tigre e il violino.



Dalla prefazione di Tiziana Bartolini: ".... Non è, infatti, all’insegna di un nostalgico ‘come eravamo’ che si muove l’autrice, quanto piuttosto nella implicita sollecitazione di un ‘come vorremmo essere’ in un panorama del sistema mediatico che è completamente diverso da quello degli anni Settanta, quando c’erano solo due canali Rai e una tv in bianco e nero. Nonostante la vastità dell’offerta di programmi e di spazi a disposizione, non esiste (ancora) uno specifico femminile e, sottolinea Cornero, “resta aperta la domanda di fondo: è possibile realizzare un programma dove ci sia una rappresentazione di genere rispettosa delle differenze, corretta nella modalità di espressione, capace di rendere con efficacia la funzione centrale e determinante delle donne nella società, raffigurandole nei loro molteplici ruoli politici, sociali, familiari, culturali, affettivi?”.......


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