Germania - L’amore e i diritti (acquisiti e negati). Se ne è discusso all’incontro annuale di Rete Donne a Stoccarda
Silvia Vaccaro Giovedi, 07/01/2016 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2016
L’amore, si sa, sconfina sempre. È nella sua natura prendere pieghe inaspettate, non fermarsi di fronte a barriere linguistiche, culturali, religiose o etniche, riuscendo così a mantenersi indomabile. Ma in un mondo in cui gli esseri umani sono chiamati ad assomigliare il più possibile, e non solo sul lavoro, a rigide macchine di calcolo, parlare d’amore, e per lo più di amori sconfinati, può suonare rivoluzionario. Le associate di Rete Donne, associazione presieduta da Lisa Mazzi e che coordina donne italiane che vivono in Germania, ha scelto proprio questo tema per il suo appuntamento annuale, dando vita lo scorso novembre ad un evento dal titolo “Amori sconfinati: diritti acquisiti e diritti negati nei rapporti di coppia binazionali”. L'idea di affrontare questo argomento delicato e prezioso è nata all'interno dell'affiatato gruppo storico dell'associazione e in particolare dalla visione di EleonoraCucina (autrice delle foto a corredo del pezzo e che ringraziamo). Un'iniziativa che cambia città ogni anno e che in questo 2015 è stato ospitata a Stoccarda, grazie alla passione e alla disponibilità di due donne splendide quali sono Cristina Rizzotti, nata in Germania da famiglia italiana, organizzatrice di eventi proprio nell’Istituto italiano di cultura della capitale della regione del Baden–Württemberg, e Simonetta Puleio, docente di lingua e letteratura italiana all’Università di Stoccarda.
All'appuntamento hanno partecipato donne italiane di diverse generazioni e residenti in varie città della Germania da periodi più o meno lunghi. Tutte insieme per parlare di amore e confrontarsi anche su tematiche concrete, ad esempio, cosa fare se ci si separa da un uomo tedesco con il quale si hanno dei figli in comune. Quale diritto si applica nel caso del mantenimento? E nel caso dell’affidamento dei figli? Durante l’incontro c’è stato anche spazio per un contributo sugli amori LGBT, sulla situazione italiana con il DDL Cirinnà-bis fermo in Senato, e la follia gender a imperversare nei discorsi on e off line. Eppure, come abbiamo sottolineato durante l’intervento, nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea non si fa nessun distinguo tra eterosessuali e omosessuali, quando si definisce ciò che costituirebbe, appunto, una famiglia. Invece l’Italia, scandalosamente, continua a non riconoscere nemmeno i diritti minimi a queste coppie e questa mancanza, tutta politica, contribuisce alla formazione di zone grigie senza tutele, in cui spesso si trovano minori. La società va avanti e la politica non tiene il passo. Da anni. Nonostante siano tante le voci di intellettuali e maestri del diritto ad essersi pronunciate in favore: “Prima riconosciamo pari dignità a tutte le relazioni affettive e prima saremo in grado di costruire dei modelli culturali adatti a questa nuova situazione. Finché manteniamo il conflitto e l'esclusione, tutto questo diventa più difficile”, ha dichiarato Stefano Rodotà alla Repubblica qualche mese fa durante un’intervista.
La giornata a Stoccarda è proseguita con il pranzo da Loretta, ristoratrice toscana che si è inventata un Kulturgarage, un appuntamento durante il quale si beve vino, si suona e si leggono ad alta voce - come i tedeschi amano fare - grandi classici come ‘La Divina Commedia’ o ‘I Promessi Sposi’. Nel pomeriggio due bravissimi artisti hanno dato un assaggio dello spettacolo che porteranno nei teatri tedeschi sulla figura di Rosa Balistreri, amatissima figura del canto popolare siciliano, per tanti anni finita nel dimenticatoio, per poi ritornare in auge con le sue liriche struggenti. Un convegno che è stato momento di scambio e di arricchimento, oltre che di allargamento di questa rete al femminile. Un modo concreto per sentirsi italiane fuori dai confini nazionali e al tempo stesso cogliere, insieme ad altre donne, le possibilità, spesso straordinarie, che discendono dal vivere in un paese diverso da quello che ha dato i natali.
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