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Tutte a casa, il documentario partecipato su donne e lavoro ai tempi del Coronavirus

Tutte a casa, il documentario partecipato su donne e lavoro ai tempi del Coronavirus

Tutte a casa - Donne, Lavoro, Relazioni ai tempi del Covid-19, auto-narrazione al femminile durante il lockdown

Mercoledi, 15/07/2020 - L'idea è partita da un gruppo di 16 professioniste dello spettacolo - documentariste, sceneggiatrici, autrici teatrali ecc - che a marzo, in pieno lockdown, hanno lanciato una call chiedendo alle donne che cosa significava “essere tornate nelle quattro mura di casa”. La risposta è stata "straordinaria e potente", infatti 150 donne hanno inviato più di 4000 contributi che compongono  "un mosaico di memorie digitali della pandemia" spiegano le ideatrici del progetto “Tutte a casa - Donne, Lavoro, Relazioni ai tempi del Covid-19” (FB), il documentario partecipato che narra il rapporto tra donne e lavoro ai tempi del Coronavirus.
"Il ritratto di Tutte a casa non vuole essere un’indagine sociologica ma un vero e proprio 'diario emotivo' delle donne che sono state costrette ad andare a lavorare fuori casa, di quelle che invece hanno potuto lavorare da casa e di quelle che non hanno potuto fare né l’una, né l’altra cosa. Il film indaga le reazioni dell’animo femminile, cosa le spinge a reagire durante una crisi e come rinascono, più forti, più fragili, o semplicemente diverse".

I materiali inviati dalle donne che hanno risposto alla sollecitazione - centinaia di ore di girato realizzato con cellulari, videocamere o iPad  - esprimono l'esigenza di una auto-narrazione che diventa narrazione collettiva da un punto di vista di genere sul momento storico che abbiamo vissuto, "un periodo che rimarrà sui libri di Storia ma che probabilmente verrà narrato solo dal punto di vista delle scelte politiche, e quindi per larga parte, dal punto di vista maschile - spiegano le autrici -. Quando abbiamo lanciato la nostra call non ci saremmo mai aspettate una tale partecipazione; abbiamo riscontrato una gran voglia delle donne di raccontare, in maniera intima e non mediata, il loro punto di vista sulla pandemia, tra speranze in un cambiamento, difficoltà, incertezze, stravaganze. Anche per il nostro film siamo passate alla Fase 2 e, dopo aver raccolto tutto questo prezioso materiale, ci apprestiamo a tessere i fili di un racconto unico”.

E la Fase 2 ha bisogno di aiuto: per questo le autrici hanno lanciato una raccolta fondi destinati a sostenere le spese del montaggio e della post produzione. "Dopo mesi di lavoro che abbiamo svolto con grande dedizione e senza nessuna retribuzione, adesso è arrivata l'ora di trasformare questo progetto in realtà e per farlo dobbiamo investire nella post produzione professionale per il nostro film. La nostra campagna di crowdfunding, partita il 1 Luglio, durerà fino al 30 Settembre. E’ una nuova scommessa per trasformare il nostro progetto in realtà!".





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