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STOP alla medicalizzazione della nascita

STOP alla medicalizzazione della nascita

Salute BeneComune - La nascita come evento naturale e non come 'malattia', che si presta alla speculazione economica e politica

Michele Grandolfo Giovedi, 26/06/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2014

 È all’ordine del giorno riconsiderare il modo di nascere in Italia, attualmente medicalizzato in modo sconcertante, se si considerano le prove scientifiche riguardo le procedure adottate. L’eccesso di analisi ed ecografie in gravidanza, la assoluta innaturalità del travaglio e del parto, le interferenze dell’avvio corretto dell’allattamento al seno, consigli e prescrizioni inappropriati sono oggi messi in discussione dalle linee guida dell’ISS sulla gravidanza fisiologica.



Interferire con la fisiologia significa impedire alla donna e alla persona che nasce di esprimere compiutamente la propria competenza. Il che è una grave contraddizione con quello che invece è raccomandato: far emergere, valorizzare, promuovere, sostenere e proteggere le competenze delle attrici principali del percorso nascita: la mamma e la persona che nasce. A questo servono gli incontri di accompagnamento alla nascita che devono essere offerti attivamente a tutte le primipare e devono essere offerti attivamente incontri individuali e di gruppo in puerperio a tutte le donne. Mortificare l’espressione di competenza è una vera e propria operazione di mobbing, che per fortuna solo in rari casi (meno del 5% dalle mie indagini) può degenerare in vera e propria depressione. Una persona mortificata sviluppa un senso di insicurezza, perde fiducia nelle proprie capacità, aderisce più facilmente a strumentalizzazioni che, oltre ad aumentare i costi, determinano danno alla salute. Perché bisogna sempre ricordare che nelle questioni attinenti alla salute tutto ciò che è inutile è sempre dannoso, non solo spreco di risorse. Ed è necessario ricordare che i servizi sanitari pubblici, come quello disegnato dalla nostra legge, sono sostenibili solo se si controlla l’appropriatezza delle procedure sotto la guida di validi indicatori di salute. La legge 833/78 e, nello specifico della salute della donna e dell’età evolutiva, il Progetto Obiettivo Materno Infantile, sono fondate sulla promozione della salute proprio nel senso di far emergere, valorizzare, promuovere e sostenere le competenze delle persone e delle comunità nel controllo del proprio stato di salute. Per rompere il meccanismo infernale della medicalizzazione della nascita oggi si legifera, a livello regionale, sul rimborso per il parto a casa e si cerca di estendere la rete delle case di maternità integrate con i consultori familiari sul territorio. La figura dell’ostetrica diviene centrale e pertanto è assolutamente incomprensibile che le si impedisca di poter prescrivere quanto di routine nel percorso nascita. Non muoversi su tale strada o è demenziale o e criminale.

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