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Il “Patto per il Green Deal” di Donne in Campo-Cia

Il “Patto per il Green Deal” di Donne in Campo-Cia

Il Bonus 'donne in campo' e i sostegni alle imprenditrici, fondamentali nell'agricoltura e nella tutela della biodiversità. Parola di Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole

Mercoledi, 24/06/2020 - Promotrici della sicurezza alimentare, custodi di biodiversità e sostenitrici della tutela di paesaggio e territori: così le imprenditrici agricole aderenti a Donne in Campo-Cia si descrivono, a maggior ragione con la proposta di un “Patto per il Green Deal” - lanciata nel corso della loro Assemblea nazionale (Roma, 23 giugno 2020) - che le vede protagoniste della transizione verde annunciata dall’Europa. Le imprenditrici agricole dell’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani “vogliono essere in prima linea nella costruzione e nell’attuazione di questa rivoluzione green da un trilione di euro di investimenti in dieci anni”.
Le idee sono chiare così come il messaggio lanciato da Donne in Campo dalla sua Assemblea nazionale: “Seminare biodiversità per raccogliere futuro, ricamare paesaggi, coltivare foreste”.
Un titolo eloquente, che la Presidente Pina Terenzi spiega nella sua relazione. “Come donne dell’agricoltura, ci candidiamo a ricucire gli strappi tra la sostenibilità economica e quella ambientale e sociale ovvero i tre pilastri dello sviluppo sostenibile dettati dall’Onu, su cui ora non c’è sempre raccordo o connessione. È indispensabile quindi che il settore agricolo sia reso protagonista, ma soprattutto, da qui al 2030, è necessario che questo passaggio venga accompagnato da due azioni: un grosso impegno in innovazione e ricerca e in risorse nella futura Pac; un grande piano di divulgazione, formazione e assistenza tecnica per affiancare gli agricoltori e facilitare il passaggio verso gli obiettivi prefissati. Per questo chiediamo ai Ministeri coinvolti di garantire al settore primario tutto l’appoggio e il sostegno possibile per affrontare una fase di grande cambiamento come questa”.
La ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, intervenuta all’Assemblea, ha raccolto l’appello, sottolineando che “se non ci può essere futuro verde senza la centralità dell’agricoltura, non ci può essere centralità dell’agricoltura senza le donne”. Ha quindi illustrato il bonus “donne in campo”, misura prevista dalla legge di Bilancio 2020 che ha avuto il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni. Obiettivo del Decreto è potenziare la presenza nel settore, che è caratterizzato da oltre 200mila imprese a conduzione femminile, cioè un’azienda agricola su tre. La ministra Bellanova ha definito “fondamentale” l’aiuto delle donne soprattutto per l’enorme sfida del Green Deal, che impone “coraggio e visione, strumenti nuovi e più forti”, un progetto che richiede di “rimettere al centro il ruolo stesso degli agricoltori come custodi del patrimonio di biodiversità e come produttori di un bene comune e strategico che è il cibo, per contrastare lo spopolamento delle aree interne e il dissesto idrogeologico”, temi al centro de “Il Paese che Vogliamo”, il progetto che Cia-Agricoltori Italiani sostiene e che la pandemia ha costretto a rimodulare ma riaffermando la funzione strategica dell’agricoltura e il valore sociale delle zone rurali d’Italia. In questa prospettiva è decisivo il bonus. “Siamo pronte a impegnarci in un nuovo rilancio dell’imprenditoria femminile agricola – ha sottolineato Terenzi -. Il bonus, infatti, rappresenta una boccata d’ossigeno essenziale per le oltre 200mila aziende agricole nazionali guidate da donne e messe in difficoltà dal lockdown, nonché un’occasione per favorirne di nuove”. Con un fondo rotativo da 15 milioni per garantire mutui a tasso zero, fino a 300mila euro, aggiunge la presidente, anche “quel 40% di forza lavoro al femminile in agricoltura potrebbe, finalmente, usufruire di un incoraggiamento, oggi più che mai necessario. Le donne del settore sono innovatrici instancabili, capaci di coniugare crescita produttiva e tutela di biodiversità e tradizione. La multifunzionalità si conferma alleata di un’imprenditorialità al femminile che crede nel valore culturale e sociale del cibo, nella tutela del suolo e del paesaggio, nel ruolo attivo del settore per la definizione di strategie di mitigazione e adattamento al clima”. Il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, concludendo, ha sottolineato che “Il bonus ‘donne in campo’ è un valido riconoscimento del ruolo dell’imprenditoria femminile proprio perché le agricoltrici hanno avuto il merito di trasformare la creatività in vera innovazione economica e sociale: dall’agriturismo alla vendita diretta, dall’agricoltura sociale alle fattorie didattiche, fino agli agri-asili e allo sviluppo degli agri-tessuti”.

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